La Giunta Pizzarotti aumenta di 15mila euro il fondo riservato al rimborso delle spese e alle indennità di missione degli amministratori. A sostenerlo è l’agenzia Dire che fa riferimento a una delibera del 28 giugno scorso a firma del delegato al Bilancio Gino Capelli, che stabilisce una variazione al piano esecutivo di gestione (Peg) per il 2012 del Comune. In particolare, si legge nel documento, “per integrare i fondi necessari al rimborso spese e indennità degli amministratori” vengono inseriti 15 mila euro al capitolo “organi istitiuzionali: rimborso spese forzose e indennità di missione a sindaco e assessori”.
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Ieri il sindaco aveva sostenuto che la sua giunta sarebbe riuscita a risparmiare oltre 250mila euro e che sarebbe stata quella meno costosa rispetto a quelle precedenti (LEGGI). Ora questa notizia: in pratica la giunta ha deciso di aumentare di 15mila euro la somma che Pietro Vignali aveva stabilito per la giunta precedente. I soldi serviranno per pagre i viaggi e le spese degli amministratori quando saranno in "missione" per conto del Comune. Tutto questo nonostante gli assessori presenti in giunta siano stati quasi dimezzati.
RINNOVO PER UN LAVORATORE INTERINALE - L’agenzia Dire, poi, ricostruisce anche un secondo punto affrontato dal sindaco che detiene la delega al Personale, e prevede di stanziare 9.600 euro per prorogare il contratto di un lavoratore interinale (della agenzia Adecco di Milano) per tre mesi: da luglio a settembre 2012. Il motivo lo si trova in una seconda delibera approvata dalla Giunta nella medesima seduta del 28 giugno, in cui si spiega che la proroga del contratto è dovuta al “fabbisogno di personale del servizio Patrimonio mobiliare dovuto ad un picco d’attività connesso al piano di ristrutturazione e riordino complessivo delle società partecipate, che prevedono attività di revisione dei servizi affidati, predisposizione di procedure di gara finalizzata alla cessione di partecipazioni, certificazioni ministeriali straordinarie in materia di partecipazioni nonchè la necessità di procedere a scioglimenti e/o fusioni delle stesse”. Una situazione dunque eccezionale in base alla quale, per legge, il comune può ricorrere a forme di contratto di lavoro flessibile.
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