Dopo più di 20 anni spesi in parecchie aziende multinazionali e non posso dire che l'imprenditore medio italiano, salvo rare eccezzioni, non investe, se c'è da stringere la cinghia preferisce licenziare che rinunciare al suv per il figlio o alle vacanze esotiche e, normalmente, concepisce il prezzo come unico elemento di competitività. Stesso settore merceologico, stesso numero di dipendenti, la ditta svizzera produceva business plan a 5 e 10 anni, quella italiana cercava di capire come razzolare il più possibile nei successivi 6 mesi. La scorciatoia nel raggiungimento degli obiettivi, in azienda è un suicidio e in italia molti imprenditori lo praticano. Non hanno capito che delocalizzare voleva dire impoverire, mentre investire in novità arricchirsi ma tant'è, basta vedere cosa succede in Fiat...
"l'imposizione fiscale svizzera, ci puoi ricordare di quanto era, che poi la raffrontiamo con quella italica?"
Giusto in svizzera gli imprenditori pagano le tasse, in Italia gli imprenditori mettono su le cartiere per frodare il fisco basta ricordare cos'era successo con le concerie venete.
Dimenticavo gli svizzeri di cui parlavo erano la filiale italiana...:-)
le stesse aliquote che pagava l'azienda italiana concorrente, erano tutte e due in italia, solo che in una i dirigenti erano svizzeri nell'altra italiani, e la differenza si vedeva
ovvio che si perchè la filiale italiana era totalmente autonoma non c'entra una beneamata mazza quello che pagava la casa madre, noi agivamo come rivenditori, quindi il tuo umorismo è padanamente fuori luogo. Altrettanto padanamente ti sei attaccato alle tasse, come se quello fosse il problema italiano, il problema italiano sono i manager incompetenti...