Argomento interessante, aggiungo che Paetel e gli altri nazionalbolscevichi tedeschi criticavano i fratelli Strasser perché li vedevano come falsi socialisti e collaboratori del capitalismo di destra, a tal proposito consiglio la lettura del "Manifesto Nazional Bolscevico" che ho contribuito a tradurre e per il quale ho scritto la prefazione: https://www.amazon.it/Manifesto-Nazi.../dp/B09GJS7R6M
https://www.ramispogli.it/
"…Credo che lo sapevo fin da principio. Lo sapevo che non ci saremmo mai arrivati. A lui piaceva tanto sentirne parlare che anch’io ho creduto fosse possibile."
Consiglio a tutti gli interessati di leggere quanto segue: https://arbeitertum.wordpress.com/20...ewerkschaften/
Alcuni estratti dal libro di Paetel:
"Che Adolf Hitler lo abbia solennemente e ripetutamente dichiarato è cosa nota. Ma anche il rappresentante del 'NSDAP di sinistra', il socialista Gregor Strasser, lo ha detto esplicitamente: “Noi riconosciamo la proprietà privata. Noi riconosciamo i nostri debiti e i nostri obblighi a pagarli. Noi siamo contrari alla nazionalizzazione dell'industria. Noi siamo contrari alla nazionalizzazione del commercio. Noi siamo contrari all'economia pianificata in senso sovietico. Noi siamo contrari all'inflazione. Noi siamo a favore del sistema aureo. Quando noi saremo al potere non ci saranno cambiamenti violenti. Noi siamo contrari all'autarchia assoluta” ("Strasser a Knickerbocker", "Vossische Zeitung", n. 479 del 9 ottobre 1932)."
"Tuttavia, non è che un semplice dilettantismo quello di Otto Strasser, non molto migliorato dal suo pathos retrogrado, quando riduce sempre il dibattito con il marxismo nelle sue eccitabili "controversie" fino alla formula stabilita:
“Voi e noi vogliamo il socialismo! Ma il percorso è diverso. Voi lo volete su base internazionale, noi su base nazionale! Il primo è impossibile a causa della diversa maturità economica di ogni Paese e perché l'esperienza dimostra che l'Internazionale comunista non ha ottenuto nulla".
Se Strasser leggesse gli scritti marxisti, troverebbe quel sentimento molto meglio espresso in essi, come ad esempio nel "Programma del VI Congresso Mondiale dell'Internazionale Comunista" (46a Sessione, del 1 settembre 1928) [...] La seconda delle affermazioni di Strasser non è dimostrata in tutti i casi, poiché la rivoluzione russa si basa ad esempio sula via "internazionale" qui negata. Quindi non c'è nessuna divisione tra i fronti: non c'è niente di contraddittorio nel modo in cui il socialismo nazionalista‡ possa essere abbastanza internazionalista, lavorando insieme a tutte quelle altre forze che cercano di abbattere lo stesso avversario.
L'obiettivo finale, tuttavia, si raggiunge con la separazione."
"I nazional-rivoluzionari non avevano mai lavorato sulle masse. Alcune migliaia di giovani idealisti si erano riuniti intorno a una dozzina di riviste e ai leader di pochi piccoli gruppi. Quando nel 1930 Otto Strasser fondò il suo gruppo, in seguito chiamato "Fronte Nero", i nazional-rivoluzionari cercarono di contattarlo, ma presto rinunciarono. Non diversamente dal Gruppo Scheringer, il Gruppo Strasser non è mai stato veramente nazional-rivoluzionario. Ma il movimento che Strasser ha innescato indirettamente abbandonando il NSDAP ha provocato molte adesioni al nazional-bolscevismo."
Non mi pare che in fin dei conti i due fratelli Strasser si collocassero in campi così opposti tra loro.
https://www.ramispogli.it/
"…Credo che lo sapevo fin da principio. Lo sapevo che non ci saremmo mai arrivati. A lui piaceva tanto sentirne parlare che anch’io ho creduto fosse possibile."
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Rammento bene la polemica sul "Socialismo al 49%" di Otto Strasser, ma quivi vanno (o, quantomeno, andrebbero) posti i puntini sulle i: che cosa si intende per Socialismo? La mera soppressione della proprietà privata dei mezzi di produzione? Oppure la radicale trasformazione della figura dell'Arbeiter, espressione tanto cara ad Ernst Jünger? Premesso che anch'io non compresi e parimenti non condivisi le divisioni operate dallo Strasser (Otto) sulla divisione in percentuali (10% al personale, 41% allo Stato e 49% agli imprenditori) degli utili, vi è da sottolineare come la sua volontà di creare una unità di fondo fra codesti tre soggetti, oltre al 'progetto' di istruzione degli Stande, lo pose in un versante radicalmente anticapitalista. Per una migliore compresione di quale dovrebbe essere un Socialismo depurato dalle scorie marxiste, basterebbe leggere i libri di Michael Kühnen, il quale fu molto chiaro in proposito.
Ribadisco che Gregor Strasser fu parecchio divergente dal fratello, a partire dal 1930, tanto che criticò veementemente il racconto (mendace) che Otto fece del suo incontro col Führer dei giorni 21-22 maggio 1930. Oltre al fatto che lo Strasser, negli ultimi anni di carriera, fu meno inviso ai potentati capitalistici che non il Führer.
Complimenti comunque per la risposta esauriente. Che parere hai di Fritz Kloppe e del 'suo' Wehrwolf? Ti garberebbe tradurre qualche suo testo? E cosa pensi di uno dei NazionalSocialisti degli inizi, Rudolf Jung?
Sostanzialmente, il camerata Muchow, che purtroppo venne a mancare causa incidente stradale nel settembre 1933, ergo pochi mesi dopo la costituzione del Terzo Reich, scrisse che i NazionalSocialisti fossero strenuamente dalla parte dei sindacati, ancorché questi ultimi dovessero depoliticizzarsi; che chiunque volesse abolirli fosse un reazionario antisocialista ed, a chiosa, che l'obiettivo del NazionalSocialismo fosse quello di fare di tutti in lavoratori dei comproprietari dell'economia nazionale.