Si d'accordo perchè sono state imposte in uno scenario coloniale.
Come in Brasile si parla portoghese (o un dialetto tale), in Suriname olandese (dialettale), ad Haiti francese (molto dialettale, anzi ormai non è più francese) e in molti stati spagnolo (abbastanza comune invece).
Il caso più emblemtico sono i romeni.
I romeni hanno ereditato la lingua dalla dominazione romana, sono popolazioni balcaniche miste a coloni italici che si sono romanizzati.
Poi è arrivata l'ondata slava e i romeni sono sopravvissuti linguisticamente in mezzo alla marea slava, modificando enormemente i loro dialetti, ormai nel medioevo incomprensibili a un italiano di qualsiasi regione.
Nel XIX secolo compare il nome Romania inventato si sana pianta, prima erano valacchi e moldavi, standardizzano la lingua, e sostituiscono il più possibile i numerosi prestiti slavi con termini neolatini anche dal francese e dall'Italiano.
C'erano intellettuali che volevano addirittura adottare l'italiano.
Ecco un esempio di come si costruisce un eredità di sangue da una conquista puramente coloniale.
E' come se i giamaicani di domani rivendicassero la discendenza da Alfredo il grande, re anglosassone.