VOTA NO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
UN NO COSTITUENTE PER LA DEMOCRAZIA CONTRO L'AUSTERITA'
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Mi tocca sempre rispondere alle tue provocazioni.
In realtà io non sono statalista e settario. Ho le mie idee, idee che prevedono che il libero mercato non venga utilizzato dai forti per 'strozzare' i deboli. Mi piacerebbero delle liberalizzazioni che non si trasformassero in cartelli 'contro' i consumatori. Mi piacerebbe una riforma del lavoro che tuteli il lavoratore e non il posto. Il modello tedesco ( ma anche quello danese per certi aspetti) non sarebbe male (flessibilità ma anche assegno di disoccupazione per tutti, sussidi per chi è in difficoltà, inserimento al lavoro etc). E poi anche sul fronte dei diritti civili non credo di avere idee 'radicali', non chiedo siano varati provvedimenti come l'eutanasia o il matrimonio gay, mi piacerebbe però poter varare leggi sul testamento biologico, sulla fecondazione eterologa e sulle unioni civili. Non sono pregiudizialmente contrario alla Tav, credo però che vadano valutate attentamente tutte le problematiche mettendo in primo piano la tutela della salute delle persone.
Non credo francamente di avere idee 'antagoniste', quello che mi porta ad essere caustico e polemico a volte è la mancanza di incisività del Partito, la voglia di 'mettere sempre d'accordo tutti'. Gdem dice che il PD deve essere una sistesi di diverse anime. Io non sono contrario, credo però che non si possano mettere assieme Fioroni e Fassina. Hanno idee diametralmente opposte su tantissimi temi. Una sintesi vorrebbe dire 'non decidere'. Serve invece una ricerca di consenso ampio sapendo però che non è possibile mettere d'accordo tutti, dopodiche si deve VOTARE sui provvedimenti ed avere una maggioranza ed una minoranza. Il Pd invece spesso non vota per evitare spaccature ma cosi facendo non decide e si trova poi con tutti che dicono di avere ragione...
Vi pare una posizione estremista la mia? Vi sembra sbagliato cercare un compromesso ma poi alla fine decidere e mettere ai voti per avere una posizione chiara?
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non mi pare molto sensato confrontare le politiche del lavoro della germania (dove c'è la cogestione delle aziende) con quelle dell'italia (il paese dove i dipendenti lavorano di più e guadagnano di meno in occidente)
wow, stefano dà risposte da asilo.
invece, riassumere l'articolo 18 (che prevede la licenziabilità per giusta causa e giustificato motivo) con "nessuno può essere licenziato", è un gran segno di esperienza politica
Ultima modifica di l'infame; 11-07-12 alle 22:19
ad ogni modo, per l'ennesima volta: il pd è nato per riunire gli eredi dell'eurocomunismo e quelli della dottrina sociale della Chiesa. due culture che non c'entrano niente con il liberalismo compassionevole alla morando-ichino.
la natura del pd è difendere la sicurezza e la dignità di tutti, soprattutto i più deboli: il che vuol dire difendere anche i diritti sindacali. e gli unici che lo fanno con coerenza sono i "giovani turchi". non è colpa loro se sono ex-ds. né è colpa loro se l'unica cattolica che si alza a difendere certe cose è la bindi.
l'esperienza dell'ulivo non è stata inutile, ci ha lasciato la capacità di prodi nel saper dire con concretezza "qualcosa di sinistra", e ci ha lasciato anche la necessità di collegarsi nel modo più stretto coi movimenti e la società civile. ma l'idea liberista dell'ulivo, l'idea per cui neanche a sinistra ci si può permettere di dire certe cose, quella sì che è da lasciare alle spalle.
del resto mi risulta che prodi abbia vinto nel '96 difendendo la sanità pubblica e non attaccando l'art. 18.
Ultima modifica di l'infame; 11-07-12 alle 22:27
tra Fioroni e Fassina no, ma tra Fassina, Letta e la Bindi mi aspetterei che la sintesi venisse trovata visto che ci si è presentati assieme al congresso 2009 e si è parte della stessa maggioranza interna. E' vero che spesso si ha paura di contarsi, ma è anche vero che spesso di tiene più a piantare bandierine e farsi paladini di una posizione più che lavorare per trovare accordo. Ad esempio, una cosa di cui sono convinto da sempre è che Fassina abbia piantato troppe bandierine ponendosi in maniera troppo aggressiva verso aree culturali del suo partito, aree culturali che non sono restringibili a correnti precise, perchè ad esempio ci sono liberal anche nella maggioranza che sostiene Bersani. Ovviamente potrei dire la stessa cosa di Fioroni per non parlare di Renzi che è fuori da qualsiasi tipo di logica di collaborazione tra compagni di partito.
Altra cosa che mi dà molto fastidio è che molti sono entrati nel Pd convinti a sottomettere culturalmente gli altri con le loro idee, portandolo o più a sinistra o più al centro a seconda della componente. C'è chi vuole rincretinire le componenti di sinistra trasformando il Pd in una nuova balena bianca/partito liberale di centro e c'è chi vuole egemonizzare tutto seguendo il richiamo della foresta, trasformando il Pd in un rassicurante e classico partito socialista con qualche indipendente ( più o meno benvoluto) di stampo cattolico o liberale. Queste due impostazioni, molto diffuse, sono state quelle che hanno avvelenato il partito fin dalla sua nascita e continuano ad indebolirlo ogni giorno, segandogli le gambe...e la cosa non si affievolisce col tempo, perchè continuano ad esserci barriere e diffidenze nei circoli e nei dirigenti, barriere mentali ermetiche. Tutto questo ovviamente non si risolve a colpi di maggioranza, se la maggioranza che si costruisce non è culturalmente plurale.
Vedo pochissime persone che non vogliono imporsi sugli altri ma costruire qualcosa di veramente nuovo.
«Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]
La cultura liberale, presente nella Margherita e nei Ds, è costituente del Pd a pari di tutte le altre....sono Ds e Dl che si sono fusi, non PCI e PPI...in entrambi i partiti la cultura liberale c'è sempre stata. Questo non vuol dire che debba essere egemone, ma ha pari dignità come le altre.
Temo che su questa differenza di punti di vista potremmo scannarci per l'eternità, come abbiamo già fatto a iosa in tanti altri post tra l'altro...
Ultima modifica di Gdem88; 11-07-12 alle 22:33
«Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]
ma per forza.
quella social-democratica e quella liberale sono idee che non possono trovare una sintesi.
e infatti non trovano sintesi in nessun paese dell'europa continentale, tranne la gran bretagna dove comunque non è che coesistano molto tranquillamente.
e l'appoggio di letta a bersani è più che altro dovuto alla vecchia regola per cui un democristiano può allearsi con chiunque, ma mai con un democristiano rivale.
Ritengo ben più grave l'atteggiamento egemone degli estremisti di entrambe le parti. Tanto per intenderci, al di fuori della Bindi vedo ben pochi dirigenti e aree che abbiano accettato la sfida della contaminazione culturale, tutti aggrappati alle proprie bandiere ritenute superiori a quelle degli altri.
«Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]
gdem, di nuovo. non è questione di atteggiamento egemone. è proprio che se due cose non sono fatte per stare assieme, non stanno assieme. tutto qua.