MILANO - Liberali «in netto vantaggio» a Tripoli e a Bengasi, mentre è ancora in corso lo scrutinio delle schede dopo le prime elezioni del post-Gheddafi in Libia. Lo ha comunicato il leader della principale formazione islamica, il Partito della giustizia e della ricostruzione (espressione dei Fratelli Musulmani), Mohammed Sawan. «Le Forze dell'alleanza nazionale hanno conquistato buoni risultati nelle grandi città, con l'eccezione di Misurata. Hanno un netto vantaggio a Tripoli e a Bengasi mentre stiamo tirando la volata nel sud del Paese».
CENTO PARTITI - Buono il tasso di partecipazione, alla chiusura delle urne era del 60%, con 1,6 milioni di elettori. Con 3.700 candidati e più di 100 partiti in lizza è difficile fare pronostici sul risultato finale. La battaglia è tra moderati (coalizzati dall'ex premier del Cnt Mahmoud Jibril) e islamici (il Partito della giustizia e della ricostruzione dei Fratelli Musulmani e al-Watan, dell'ex capo militare Abdelhakim Belhaj), con questi ultimi dati per favoriti per via degli ingenti finanziamenti arrivati dal Qatar. Le elezioni sono state caratterizzate anche da scontri e disordini, con un manifestante morto in Cirenaica.
VERSO LA DEMOCRAZIA - Le elezioni celebrate in Libia sono state «un'altra pietra miliare verso la democrazia», secondo Barack Obama. «A nome del popolo americano, mi congratulo con il popolo libico per un'altra pietra miliare nella loro straordinaria transizione verso la democrazia - afferma il presidente americano in un comunicato -. Dopo più di 40 anni nella morsa della dittatura, oggi queste storiche elezioni sottolineano che il futuro della Libia è nelle mani del popoli libico».
Libia, primi dati: avanti i Fratelli Musulmani - Corriere.it