C'è una ragione in quello che tu dici. E d'altronde, il mio stesso confronto con Giò, portavoce di una certa idea di destra piuttosto estrema, vede il mio conservatorismo spostarsi, pur senza volerlo, a sinistra. Fortuna però che Monti ha così tanti nemici nella sinistra radicale da potersi muovere con una certa agiatezza al centro. Posizione con la quale anch'io, da un certo tempo, nonostante le resistenze iniziali, sto facendo una certa abitudine...
Ultima modifica di Florian; 09-07-12 alle 18:46
Tu mostri insofferenza verso la destra maggioritaria italiana perché con l'espulsione di una parte della componente liberale dal cdx, non sono stati più in grado di produrre una politica conservatrice. Il conservatorismo ha bisogno di entrambe le componenti per esistere. Hai detto prima che una parte della DC era troppo spostata a sinistra. Vero. Ma non era il partito ad essere spostato a sinistra, bensì il frutto del consociativismo con il PCI e dei governi misti socialisti dagli anni 70 in poi. Infatti tu stesso riconosci agli esponenti di governo democristiani degli anni 50-60 una linea diversa.
Ultima modifica di stefaboy; 09-07-12 alle 18:39
Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
E devo darti ancora una volta ragione. Ormai i conservatori non ideologici son diventati degli "apolidi" che vagano per il centro. Vedi Travaglio, montanelliano puro, esponente di una destra classica law & order, costretto a muoversi tra Di Pietro e Grillo. Potrei citare anche Severgnini, che superficialmente potrebbe essere scambiato per un progressista ma che nasce come liberale di destra, e tanti altri ancora, esponenti di un conservatorismo "borghese" sviluppatosi fuori dalle catacombe fasciste...
Rileggendomi il thread dall'inizio devo dare ragione a Perseo (e ad Eraclio che l'ha quotato). Conservatori e populisti appartengono a due generi di "destra" troppo diversi perchè possano fare la stessa battaglia. Per trovarci d'accordo dovrebbe profilarsi all'orizzonte un nemico comune fortemente organizzato come il comunismo extraparlamentare degli anni settanta.
Ultima modifica di Florian; 09-07-12 alle 18:53
E' una questione di circostanze storiche. Dirò adesso una cosa che tutti si rifiutano di accettare a sinistra, ma è pura verità...
I populisti prima della seconda repubblica, erano una componente minoritaria a destra, mentre nel PCI avevano enorme spazio. Il partito della pagnotta si mimetizzava tra i finti rivoluzionari. Tutti lo negano, ma moltissime persone che votavano PCI-Rifondazione al nord, hanno poi scelto Lega che altro non è se non un brand berlusconiano. Il populismo in italia fino agli anni 80, stava a sinistra. E Craxi cos'altro era se non un prodotto di sottocultura di sinistra?
Ferrara era comunista poi il comunismo è morto, allora è diventato Craxiano e Craxi è morto, poi è diventato Berlusconiano. PORTA SFIGA
(brunik - 25/09/2011)
Infatti. Prima di Berlusconi non era immaginabile un populismo di destra che non fosse espressamente fascista. Il conservatorismo aveva allora quei tratti che oggi è possibile ritrovare in Monti con in più un maggior rispetto per il passato e una minor propensione al moderno. Monti rappresenta quel conservatorismo in un'epoca nuova che ha bandito la tradizione e considerato il progresso tecnologico e la crescita economica il suo vangelo.
Propriamente parlando il conservatorismo politico è defunto. Basti vedere l'uso che del termine "conservatore" NON si fa nei partiti di centrodestra occidentali. Questi sono partiti che si definiscono centristi, oppure popolari, moderati o liberali. La CDU usa lo slogan "die Mitte" (il Centro), nè più nè meno come fa da noi Casini. Conservatore è generalmente chi guarda indietro, anche per fare due passi avanti se necessario. Ed oggi a guardare indietro, ovviamente verso un diverso passato, è solo la sinistra.
E' Craxi, col suo anticomunismo socialista, a sdoganare a destra la preminenza del presente e l'edonismo di massa. Prima, a parte di qualche figlio di papà che faceva la bellavita sulle coste della Sardegna, il conservatore tipico era rispettoso delle virtù borghesi: lavoro, austerità, decoro. E soprattutto moralità. Dire "destra" fino agli anni Ottanta ha significato dire moralità, senso del dovere, bisogno di darsi un ordine. Oggi che tutto questo è venuto meno, perchè la borghesia ha ceduto il posto al ceto medio, è potuto succedere che in luogo della vecchia destra apparissero sulla scena ex socialisti, ex neofascisti, oltre ad un nuovo tipo di liberali fortemente americanizzati. Sono stati costoro, più che la sinistra, a seppellire il conservatorismo.