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    Predefinito Spagna: tornano i "rubagalline"

    dopo la vendita di organi, tornano anche i ladri di galline :sofico:


    Spagna: tornano i "rubagalline"

    Nella Spagna delle grandi riforme con la crisi sono tornati i rubagalline ed il furto per famelico, commesso in stato di necessità semplicemente per mangiare



    Nella Spagna delle grandi riforme di società del premier socialista José Luis Rodriguez Zapatero con la crisi sono tornati i rubagalline ed il furto per famelico, commesso in stato di necessità semplicemente per mangiare. La stampa spagnola racconta quasi ogni giorno dell'esplosione dei piccoli furti nei negozi e nei supermercati, ma anche nelle case, di cibo e prodotti di prima necessità.

    Il paese oggi attraversa una crisi economica dall'impatto sociale più pesante che altrove: oltre 4 milioni di disoccupati, un milione di famiglie senza nessuno che lavori, un tasso di disoccupazione di quasi il 18% (il doppio della media dell'Ue).

    Il quotidiano di Barcellona "El Periodico" riferisce che nella capitale catalana, come nel resto della Spagna, i gestori dei supermercati non sanno più che cosa fare per arginare il fenomeno del furto per necessità. Il numero di denunce per piccoli furti nell'ultimo anno è raddoppiato, passando solo a Barcellona da 3'000 a 6'000. Ma molti furti per fame non vengono denunciati. "Nessuno ruba una scatoletta di tonno per rivenderla", sottolinea il direttore dell'agenzia di sorveglianza dei supermercati Checkpoint José Luis Cariteu.

    I nuovi ladri spesso sono clienti abituali, madri di famiglia, signori in cravatta, e i furti per necessità sono molto più frequenti fra il 20 e il 30 di ogni mese, rileva Cariteu: "questo conferma che non si tratta di profssionisti ma di gente che ha finito i soldi del mese".

    "Prendono cibo di ogni tipo: carne, pesce, insaccati, pane... e il peggio è quando li prendiamo: noi e loro moriamo dalla vergogna, molti sono nostri clienti di sempre", spiega al "Faro de Vigo" Lorena Rodriguez, impiegata di un supermercato della Galizia. "Si vede subito che non hanno mai rubato", aggiunge.

    A Barcellona Checkpoint ha adottato una linea morbida. "Raccomandiamo ai sorveglianti di avvicinarsi alla persona e di invitarla a restituire il prootto o a pagarlo", dice Cariteu: se c'è recidiva invece il furto viene denunciato.

    Ma il fenomeno non colpisce solo i negozi. Tornano anche i furti per fame nelle case. "I ladri per necessità entrano in punta dei piedi da una finestra, provocano il minimo danno, e prendono quello che gli manca, come una volta i ladri di galline", ha scritto "Abc". Nei comuni attorno a Madrid ci sono state "decine di denunce": qui sono state rubate "una decina di uova", là legna e latte, o qualche vestito, mentre non vengono toccati prodotti di maggior valore, elettrodomestici, gioielli, giacche di pelle.

    Maria Angeles Font, una senatrice del Partido Popular, all'opposizione, nelle scorse settimane ha interpellato il governo parlando dei furti per fame: "non rubano i televisori, ma svuotano le dispense, come un tempo faceva 'El Lute' (un giovane che rubava per sfamare la famiglia, la cui storia ispirò un film di Vicente Aranda, ndr) che andava a rubare le galline". "Il rischio è quello tornare agli anni '40 - ha ammonito - con le code davanti alle chiese e la gente che fruga nella spazzatura dei supermercati".


    ATS

    http://new.ticinonews.ch/articolo.as...788&rubrica=15

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    Desolante.

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    E' difficile provare sentimenti di condanna per costoro.
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    il famoso sorpasso spagnolo...

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    è sicuramente colpa della globbalizzazione (che hanno voluto gli ebrei)

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    " LASCIANDO LA SPAGNA". EDITORIALE PUBBLICATO DA " CAFEBABEL.COM".

    Il tasso di disoccupazione giovanile della Spagna, giunto al 35.4%, è uno dei più alti dell'Unione Europea. Tre spagnoli su dieci, tra quelli con meno di venticinque anni, non hanno un lavoro. Molti di loro hanno deciso di lasciare il loro paese per cercare fortuna all'estero.


    Sara e Kiko sono appena atterrati a Glasgow. Lei ha 27 anni, lui 29 e ha appena perso il lavoro. "Il mio ragazzo era disoccupato ed io non è che avessi esattamente il lavoro della mia vita. Inoltre, volevamo imparare l'inglese e visto che non abbiamo mutui, né alcun altro impedimento, siamo fuggiti a Glasgow (Scozia)". Qui li aspettano Leire e Mario, altri due spagnoli che si sono stabiliti in questa città un anno fa per lavorare, imparare l'inglese e continuare gli studi.

    Le generazioni europee più giovani hanno approfittato delle borse Leonardo o simili per godere all'estero di un primo lavoro. Luzía confessa di essere arrivata a Milano per amore, ma con una borsa del programma Leonardo, per lavorare in un progetto di una guida turistica online della città: «Alla fine della carriera universitaria, non mi andava di stabilirmi definitivamente nella mia città natale, anche se in futuro mi piacerebbe. Non volevo nemmeno mettermi a cercare un lavoro fisso né avevo la speranza di trovarne uno che mi piacesse. Inoltre, credo che quando si è giovani e non si è seriamente legati, bisogna viaggiare, conoscere altre persone e abitudini diverse, arricchirsi sotto questo aspetto: lo considero una parte importante della mia formazione personale».

    A María è toccata Parigi. Questa ragazza di Cordoba era borsista a Madrid e riceveva 300 euro al mese. Dato che non trovava un lavoro con condizioni salariali migliori, ha chiesto una borsa Argo, promossa dal ministero di Scienza e Innovazione spagnolo all'interno del programma Leonardo. Ha lavorato sei mesi nella capitale francese e ha deciso di restarci. Da gennaio non smette di inviare il suo curriculum ad imprese per stabilirsi definitivamente in Francia. «Qui la situazione è migliore rispetto alla Spagna, la crisi non si sente così tanto. Ciononostante, resta difficile trovare lavoro». María usa come punto di forza la sua lingua madre, lo spagnolo, e tenta di farsi assumere da aziende che cercano gente con il suo profilo e che parlino correttamente questa lingua. È la generazione che approfitta della cittadinanza europea e tenta la sorte in altri paesi sotto una protezione, quella dell'Unione. Adesso è molto facile attraversare le frontiere: viaggiare, comprare, studiare e perché no, lavorare. Come Sara, Kiko, Luzía, Leire o Mario, ci sono migliaia di giovani che hanno cercato fortuna in Europa per continuare ad imparare e crescere personalmente, ma non dimenticano il loro Paese, dove gli piacerebbe tornare prima o poi. "Se tutto va bene e troviamo velocemente lavoro, la nostra intenzione è restare qui per un po’. Non stabiliamo una data di ritorno, ma speriamo che sia tra molto tempo perché questo significherebbe che stiamo bene e siamo contenti", dicono Sara e Kiko.

    Rispetto alla situazione lavorativa in Spagna, Sara commenta: "Il lavoro lì è terribile. Non c'è offerta. Conosco molta gente disoccupata e quelli che lavorano, non lo fanno alle stesse condizioni di qualche anno fa. La disoccupazione è all'ordine del giorno. Penso che la crisi in Spagna sia arrivata di punto in bianco e la soluzione si farà strada lentamente, passando quasi inosservata". Luzía non è molto ottimista: "La situazione lavorativa in Spagna adesso è piuttosto negativa, soprattutto per i giovani che non riescono a trovare contratti decenti né alcuna garanzia. Anche se è ancora peggio per le persone di una certa età che si ritrovano per strada senza la capacità di riciclarsi che si ha alla nostra età. Ad ogni modo, in Italia non mi sembra che la situazione sia migliore". Di fronte alla difficile situazione economica che si vive in Spagna, questi giovani vedono in Italia, Francia e Regno Unito un’opportunità per continuare a crescere personalmente, migliorare professionalmente ed imparare nuove lingue. Hanno la fortuna di poter vivere un'esperienza così in una congiuntura economica mondiale difficile. Ciononostante, preferiscono non rimanere con le mani in mano e scommettere su se stessi, anche se lontano da casa. Ci sarà sempre tempo per tornare... ( Fonte: presseurop.eu)

    Autore: Beatriz Bistué Garcès/ Traduzione di Eleonora Mineo

    http://www.finanzainchiaro.it/dblog/...?articolo=4502

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    Citazione Originariamente Scritto da Feliks Visualizza Messaggio
    è sicuramente colpa della globbalizzazione (che hanno voluto gli ebrei)


    LA SPAGNA ha una DISOCCUPAZIONE al 17% !!!

    come mai c sono immigrati dal 3° mondo in 1 paese così
    senza d loro la spagna sarebbe a disoccupazione 0

    invece sembra he l'immigraziione aumenti , vogliono sfondare il 20%

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    Citazione Originariamente Scritto da EURIDICE Visualizza Messaggio
    LA SPAGNA ha una DISOCCUPAZIONE al 17% !!!

    come mai c sono immigrati dal 3° mondo in 1 paese così
    senza d loro la spagna sarebbe a disoccupazione 0

    invece sembra he l'immigraziione aumenti , vogliono sfondare il 20%
    più che altro la spagna è piena di migranti italiani

  9. #9
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    più che altro la spagna è piena di migranti italiani


    NN esistono MIGRANTI ITALIANI in SPAGNA

    come NN esistono emigranti UCRAINI in ITALIA

    UCRAINI SPAGNOLI ITALIANI sono parte integranti della NAZIONE EUROPEA

    gli unici stranieri in europa vengono dal 3° mondo

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: Spagna: tornano i "rubagalline"

    Citazione Originariamente Scritto da EURIDICE Visualizza Messaggio
    NN esistono MIGRANTI ITALIANI in SPAGNA

    come NN esistono emigranti UCRAINI in ITALIA

    UCRAINI SPAGNOLI ITALIANI sono parte integranti della NAZIONE EUROPEA

    gli unici stranieri in europa vengono dal 3° mondo
    io con gli spagnoli e con gli ucraini non ho niente a che spartire... e neppure con molti italiani

 

 
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