Bari, la città più ricca ed insieme più povera

di MANLIO TRIGGIANI


La crisi morde e rende difficile la situazione economica per le famiglie. Una realtà comune a quella europea ma per la quale sembra difficile individuare una soluzione, almeno nell’imme - diato. Secondo alcune proiezioni, fra un anno le condizioni dovrebbero migliorare. Intanto, alla situazione critica si affiancano fenomeni altamente indicatori delle difficoltà che si somm ano. L’«Osservatorio sulla legalità», diretto dal professor Nicola Colaianni e coordinato da Nisio Palmieri, sta mettendo a punto uno studio riferendosi ai dati raccolti da Unioncamere, Caritas, Istat, Banca d’Italia, Adoc. Secondo le analisi di Unioncamere, nell’anno scorso, gli assegni, le cambiali e le tratte protestati in Puglia hanno raggiunto la cifra di più di 247 milioni di euro (praticamente il 4,5 per cento in più rispetto al 2007).

La situazione più critica è quella di Bari, con oltre 100 milioni di euro di protesti (su 247 di tutta la regione). In tutta la Puglia, gli assegni a vuoto hanno registrato un aumento del 10,9 per cento in più in termini di valore economico assoluto, sebbene il numero dei «pezzi» contestati sia diminuito rispetto all’anno precedente (- 7,2 per cento). Per quanto riguarda le cambiali a vuoto, i dati mostrano un andamento in aumento sia nel numero (più 5,7 per cento) sia nel valore medio, pari al 10,1 per cento. In forte aumento anche le tratte non incassate, pari al 16,6 per cento che, in termini economici, si è tradotto in una crescita del 31,8 per cento alla fine del 2008.

Importanti questi dati perché sono lo specchio dell’economia regionale che si riflette anche, in gran parte, nel capoluogo. Importante registrare questi dati perché, come sottolinea l’Osservatorio sulla legalità, «il protesto è la morte creditizia del soggetto che lo riceve. Inoltre, porta inesorabilmente alla chiusura dei rapporti bancari con la conseguente richiesta di rientro dell’esposizione debitoria e la segnalazione alla centrale dei rischi del nominativo del debitore principale e dei garanti. Provoca la pubblicità del nominativo - spiega l’Osservatorio - sul “bollettino dei protesti” e, con questa, la perdita di ogni possibilità di credito bancario». Insomma, l’impossibilità di rivolgersi più alle banche. I protesti in Puglia sono stati, nel 2008, 10 milioni in più rispetto al 2007 e il capoluogo pugliese è fra le prime cinque città italiane per assegni scoperti. Non solo: la Puglia è fra le regioni che nel 2008 hanno presentato il maggior numero di dichiarazioni Isee (Indicatore di situazione economica equivalente) per avere agevolazioni, ma i 557 controlli della Guardia di Finanza hanno mostrato che il 45 per cento delle dichiarazioni era falso.

Così, Bari è la quinta città italiana per valore complessivo di cambiali non onorate, per un totale di 50 milioni di euro, dopo Roma, Napoli, Milano e Salerno. In merito alla situazione debitoria, Bari è la provincia più indebitata della Puglia con una media di 12.931 euro (52ma posizione a livello nazionale). L’Osservatorio sottolinea che, secondo il Movimento dei consumatori pugliesi, la prima causa dell’indebitamento delle famiglie deriva dall’«aumento esponenziale di prezzi e tariffe, ma bisogna anche aggiungere l’aumento delle spese per beni superflui e non necessari che risulta riguardare almeno il 12 per cento delle famiglie». Secondo il Centro interdipartimentale di ricerca sull’etica economica e aziendale, citato dall’Osservatorio, i poveri sarebbero a Bari città oltre 23mila e dichiarerebbero un reddito lordo di 10mila e 390 euro. Per questo, in una situazione di difficoltà, molti fanno ricorso al monte dei pegni, ai negozi di compravendita di oro usato, ma anche al Superenalotto e ad altri giochi che si basano sulle scommesse. C’è un forte afflusso al monte dei pegni poiché questo ha il vantaggio di consegnare i soldi subito e senza avere rapporti con finanziarie che offrono condizioni poco chiare. Resta da analizzare il dato, di per sé eloquente, secondo il quale le città dove aumenta la povertà, sono le stesse nelle quali c’è maggiore agiatezza: l’Osservatorio richiama le analisi dell’Aipb (Associazione italiana private banking) che rivelano che la Puglia raccoglie, nel 2008, 31,8 miliardi di euro (pari al 4,1 per cento della ricchezza nazionale) e Bari è la città più ricca con 13,7 miliardi di euro (42,9 per cento di tutta la ricchezza regionale).

Fonte: Gazzetta del mezzogiorno, 23.6.2009