L'INCHIESTA
Sette ore di interrogatorio per Lusi
"Investivo per conto dei rutelliani"
Deposizione fiume del senatore espulso dal Pd in carcere da tre giorni dopo il voto di Palazzo Madama. E' accusato di essersi appropriato di 23 milioni di euro. La replica del leader Api: "Vuole fare la fine di Igor Marini"
E avverte: "Ho tante cose da dire"
ROMA - "Tutti gli investimenti immobiliari che ho fatto dal 2007 in poi li ho fatti per conto della corrente rutelliana, c'era un preciso patto fiduciario". Questo uno dei passaggi del lungo interrogatorio di oggi del senatore Luigi Lusi.
L'ex tesoriere della Margherita è stato ascoltato per oltre sette ore a Rebibbia dal gip Simonetta D'Alessandro e dai pm della procura di Roma. Il senatore è accusato dell'ammanco di oltre 23 milioni di euro dalle casse del partito confluito nel Pd.
Il senatore durante l'interrogatorio di garanzia ha ripercorso puntualmente tutta la sua attività di tesoriere della Margherita. Ha precisato che "dal 2001 al 2007" il controllo che operava sui bilanci del partito era "regolare e rigoroso e riguardava una verifica accurata di tutte le entrate e le uscite". Dal 2007 in poi, ovvero da quando il partito si scioglie, ha precisato Lusi davanti al gip, il suo controllo operato sui bilanci "è stato solo un controllo formale e non riguardava le entrate e le uscite", dunque "era meno accurato". L'ex tesoriere ha ribadito che con la fusione con i Ds e la costituzione del Pd, all'interno della Margherita fu raggiunto un accordo, del quale lo stesso Lusi era il garante, per la ripartizione dei fondi e delle spese tra Popolari (60 per cento) e Rutelliani (40 per cento), ma ha aggiunto "che tutti gli investimenti immobiliari" da lui compiuti, tracciabili e riconducibili appunto alla sua persona, "sono stati fatti per conto della corrente rutelliana e in virtù di un patto fiduciario con tale corrente per fare rientrare i soldi in questa maniera". Allo stesso tempo Lusi ha anche ammesso che in questo meccanismo di gestione poco accurata dei bilanci si è appropriato di somme di denaro. Ma ha più volte sottolineato che la stragrande maggioranza degli acquisti di immobili sono stati fatti proprio in virtù del patto con la corrente del'ex presidente Dl Rutelli.
Immediata la reazione del leader Api: "Se è vero che ha detto di aver concordato con la 'corrente rutelliana' le operazioni di ladrocinio a beneficio personale e dei suoi familiari, significa che Lusi vuol fare la fine di Igor Marini". Marini - viene ricordato in una nota - fu condannato a 10 anni di carcere anche per calunnia a danno di Rutelli. Il deputato del Pd ed ex dirigente della Margherita Giampiero Bocci ha a sua volta dichiarato: "Se ha detto questo, è proprio andato fuori di testa".
La deposizione potrebbe segnare uno spartiacque nell'inchiesta della procura capitolina. Lusi, in carcere da tre giorni, aveva infatti lasciato intendere, nei giorni scorsi tramite i suoi avvocati, che oggi sarebbe stato il "momento della verita". Della sua verità. I penalisti dell'ex tesoriere della Margherita avevano anche aggiunto che il loro assistito avrebbe fornito oggi tutti i particolari a sua conoscenza sulla sottrazione di fondi dalle casse del partito per chiamare così in causa altri soggetti.
"Ha parlato di come funzionava il sistema e di quello che era il suo ruolo", hanno detto i difensori lasciando il carcere di Rebibbia. Gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono hanno anche spiegato che il senatore ha portato all'attenzione degli inquirenti documenti e fatto riferimento a carte che la procura può acquisire e che adesso saranno oggetto di valutazione dei pubblici ministeri. I legali hanno precisato di non aver presentato istanza per la remissione in libertà del parlamentare. La richiesta sarà presentata la prossima settimana. Massimo riserbo in ambienti della Procura sull'esito dell'interrogatorio di garanzia , ma fonti di piazzale Clodio affermano che "il quadro accusatorio si è rinforzato ed è stato corroborato da dettagli che ora dovranno essere esaminati".
Il senatore, che deve rispondere delle accuse di associazione a delinquere e appropriazione indebita, è finito in carcere due giorni fa dopo il via libera dell'assemblea di Palazzo Madama. Nell'ambito della stessa inchiesta è già agli arresti domiciliari la moglie di Lusi, la signora Giovanna Petricone, mentre i due commercialisti che erano stati raggiunti dall'ordinanza di custodia hanno ottenuto nelle scorse settimane l'obbligo di firma.
(23 giugno 2012)
Beh? non ne parla più nessuno? :gratgrat: