Originariamente Scritto da
Giò
Complimenti a tutti! Noto che, nonostante le assenze e le difficoltà, siamo riusciti a mantenere il primato come formazione politica più votata. A risultato ancora caldo, come promesso, vi sottopongo quello che secondo me dovrebbe essere il manifesto programmatico e (ri)fondativo del PCF. Ovviamente, sentitevi liberi di criticarlo o integrarlo o respingerlo, a seconda di ciò che pensate. La mia è solo una bozza, che ho scritto nell'intento di marcare in modo più pronunciato la nostra identità e ciò che ci distingue dalle altre forze politiche (alleate o avversarie).
1) Il Partito Cristiano delle Famiglie (PCF) è una formazione politica di credenti e patrioti che si batte per l’affermazione della Regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo.
2) Il PCF è un partito cattolico. Ritiene che la religione cristiana cattolica apostolica romana debba essere l’unica religione ufficiale dello Stato e ispirare i contenuti delle leggi dello Stato. Al PCF potranno aderire anche coloro che non professano la religione cattolica, purché si impegnino solennemente a rispettarne i principi e si conformino ai programmi del partito.
3) L’indirizzo del PCF è nettamente contrario al liberalismo, al socialismo, al comunismo e al progressismo. È incompatibile con l’iscrizione al PCF qualsiasi aspirazione ad un compromesso ideologico con anche solo una di queste ideologie e derivati.
4) Il PCF si oppone risolutamente sia all’individualismo liberale che allo statalismo. Respinge le dottrine di chi vorrebbe ridurre lo Stato ad un mero strumento degli interessi privati degli individui, così come quelle di coloro che, pur partendo da presupposti diversi fra loro, vorrebbero assorbire gli individui, le famiglie e i corpi intermedi nella comunità politica, scadendo nella statolatria, ed estendere indebitamente i poteri dell’autorità dello Stato anche in ambiti che non sono di sua competenza.
5) Il PCF è per uno Stato corporativo in cui le associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro collaborano per realizzare il benessere dei singoli e l’interesse nazionale all’interno di organismi giuridicamente riconosciuti dallo Stato che abbiano la funzione di armonizzare le esigenze di entrambe le parti in vista del bene comune dell’intera società. Pur nella netta distinzione dei ruoli, lo Stato deve promuovere, anche tramite interventi legislativi mirati, ogni forma di cooperazione fra i datori di lavoro e i lavoratori su un piano di parità giuridica e morale nel rispetto del diritto di proprietà.
6) Stante quanto sopra, il PCF ritiene che la rappresentanza delle forze produttive e delle categorie sociali ed economiche vada integrata con quella politica ordinaria al fine di meglio armonizzare le diverse esigenze presenti nella società.
7) Il PCF aderisce in pieno al principio di sussidiarietà: l’autorità dello Stato deve intervenire nella sfera economica, ed in qualsiasi altro campo, quando l’iniziativa privata - qualunque forma essa assuma - risulti assente o insufficiente o dannosa per il bene comune. Lo Stato deve tutelare e stimolare l’iniziativa privata e dei gruppi sociali, integrandola o sostituendola quando lo richiede l’interesse nazionale. Il PCF ritiene che lo Stato sia garante della giustizia sociale e abbia il dovere di vigilare, con l’ausilio delle organizzazioni professionali, sul corretto svolgimento della vita economica della nazione.
8) Il PCF riconosce nella famiglia naturale, fondata sul sacro ed indissolubile vincolo matrimoniale, la cellula fondamentale della società, senza cui né la nazione né lo Stato potrebbero esistere. Ritiene che lo Stato debba difenderne e tutelarne i diritti imprescindibili, soprattutto nell’ambito educativo, sostenendone e completandone l’azione. Perciò, il PCF è contrario al riconoscimento giuridico di qualsiasi coppia dello stesso sesso o di sesso diverso che si pone al di fuori del matrimonio.
9) Il PCF difende la vita sin dal concepimento ed è contrario, in linea di principio, a qualsiasi legge che permetta l’aborto volontario. In questo senso, il PCF è favorevole ad una politica di promozione della natalità sia attraverso incentivi e sussidi economici che tramite un’opera educativa di ampio raggio tesa a favorire una cultura della famiglia e della vita.
10) Il PCF è contro una politica lassista nei confronti dell’immigrazione e ritiene che ogni Stato abbia il diritto e, in determinate circostanze, anche il dovere di limitare l’immigrazione regolare, tenendo conto delle necessità concrete imposte realmente dal bene comune, fra cui l’esigenza di preservare l’identità dei popoli.
11) Il PCF è fautore di un giusto nazionalismo e di un sano patriottismo, ma dichiara a sé estranea qualsiasi forma di idolatria della nazione e dello Stato che, col pretesto del bene comune, fanno dell’una e dell’altro i soli criteri con cui giudicare ogni cosa, a scapito di ogni libertà ed invertendo l’ordine naturale.
12) Il PCF ritiene che l’unità del continente europeo non possa realizzarsi livellando le peculiarità delle nazioni e dei popoli che lo caratterizzano e che lo hanno storicamente segnato. Si oppone all’esautorazione completa o anche solo parziale delle sovranità degli Stati che formano l’attuale Unione Europea, organismo sovranazionale a carattere mondialista che, dietro ad un pernicioso cosmopolitismo di facciata, favorisce gli interessi e le aspirazioni egemoniche sia di alcuni Stati particolari che di gruppi economici, finanziari e burocratici dalle mire inconfessabili.
13) Il PCF considera l’Organizzazione del Trattato Atlantico del Nord (NATO) un organismo ampiamente superato dagli eventi successivi alla caduta del muro di Berlino. Auspica vivamente, soprattutto nel lungo periodo, lo scioglimento di tale organizzazione, che negli ultimi anni è servita esclusivamente a promuovere e difendere interessi iniqui e a legittimare numerose ingerenze nella vita politica di altre nazioni senza giusta causa, con effetti esiziali sulla stabilità della comunità dei popoli.
14) Qualsiasi alleanza con forze politiche estranee ai principi e alle linee programmatiche del PCF, all’interno del gioco, non dovrà mai comportare alcun cedimento sui punti stabiliti.