Originariamente Scritto da
Heidi
Venerdi 13 scorso, avevo postato un thread, qui sul nazionale, che è stato spostato nella sezione della storia.
E’ vero, il titolo faceva riferimento alla rivoluzione francese, ma il contenuto non era un trattato sulla rivoluzione!
L’intento era quello di fare, sommariamente, un parallelo tra la situazione politica francese antecedente la rivoluzione e quella che viviamo oggi, riconoscendo il rischio, non così lontano, che, se il popolo è portato all’esasperazione, si può arrivare ad una ribellione, e i fatti spagnoli ci dicono già qualcosa!
Tra l'altro, sabato 14, ho avuto la conferma, che questo non sia un pensiero isolato, quando ho letto la notizia che Sgarbi ha presentato il suo nuovo "Partito della Rivoluzione", prendendo come spunto proprio il giorno dell'anniversario della Rivoluzione Francese.
Penso che i "grandi capi" debbano riflettere, prima di insistere con la linea dei tagli e delle restrizioni nei confronti di chi altro non può dare!
In sintesi questo era il thread:
Dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri.
14 Luglio 1789, la rabbia dei cittadini francesi, pressati da tasse insostenibili, dal peso della forte disparità tra i vari ceti sociali e dalla mancata libertà, esplode, dando origine ad una rivoluzione dalle ripercussioni internazionali.
I principi, per cui si lottava, erano sacrosanti: libertà, fraternità ed uguaglianza e sono gli stessi sui quali oggi si dovrebbe fondare una sana società.
Sono trascorsi 223 anni e la conquista della libertà, dell’uguaglianza, della democrazia, dovrebbe essere una realtà acquisita, eppure non è così.
Cambiano le scene sociali, ma la sostanza rimane la stessa.
In Francia, nel 1789, si viveva una grave crisi economica, dovuta alla scarsità del raccolto e le tasse sul grano e sugli altri prodotti alimentari erano aumentate a dismisura, persino il pane aveva raggiunto prezzi inaccessibili.
Purtroppo le conseguenze di questa crisi erano ricadute tutte sulle spalle del ceto meno abbiente, mentre i nobili continuavano, indisturbati, a gozzovigliare tra feste e palazzi sontuosi.
Italia 2012: grave crisi economica (ingenerata non a causa del costo del grano, ma per qualche avverso gioco politico internazionale) e ripercussioni disastrose sul bilancio delle singole famiglie che si vedono costrette a sopportare un carico fiscale, che non sono in grado di sostenere.
Non c’è più il re con i nobili al seguito, ma c’è un governo impostoci ( libertà ? ), il quale decide, taglia, massacra ed impoverisce sempre più i lavoratori, camminando, indifferente, tra i corpi di coloro che hanno visto, come unica via d’uscita, quella di rinunciare a vivere ( fraternità ?).
Loro, i nuovi nobili, sfrecciano con le sfavillanti auto blu, a vetri oscurati, ognuno con il proprio autista, aspettando il fine settimana, per togliere l’ancora ai propri panfili e salpare sulle splendide acque dei nostri mari ( uguaglianza ?).
A chi resta il peso troppo gravoso di questa crisi?
“ Liberté, egualité, fraternité ” sono principi ancora sacri e il popolo, che si sente esageratamente vessato, è sempre quello di allora, capace di ribellarsi per poterli riaffermare e per far valere i propri diritti.
Speriamo che non sia necessaria una nuova rivoluzione, per riappropriarci di una vita più vivibile e più dignitosa, in uno stato più democratico, in una società più equa.