Doria dà la linea al centrosinistra
"Non possiamo allearci con l'Udc"

Il sindaco: "Dobbiamo essere coerenti, Casini è fuori dal nostro perimetro". Carlo Felice: "Se non si riescono a fare interventi incisivi, il sistema non tiene". erzelli? "Sostengo l'importanza del progetto, spero si realizzi"
di WANDA VALLI



E allora Marco Doria, a quasi due mesi dal suo insediamento a Palazzo Tursi, parla con Repubblica proprio di politica. Di un centrosinistra che si candida a guidare il Paese nel dopo Monti, spiega il sindaco, un centrosinistra che "non può comprendere l'Udc". L'alleanza che guida la Regione va dall'Udc alla Federazione della sinistra? "Non è di centrosinistra ", taglia corto. Il sindaco ragiona sul perché i partiti devono cambiare, come rispondere a una società civile, quella che guarda a sinistra, attenta quanto disamorata. Rivendica la fatica e l'orgoglio di aver ristabilito un dialogo. E poi il primo bilancio da sindaco, un futuro prossimo che ha dossier che si chiamano, tra gli altri, Carlo Felice senza soldi, Università agli Erzelli, Finmccanica. Per capacità e orgoglio, Genova ce la farà, di questo il sindaco è sicuro.

Sindaco Marco Doria, è arrivato il tempo di pensare alla politica? Ha scritto con Giuliano Pisapia una lettera sul futuro del centrosinistra, non proprio secondo la versione di Bersani.
"Dall'esperienza di Genova, che è una delle più grandi città italiane, e non solo da questa, possono partire spinte di carattere politico a loro volta utili a livello nazionale. Per il rinnovamento del centrosinistra".

Che fare o come fare?
"Il centrosinistra deve confermare il perimetro, non rigidissimo ma molto chiaro, dei suoi confini, e riuscire a includere quante più forze possibili".

Sembra la fotografia del centrosinistra arancione vittorioso a Milano e a Genova. Che cos'ha di particolare?
"Non c'erano soltanto le forze politiche, lo ha scelto anche la società civile, perché esiste un elettorato di centrosinistra insoddisfatto. Il caso Genova serve a chiarire. Quando in Comune la lista Doria prende il 12 per cento sul 48 per cento totale del primo turno, vale a dire 1 elettore su 4, significa che ha intercettato un atteggiamento largamente
presente".

Scontento, sfiducia verso i partiti tradizionali?
"Diciamo che i partiti del centrosinistra hanno il problema di essere apprezzati, non è più come trenta anni fa, non esiste più il voto compatto al partito, ora è prevalente il voto di opinione, per questo il centrosinistra deve, con coerenza, rappresentare anche il mondo della società civile. Dobbiamo definire il perimetro dell'alleanza e trovare modi credibili per agganciare il nostro elettorato".

Quali sono i protagonisti, tra i partiti?
"Sel, Idv, naturalmente il Pd, ma non basta. Serve la capacità di coinvolgimento e di apertura verso la società civile, è il momento, per i partiti, di aprirsi, di selezionare in modo aperto i propri candidati e se uno ha 55 o 60 anni ma da trenta sta in Parlamento per quanto sia intelligente e capace, non si può confermare. E poi è fondamentale l'attenzione ai contenuti".

In Regione c'è un'alleanza, che va dall'Udc alla Federazione della sinistra.
"Non è un perimetro di centrosinistra".

Sindaco Marco Doria, il suo centrosinistra ideale.
"Rifiuta le grandi coalizioni e un'alleanza che arrivi fino all'Udc. Sui contenuti, dovrà riuscire a controllare finanza pubblica e una politica di ripresa economica. Con due elementi chiave: l'attenzione all'ambiente e la valorizzazione del lavoro ".

Perché il no all'Udc?
"Perché è il centrosinistra a avere nel suo Dna i valori di cui parlavo prima, e da lì dobbiamo ripartire".

Torniamo a Genova. E al Carlo Felice: pochi soldi pubblici, a rischio gli sponsor privati, un futuro cupo?
"Il consiglio di amministrazione, con grande impegno di tutti, cerca una strada di sopravvivenza per una Fondazione lirica che deve produrre cultura e spettacolo. Se non si riescono a fare interventi incisivi, il sistema non tiene. E la maggior parte delle risorse va per il personale".

Tagli in vista o contratti di solidarietà?
"Vedremo come contenere il tutto".

Su Ingegneria agli Erzelli lei "litiga" con il Rettore, Deferrari.
"Non c'è polemica, ma un confronto costante. Io sostengo l'importanza del progetto Erzelli, spero si realizzi, credo sia importante che l'Università partecipi, con la facoltà di Ingegneria. E' un tassello della Genova del futuro. Serve un po' di coraggio e un minimo di rischio ".

Sindaco Marco Doria, il suo bilancio a quasi due mesi dalla sua elezione.
"Mi aspettavo i problemi perché, per otto mesi, ho girato per il territorio. Credo che in parte si debba recuperare qualche ritardo, un altro obiettivo è far capire la serietà delle situazioni sforzandoci di dire la verità, per poter chiamare tutti a un impegno per la città".

Genova ce la farà?

"Sì, ha l'energia, la capacità e l'orgoglio per farcela".

(15 luglio 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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