Ferrero: "Bisogna costruire Syriza anche in Italia"

[Pablyto]

Bisogna costruire Syriza anche in Italia – Paolo Ferrero - Il Fatto Quotidiano


Bisogna costruire Syriza anche in Italia

Il risultato delle elezioni greche segna una vera novità nella situazione europea. Per la prima volta una forza di sinistra contro le politiche di austerità europee, dichiaratamente antiliberista e anticapitalista, raggiunge una percentuale del 27% e complessivamente le forze della sinistra antiliberista arrivano attorno al 40%. Lo fa in nome di un’altra Europa, di una Europa democratica basta sui diritti sociali e civili, dove il rovesciamento delle attuali politiche europee non è finalizzato ad un nuovo nazionalismo ma ad una nuova Europa.

Il messaggio che ci viene dalla Grecia è quindi un messaggio di speranza perché ci parla della possibilità di rovesciare le folli politiche neoliberiste. Sarebbe infatti sbagliato pensare che la vicenda greca sia chiusa con queste elezioni. Oggi, in virtù di una legge elettorale maggioritaria Nuova Democrazia può formare il governo ma tra qualche mese, quando sarà chiaro che la situazione è destinata a peggiorare, la situazione sarà molto più bollente. In questa condizione, pensare che il governo che verrà formato in questi giorni sia destinato ad aprire una fase di stabilità per la Grecia è una pura illusione. Anche perché la Merkel ha già pensato bene di spiegare a tutti che non farà sconti al governo greco. Come abbiamo visto nel caso spagnolo, questi delinquenti che governano l’Europa, sono disponibili a mettere risorse (100 miliardi) per salvare le banche, ma non sono disponibili a permettere alla BCE di salvare gli stati, cioè i popoli. Le banche vengono salvate, le famiglie no.

La situazione greca è quindi tutt’altro che stabilizzata e nei prossimi mesi Syriza è nelle condizioni di costruire – da sinistra – una opposizione sociale, politica e culturale alle politiche europee, ponendo le condizioni per un deciso cambio di marcia. In altre parole la Grecia ci dice che è possibile anche in Europa avviare un percorso come quello imboccato negli ultimi decenni dall’America Latina, in cui le politiche neoliberiste sono state sconfitte e con esse buona parte delle forze politiche che le proponevano.

Il punto è di non lasciare isolata la sinistra greca. La Grecia da sola non può cambiare l’Europa, serve il contributo di tutti, a partire dal nostro. Per questo è necessario costruire anche negli altri paesi europei una sinistra antiliberista che abbia due caratteristiche fondamentali:

In primo luogo di essere molto netta nelle posizioni contro le politiche di austerità europee. Non si tratta quindi di fare qualche emendamento – come propongono il Pd e i partiti socialisti – ma di rovesciare radicalmente l’impostazione economica e sociale: occorre demolire la speculazione, ridistribuire reddito e costruire un intervento pubblico in economia finalizzato alla riconversione ambientale e sociale dell’economia. Si tratta di costruire una sinistra che individuando chiaramente l’avversario da battere nella finanza e nelle multinazionali, riesca a raccogliere i disoccupati, i pensionati, i lavoratori e le lavoratrici, gli artigiani, i commercianti, i piccoli imprenditori. Si tratta cioè di fare un sinistra che per la chiarezza degli obiettivi difenda gli interessi della maggioranza della popolazione.

In secondo luogo si tratta di fare un sinistra che superi i confini delle attuali organizzazioni politiche. Per questo penso che il nostro compito sia quello di costruire una Syriza italiana, di dar vita ad un processo di aggregazione paritario tra tutti coloro che ritengono necessario costruire questo polo di sinistra, autonomo dal Pd e dal centro sinistra.

[Feliks]

"facciamo come in XXX"
da 100 anni questo è il modo in cui la sinistra italiana sviluppa la progettualità politica.

[MaRcO88]

"facciamo come in XXX"
da 100 anni questo è il modo in cui la sinistra italiana sviluppa la progettualità politica.

è un po' quello che dice anche claudio grassi..

[zlais]

"facciamo come in XXX"
da 100 anni questo è il modo in cui la sinistra italiana sviluppa la progettualità politica.

il problema è che un tempo il modelli erano almeno importati da paesi occidentali benestanti

[Pablyto]

"facciamo come in XXX"
da 100 anni questo è il modo in cui la sinistra italiana sviluppa la progettualità politica.

In realtà è una cosa che Ferrero predica da un po'...
Il "caso" SYRIZA è un occasione per ribadire il concetto.

Nel merito?

[Con la Fiom]

Però attenzione ragazzi. Non è che basta replicare in Italia il modello Syriza per tirarci fuori dall'anonimato e schizzare al 30%! Quel modello è risultato vincente in una situazione molto diversa dalla nostra e a cui francamente spero di non arrivare. E' normale che laddove la società è ultrapolarizzata e i moderati ultrasputtanati le estreme balzano in primo piano, sia a sinistra che purtroppo anche a destra. E' vero a sinistra, abbiamo tanti problemi fra cui un'eccessiva frammentazione e un'oggettiva subalternità culturale e strategica, ma non è che prendendo meccanicamente a modello una forza politica di un altro paese che si trova in un'altra fase di sviluppo della crisi troviamo la ricetta magica anche qui.

[Kowalsky]

il problema è che un tempo il modelli erano almeno importati da paesi occidentali benestanti

veramente Feliks si riferiva al "fare come in Russia" di Bordiga...

[Pablyto]

Però attenzione ragazzi. Non è che basta replicare in Italia il modello Syriza per tirarci fuori dall'anonimato e schizzare al 30%! Quel modello è risultato vincente in una situazione molto diversa dalla nostra e a cui francamente spero di non arrivare. E' normale che laddove la società è ultrapolarizzata e i moderati ultrasputtanati le estreme balzano in primo piano, sia a sinistra che purtroppo anche a destra. E' vero a sinistra, abbiamo tanti problemi fra cui un'eccessiva frammentazione e un'oggettiva subalternità culturale e strategica, ma non è che prendendo meccanicamente a modello una forza politica di un altro paese che si trova in un'altra fase di sviluppo della crisi troviamo la ricetta magica anche qui.

Ovviamente sono d'accordo con te e con chi dice che non basta importare modelli vincenti altrove.
Ma a livello elettorale è come minimo necessario fare massa critica sulla base di un programma alternativo al centro-sinistra; su questo dovremmo essere tutti d'accordo...
Ed è su questi due punti che ha mio parere bisogna prendere esempio dalle esperienze positive che si stanno facendo in Europa (Die Linke, IU, FdG, SYRIZA...)
Non si tratta necessariamente di ricette magiche, ma di punti essenziali da cui partire si...

[Con la Fiom]

Ovviamente sono d'accordo con te e con chi dice che non basta importare modelli vincenti altrove.
Ma a livello elettorale è come minimo necessario fare massa critica sulla base di un programma alternativo al centro-sinistra; su questo dovremmo essere tutti d'accordo...
Ed è su questi due punti che ha mio parere bisogna prendere esempio dalle esperienze positive che si stanno facendo in Europa (Die Linke, IU, FdG, SYRIZA...)
Non si tratta necessariamente di ricette magiche, ma di punti essenziali da cui partire si...

Sono abbastanza d'accordo, ma più che alternatività qui manca proprio una forza che rappresenti o punti a rappresentare il mondo del lavoro, i lavoratori dipendenti. Bisogna chiarire una cosa però: non credo che il segreto del successo di questa o quella forza dipenda più di tanto dalla forma organizzativa, quanto piuttosto dalla chiarezza della proposta e dalla possibilità di occupare un vuoto. Tutte le forze europee che hai citato (compresa la Fds e diciamo anche Sel in Italia) hanno in comune il fatto di essere una coalizione di partiti e partitelli preesistenti, anche molto diversi tra loro. Questo può essere un bene (riduzione della frammentarietà) ma anche un male (litigiosità, paralisi interna, scissionismo). E questo vale sia per la Linke tedesca che vive un momento interno difficile frutto di un declino elettorale, sia in prospettiva per Syriza che, fosse andata al governo, avrebbe dovuto trovare continue sintesi interne su ogni provvedimento che lì più che altrove gioca con la vita delle persone.

La realtà dimostra che, al di là della forma organizzativa specifica, le sinistre crescono laddove i partiti socialdemocratici o pseudotali declinano e lasciano "terreno arabile", mentre vanno male o così così laddove i riformisti magnetizzano le attese delle masse restando maggioritari. La gente è portata a votare il più grosso in quanto percepito come più affidabile e influente, c'è poco da fare. L'abbiamo visto in Francia dove la FdG è stata in un primo momento trainata dal carisma e dalla passione del suo portabandiera, ma poi ha perso terreno in favore dei socialisti.

In Italia il Pd sembra ancora maggioritario e probabilmente alle prossime elezioni, a meno di uno sconquasso, il grosso della classe lavoratrice gli darà fiducia. In aggiunta le sinistre varie si dimostrano tutt'altro che affidabili e coerenti ognuno parlando per conto suo anche all'interno delle coalizioni: vedi Fds. Insomma ancora non c'è chiarezza né "terreno arabile" per una scelta di autonomia. Ma la situazione è tutt'altro che statica e lineare...

[Feliks]

In realtà è una cosa che Ferrero predica da un po'...
Il "caso" SYRIZA è un occasione per ribadire il concetto.

Nel merito?

nel merito.
il fatto di costruire un calderone "di sinistra", senza aver ben chiaro cosa si vuole fare, magari è vincente a breve termine data la attuale fase economica (promettere più pilu per tutti), ma è suicida in prospettiva.