Ed ecco che i tecnici dei tecnici si apprestano a presentare la Spending Review, ben 4/8 miliardi (magari in 5 anni) di tagli alla spesa su 800 miliardi di euro. Mamma mia che lavorone siamo commossi. Tra lo 0,5% e l’1% della spesa totale… me che bravi.

da ASCA:

Il premier Mario Monti riferira’ domani al Senato e mercoledi’ alla Camera sui risultati del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Ma quella che inizia oggi e’ la settimana della spending review. Il governo, secondo gli annunci dei giorni scorsi, dovrebbe infatti mettere a punto l’annunciato piano di tagli che servira’ sia a evitare gli sprechi, sia a evitare l’aumento dell’Iva di due punti a ottobre.

In serata dovrebbe svolgersi un vertice interministeriale, mentre venerdi’ (o all’inizio della prossima settimana) potrebbe essere convocato il Consiglio dei ministri per varare i provvedimenti di spending rewiev nella forma di un decreto legge.

Sull’entita’ dei tagli, le indiscrezioni parlano di una forbice tra i 4 e gli 8 miliardi di euro. I 4,2 miliardi di partenza, che servono ad evitare l’aumento dell’Iva, potrebbero essere usati per alcune priorita’: zone terremotate, esodati, avvio della riforma del lavoro appena approvata dalle Camere, in particolare sulla flessibilita’ in entrata……

Di fronte a cotanto ardire la CISL di bonanni si è già incazzata come un biscia:

da AGI:

(AGI) Roma – “E’ necessario un piano industriale per il pubblico impiego” e se i tagli non saranno fatti con criterio “faremo iniziative di protesta in tutta Italia”. Lo ha ribadito il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. “Come e’ successo in passato si ha la sensazione che si fanno interventi per poi procurare piu’ danni di quelli di prima. Quello che serve e’ un vero e proprio piano industriale per il pubblico impiego. Devono intanto decidere cosa dovranno essere le regioni, che come sono non posso restare, devono essere piu’ sobrie e talora anche accorpate. Le province non possono piu’ esistere. I comuni devono accorparsi”.

E’ colpa delle regioni, delle province (verissimo per carità), si tagli li non si tocchi il povero implume dipendente pubblico!

Si attendono le rispettive incazzature preventive di CGIL, UIL e UGL.

Continuiamo a sgranocchiare i popcorn mentre ogni giorno che passa con questa pressione fiscale, questa spesa pubblica, questa pressione burocratica, la base imponibile di chi produce ricchezza netta si distrugge o si sposta in altri paesi (noti paesi che fanno dumping sociale come l’Austria e la Svizzera….).

Non siamo neppure all’inizio dell’antipasto, la scelta non è SE tagliare, ma se scegliere di farlo come paese solvibile o lasciare fare il lavoro sporco alla bancarotta. La Grecia ha scelto la seconda strada, noi per ora… anche.

Arriva il Taglietto da 4-8 miliardi…. (Non siamo neppure all’inizio dell’antipasto) | Rischio Calcolato