Se permettete vi faccio una domanda.
Se non avete la possibilità di assistere ad una Messa "non una cum" come preferite agire? Non assolvete il precetto domenicale per l'impossibilità di trovare una celebrazione oppure ammettete anche di "ripiegare" su una Messa "una cum Benedicto" (tipo quelle della FSSPX)?
Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. (San Giovanni Bosco)
Prima opzione, senza dubbio alcuno: nell'impossibilità di assolvere il precetto ecclesiastico, si è tenuti a santificare la festa con qualche congrua orazione. Cosa che mi accadrà probabilmente a partire dal 12 agosto 2012, per qualche settimana.
Salve Imperium,
metto qui di seguito prima il pensiero di p. Guérard, poi quello di Mons. Sanborn, sul problema della partecipazione alle Messe una cum nel caso sia impossibile partecipare alla Messa non una cum.
"La seconda considerazione che può tenere in sospeso la norma del diritto [ovvero: non assistere alla "Messa una cum”] dipende dalla situazione attuale. Può accadere che dei fedeli non abbiano praticamente altro mezzo di comunicare che assistendo ad una Messa una cum. Ora, se è possibile vivere e progredire nello stato di grazia senza comunicare, questa privazione non va esente da difficoltà e talvolta da pericoli. E, come la Chiesa ha sempre ammesso che in pericolo di morte si possa ricorrere ad un confessore anche scomunicato, non conviene forse di ricorrere ad una Messa una cum per partecipare al Sacrificio e comunicarvi?
Pio XII l'ha ricordato con autorità: nella Chiesa militante, è la salvezza delle anime che costituisce la finalità delle finalità.
L'assistenza alla "Messa una cum" può essere quindi oggetto di un "caso di Coscienza". Ogni caso è un caso; e deve essere risolto in definitiva dalla coscienza dell'interessato, ma non senza i consigli e le direttive comunicati da un Sacerdote "non una cum". Né rigorismo univoco, che non tiene conto della coscienza di ciascuno; né lassismo sentimentale: per esempio, una persona che può comunicare ogni quindici giorni ad una Messa "non una cum", non ha alcuna ragione e non deve quindi, nell'intervallo, assistere ad una "Messa una cum", ancor meno comunicarvi". (p. Guérard Des Lauriers o.p. – Sodalitium n. 13 – 1987).
"32. But what if you have no other Mass to go to?
It would not change the immorality of the una cum Mass. Our inconvenience does not make good what is objectively evil. For example, Catholics in Greece, even before Vatican II, had great difficulty in finding a true Catholic Mass offered in union with the pope, but very easily found schismatic Masses, which did not differ in any way from the Catholic Mass, except in that they were offered in union with the schismatics, and not in union with the true pope. Yet they could not attend these schismatic Masses.
If you have only an una cum Mass to go to, it would be better to stay home and say your Rosary."
(Mons. Sanborn, Questions & Answers Vatican II, the Pope and SSPX, http://www.traditionalmass.org/images/a ... evPDF2.pdf).
Conosco sedevacantisti non tesisti di altre parti del mondo che, nell'impossibilità permanente di assistere ad una Messa non una cum, assistono sistematicamente a Messe una cum della FSSPX. Personalmente non so cosa farei se mi trovassi in una situazione simile. Trovo ammissibile - in questi casi del tutto eccezionali - assistere anche abitualmente alle Messe una cum. Tuttavia riterrei doveroso non assumere, con il sacerdote celebrante e con gli altri fedeli che assistono alla Messa, prima e dopo la celebrazione, e pur in uno spirito di massima cordialità ed amicizia, alcun comportamento di approvazione della scelta di celebrare una cum, né ovviamente alcun comportamento di approvazione o di sostegno all'organizzazione di riferimento - la FSSPX in tal caso. Ad ogni modo, la mancata partecipazione non significherebbe mancato assolvimento del precetto domenicale, perché tali Messe sono oggettivamente illecite.
Cordialmente
Grazie Timoteo, davvero di cuore, per l'intervento puntuale e che spiega molto bene le varie condizioni. Per il resto concordo con Guelfo Nero: bisogna essere NON UNA CUM sempre (anche e sopratutto fuori da Messa), innanzitutto nella vita spirituale, nell'orazione, nella militanza cattolica. Ricordo che GUelfo Nero si rifiutò una volta di servire una Messa valida (celebrata dalla FSPX) proprio per il contagio dell'UNA CUM.
Grazie per le risposte.
Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. (San Giovanni Bosco)