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    Predefinito La battaglia di Ostia nell'849 D.C. Quando NAPOLI SALVO' ROMA (ben prima di Lepanto)

    La battaglia di Ostia nell'849 D.C. ...quando Napoli salvò Roma...


    http://partitodelsud.blogspot.it/201...dc-quando.html

    Quest'articolo molto interessante e colto dell'amico Vincenzo Mungo contribuisce a fare luce su un periodo poco conosciuto della storia di Napoli e del Sud, quella del ducato di Napoli, bizantino prima e autonomo poi, e su un episodio molto importante, anche questo davvero poco conosciuto e soprattutto poco divulgato, del IX secolo come la battaglia di Ostia.
    Roma rischiava di fare la fine che fece Costantinopoli nel 1453 con la minaccia saracena oramai alle sue porte e fu Napoli, a capo di una flotta con altre città campane come Amalfi e Gaeta, che salvò Roma e la Chiesa cattolica con la più grande vittoria cristiana prima di Lepanto!
    Assolutamente da leggere e divulgare, come tutta la nostra grande storia che spesso viene volutamente ignorata....

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    IL DUCATO DI NAPOLI E LA BATTAGLIA DI OSTIA: LA PIU’ GRANDE VITTORIA
    DI UNA FLOTTA CRISTIANA SUI MUSULMANI PRIMA DI LEPANTO


    di V. Mungo

    Gli studiosi e in genere tutti coloro che si interessano delle questioni attinenti il Mezzogiorno d'Italia, per rimuovere molti pregiudizi che ancora ci sono verso questa parte del Paese, hanno ricordato e sottolineato i risultati positivi che le Regioni meridionali hanno in passato raggiunto in molti campi, da quello economico, a quello scientifico, da quello artistico a quello della cultura umanistica. Le analisi sulla reale rilevanza del Sud Italia nella storia dell'Europa e del Mondo sono sempre piu' recepite dall'opinione pubblica, che sta comprendendo che l'Italia meridionale non è stata sempre una zona "arretrata", ma è stata anzi, in molte epoche, una regione tra le più " sviluppate", in tutti i sensi, del Pianeta. Gran parte della popolazione grazie alle numerose pubblicazioni in tal senso, sta ormai comprendendo (non solo al Sud) che le regioni meridionali sono diventate relativamente povere ed arretrate solo dopo la mal concepita e mal realizzata unificazione del Paese.
    Molti luoghi comuni, in altre parole, stanno cadendo ed oggi le popolazioni meridionali sono (giustamente) considerate come le eredi di un grande patrimonio culturale. Un solo luogo comune, tuttavia, resiste. Quello di un Mezzogiorno che è stato sede in passato di regni e repubbliche economicamente, socialmente e culturalmente sviluppate, ma che spesso non erano in grado di difendersi bene, dal punto di vista militare. Per questo motivo regni e repubbliche che si sono susseguiti nei secoli nelle varie zone del Sud Italia sarebbero stati, secondo quello che ancora oggi è il "senso comune", facile oggetto di conquista da parte di altre nazioni che ne hanno successivamente depredato le risorse. Anche questo aspetto della questione deve essere a nostro avviso riesaminato e deve essere riscoperto uno dei piu' importanti periodi della Storia di Napoli e del Sud Italia, quello relativo ai secoli successivi alla caduta dell'impero romano d'Occidente nel 476 D.C.
    Come è noto l'Impero sopravvisse in Oriente per oltre 900 anni e molte realtà meridionali restarono collegate al potere imperiale di Bisanzio, che assumeva delle caratteristiche sempre più ellenistiche. Molte realtà del Sud Italia non avevano tuttavia solo una posizione subordinata rispetto al potere bizantino ma si conquistarono ampi spazi di autonomia , come il ducato di Napoli e la Repubblica marinara di Amalfi. In altre parole mentre il Centro ed il Nord Italia, subito dopo la caduta formale dell'Impero romano di Occidente, cadevano in mano al potere di re germanici ed arretravano,.come ormai e' dimostrato dalla storiografia pressochè unanime, sotto tutti i punti di vista economico, politico, sociale, il Sud Italia riscopriva le sue radici greche e grazie anche alla forza militare delle sue città più sviluppate riusciva a respingere sia le invasioni dei popoli germanici, che quelle degli arabi. Uno studio piu' approfondito di questo periodo storico, che arriva almeno fino all'anno 1100, farebbe riscoprire un'Italia Meridionale piu' ricca, forte e progredita di quella centro settentrionale e questo non nel lontano periodo della cosiddetta "Magna Grecia". E' in questa epoca che le regioni meridionali danno forse il meglio di se dal punto di vista militare. A tale proposito centriamo l'attenzione su un episodio importantissimo che riguarda la storia della cristianità, che vide protagoniste Napoli ed altre citta' campane: la battaglia navale di Ostia dell’ 849 d.c. che permise alla stessa Roma di restare cristiana. Per meglio comprendere quanto accadde ad Ostia, occorre considerare che gli arabi, dopo il loro primo sbarco nell’827 a Mazara del Vallo, si erano insediati stabilmente in Sicilia. L’isola era usata anche come base per effettuare razzie in tutta l’area del Tirreno e per effettuare incursioni contro le altre regioni meridionali. Ma nella parte peninsulare del meridione i saraceni non erano riusciti a formare domini stabili quasi in nessuna zona, data l'efficace reazione militare delle città, spesso aiutate da forze dell’Impero bizantino.
    Un importante tentativo da parte degli arabi per conquistare parte della Penisola e la stessa Roma fu effettuato nell’846. In questa occasione una coalizione di forze cristiane, cui partecipavano anche il papato, i bizantini oltre alle principali città del Meridione, guidata da Cesario Console, figlio del Duca di Napoli, Sergio, sconfisse la flotta musulmana nei pressi di Gaeta. Lo scontro decisivo avvenne, comunque, tre anni dopo, nei pressi di Ostia. Nell’estate dell’849 una flotta costituita stavolta da navi delle repubbliche marinare di Amalfi, Napoli, Sorrento e Gaeta, sbaragliò una flotta araba che si apprestava a sbarcare presso Ostia con l’intento di conquistare Roma. La flotta della Lega Campana, guidata anche stavolta da Cesario Console, fu benedetta dal papa Leone IV il giorno prima della battaglia. Lo scontro tra le due flotte durò un’intera giornata con esito incerto fin quando un’improvvisa tempesta non sopravvenne creandolo scompiglio tra le navi saracene. Ma non furono solo le condizioni meteorologiche a determinare la vittoria campana, ma il fatto che i più esperti marinai dell’Italia meridionale seppero padroneggiare le onde ed attaccare contemporaneamente le navi nemiche infliggendo gravissime perdite agli arabi. Secondo molti storici la battaglia di Ostia fu il piu’ importante successo di una flotta cristiana su una musulmana prima della battaglia di Lepanto, cui peraltro parteciparono le navi di mezza Europa , non di una sola Regione.


    La vittoria, che fu anche immortalata da un affresco di Raffaello in Vaticano, dimostra anche, aggiungiamo noi, il livello di sviluppo e di potenza militare della Campania oltre tre secoli dopo la fine dell’Impero romano di Occidente. Il successo di Ostia, inoltre, data l’importanza della posta in gioco (in caso di sconfitta della flotta campana Roma probabilmente sarebbe diventata islamica), può anche fare dire che la più importante vittoria militare della storia italiana, dopo la fine dell’Impero romano è stata determinata da Napoli e dalle altre repubbliche marinare campane. In quegli stessi anni, si tenga inoltre presente, il ducato di Napoli sconfiggeva piu’ volte, soprattutto con le truppe di terra, sia gli arabi che i popoli germanici (come i Longobardi) che avevano invaso altre parti della Penisola. Il periodo del “ducato” napoletano, che dal 766 si era sganciato anche formalmente dalla tutela “bizantina”, e che durò fino al 1130, anno della conquista di Napoli da parte di Ruggero il normanno, è un periodo storico poco conosciuto e studiato, come la stesa battaglia di Ostia, di cui neanche si parla nei libri di testo scolastici (ricchi invece di citazioni sulle “Leghe lombarde”, la sconfitta dl Barbarossa etc.). Tuttavia l’epoca del ducato fu ricca di avvenimenti importanti, oltre che sul piano militare, anche per quel che riguarda la vita culturale, economica e sociale, dei quali, oltre alle menzionate campagne militari terrestri contro popoli arabi e germanici, è il caso di riprendere a parlarne.
    Ultima modifica di Napoli Capitale; 27-06-12 alle 16:48

 

 

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