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Discussione: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

  1. #1
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    Predefinito MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    Correva l'anno 11 Canna e nel giorno 1 Coccodrillo saliva al trono l'ultimo imperatore incoronato dei Mexica.

    MOTECUHZOMA XOCOYOTL


    per noi era il 15 luglio 1503 ed il sovrano era Montezuma II (Signore Adirato il Giovane), "imperatore"degli Aztechi. Una figura a suo modo affascinante che la storiografia ci ha dipinto come un debole e pavido despota tropicale che "ingenuamente" consegnò il suo regno ad un popolo di impavidi invasori.

    Attualmente, grazie ai progressi dell'archeologia ed incrociando le varie fonti coloniali ne sta venendo fuori una immagine molto più complessa e sfaccettata.


    VITA FALLACE (Poesia Azteca)

    E' vero, è vero che si vive sulla terra ?
    Non qui per sempre: solo un momento sulla terra!
    Se è giada, si fa schegge;
    se è oro, si distrugge;
    se è piuma di quetzal, si lacera.
    Non qui per sempre: solo un momento sulla terra !



    (continua)

  2. #2
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    Motecuhzoma Xocoyotl era coevo di Carlo V e di altri signori europei rinascimentali, ma culturalmente ne era lontanissimo in quanto la Mesoamerica si era sviluppata senza contatti extra americani.

    Forse in un passato remoto ci furono dei contatti via Oceano Pacifico , ma all'epoca della "Conquista" la maggior parte delle interazioni culturali su lunga distanza avvenivano tramite il commercio d'elite.

    Nella zona Caraibica il "business" era in mano ai mercanti Maya Chontal , nella zona del Pacifico esistevano dei contatti con la zona Andina (la metallurgia proviene da li) forse tramite i Taraschi, mentre dalla zona dei Pueblos (Usa del Sud Ovest) provenivano le turchesi così apprezzate dai Mesoamericani.

    Tutto questo collassò immediatamente subito dopo la conquista e gli studiosi per ricostruire quel mondo oltre a basarsi sull'archeologia devono fare affidamento sulle cronache dei frati spagnoli redatte molti anni dopo la fine di quel mondo, oppure sulle "memorie" compilate dai discendenti meticci delle vecchie famiglie nobiliari, per ben che vada tutti questi lavori sono basati su informatori nativi che all'epoca della "Conquista" erano ragazzini (solo le lettere di Cortes sono coeve), più le memorie di un conquistador compilate quando aveva più di 70 anni (B.Diaz).....quest'ultimo si lasciò sfuggire un commento: "Oggi tutto quello che vidi allora è crollato e distrutto....niente è rimasto in piedi"

    Delle migliaia di codici che esistevano a Tenochtitlan non ne è sopravvissuto nessuno......attualmente esistono 3 codici Maya (+ uno dubbio), un pugno di codici Mixtechi e/o Nahua dell'area di Oaxaca ma di Azteco vero e proprio pare non ce ne sia nessuno.

    A proposito di Azteco.....se ipoteticamente potessimo chiedere a Cortes come fece a conquistare l'impero Azteco quest'ultimo vi guarderebbe stralunato in quanto per lui quelli erano i Messicani !



    Teocalli de la Guerra Sagrada

    gli spagnoli si impegnarono in un opera di distruzione totale sia delle memorie che delle opere artistiche delle popolazioni indie, pertanto pochissime opere si salvarono e ogni tanto vengono rinvenute negli scavi archeologici.
    Quest'opera enigmatica venne riscoperta nel 1831 tra le fondamenta del Palazzo nazionale e non si è ancora capito a cosa servisse. Per alcuni era il trono di Motecuhzoma Xocoyotl.
    E' una miniatura del Templo Mayor di Tenochtitlan. Il glifo di Motecuhzoma compare sullo schienale, mentre alla base ci sono due date calendariali:
    1 Coniglio e 2 Canna e considerato che in quest'ultima data si ebbe una cerimonia del "Fuoco Nuovo" (chiusura del secolo mesoamericano di 52 anni) ciò farebbe datare l'opera verso il 1507 d.C.
    Visibile sul lato dx dello schienale il glifo 1 Morte (nome calendariale di Tezcatlipoca) mentre sull'altro lato c'è il glifo 1 Coltello di Selce (nome calendariale di Huitzilopochtli).
    Sul retro c'è l'aquila messicana appollaiata su di un cactus, dalla cui becco usciva in un esempio di difrasismo il glifo della guerra Atl Tlachimolli (letteralmente Acqua Fuoco).
    Tecnicamente tutta l'opera ha una funzione di propaganda politica in quanto il fine ultimo del 5 Sole (l'attuale era) è dato dal dominio dei Mexica.
    Ultima modifica di Aj Maxam; 16-07-11 alle 21:53

  3. #3
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    Ottimo thread, la figura di Motecuhzoma II (vulgo Montezuma) andrebbe rivalutata, non era certo lo sprovveduto che la propaganda filo. conquistador ci ha ammanito per secoli, il problema principale (che ne causò la disfatta) non era solo il divario tecnologico o tecnico come i cavalli o le armi da fuoco, o le malattie portate dall'Eurasia che gli amerindi dopo millenni di isolamento non conoscevano, ma anche nella struttura dell'impero azteco, Motecuhzoma non era un despota di tipo europeo, ma il signore di una città stato (Tenochtitlan) che esercitava un precario ascendente su città e popoli vicini (alcuni di questi, come i tlaxcaltechi, gli erano fieramente nemici e passarono a Cortes), per questi fu facile scardinare il sistema di alleanze e vassallaggi su cui era basato il dominio azteco.
    Controllori di volo pronti per il decollo,
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    (F. Battiato, No time no space)

  4. #4
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    Citazione Originariamente Scritto da subiectus Visualizza Messaggio
    Ottimo thread, la figura di Motecuhzoma II (vulgo Montezuma) andrebbe rivalutata, non era certo lo sprovveduto che la propaganda filo. conquistador ci ha ammanito per secoli, il problema principale (che ne causò la disfatta) non era solo il divario tecnologico o tecnico come i cavalli o le armi da fuoco, o le malattie portate dall'Eurasia che gli amerindi dopo millenni di isolamento non conoscevano, ma anche nella struttura dell'impero azteco, Motecuhzoma non era un despota di tipo europeo, ma il signore di una città stato (Tenochtitlan) che esercitava un precario ascendente su città e popoli vicini (alcuni di questi, come i tlaxcaltechi, gli erano fieramente nemici e passarono a Cortes), per questi fu facile scardinare il sistema di alleanze e vassallaggi su cui era basato il dominio azteco.

    Ciao Subiectus,

    grazie , condivido quello che hai scritto. Infatti intendo sviluppare il thread cercando di far capire quanto fosse precaria la situazione politica interna messicana alla vigilia dell'invasione europea.



    Albero genealogico di Dona Isabel Motecuhzoma, una delle figlie di Motecuhzoma Xocoyotzin le cui sventurate vicende meriterebbero un thread apposito (fra l'altro dovette subire ben 6 mariti tra Mexica e Spagnoli) ma che ha l'utilità di evidenziare anche le ascendenze del padre.



    questa immagine invece fotografa la successione al trono di Tenochtitlan con i glifi dei monarchi mexica e gli anni di regno.
    Come si vede c'era la tendenza a trasmettere il trono tra fratelli (un po' alla Saudita di oggi).

    Sete di Immortalità (poesia Azteca)

    Mi sento fuori dai sensi,
    piango, mi affliggo e penso, parlo e ricordo:
    Oh, se mai io non morissi,
    se mai non svanissi...
    Che io vada dove non c'è morte,
    dove si coglie la vittoria!
    Oh se mai io non morissi,
    se mai non svanissi...


    anche la poesia Mexica (o Nahua in generale) meriterebbe un thread apposito tanto era complessa .

  5. #5
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    Grazie dell'apprezzamento, mi sembra una buona idea quella di approfondire il discorso su quella civiltà (e il postare delle immagini e dei frammenti di poesia azteca/nahua, anche per mostrare che non era solo un popolo di strappacuori sulle piramidi).
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  6. #6
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    Scusate se la prendo un po' alla larga, ma per tentare di capire Motecuhzoma Xocoyotl bisogna cercare di conoscere un po' il suo mondo, un mondo di contrasti fortissimi, ad esempio da un lato i sacrifici umani e dall'altro la profondità della poesia Mexica.......

    Quasi tutto quello che noi conosciamo della poesia Azteca (Mexica) ci viene dai seguenti testi coloniali scritti nella seconda metà del XVI secolo:
    "Cantares Mexicanos" e "Romances de Los Señores de Nueva España" più il volume II del celebre "Codice Fiorentino" scritto dal frate Ispanico Bernardino De Sahagùn.

    Nella lingua Nahua (la lingua degli Aztechi e della "Triplice Alleanza", nonchè lingua franca dell'Impero) la poesia veniva chiamata con la metafora di "in xochitl in cuicatl " cioè Fiore e Canto, mentre i poeti venivano chiamati xochitlahtoanime (poeti dei fiori) o cuicapicque (creatori di canto). La poesia stessa era divisa grossomodo in due categorie:
    netotiliztin poesia secolare che tutti potevano comporre.
    macehualiztin poesia religiosa, composta e cantata da poeti appartenenti a particolari "confraternite" religiose devote a questa o quella divinità.

    A sua volta la poesia secolare era suddivisa in molteplici rami:
    xochicuicame (canti dei fiori) la più diffusa in quanto i poeti usavano i fiori come metafora della vita .
    cuauhtlicuicame (canti dell'aquila) che trattavano degli eroi nazionali.
    xopancuicame (canti della primavera) delicate e spirituali .
    cihuacuicame (canti delle donne).
    huehuecuicame (canti degli anziani).
    icnoccuicame (canti degli orfani) dai contenuti tristi.
    auhtlicuicatl (canti di guerra).

    Le composizioni religiose dovevano essere approvate da un "comitato di poeti" chiamato tlapizcatzitzin.

    Chiunque poteva cimentarsi nella poesia "profana" ma ovviamente la nobiltà grazie alla padronanza delle raffinatezze della lingua Nahua aveva maggiori chances di successo. Celebri sono le poesie attribuite a Netzahualcoyotl il Tlatoani (re) di Texcoco.

    Di fronte ad una Tenochtitlan politicamente sempre più egemone, Texcoco riuscì a ritagliarsi il ruolo di capitale culturale della Triplice Alleanza. Infatti all'epoca della conquista si riteneva che il Nahuatl più puro venisse parlato a Texcoco (un po' come "lavarsi i panni in Arno" per noi).

    I corsi di poesia facevano parte del curriculum scolastico .....accanto ad ogni scuola, che ogni mexica doveva frequentare , c'era la cuicacalli (casa del Canto), un luogo vicino al tempio rionale dove tra l'altro venivano costuditi gli strumenti musicali della comunità (es. i tamburi), era questo il luogo dove ai ragazzini (maschi e femmine) venivano insegnati gli inni sacri e le danze religiose.



    Cuicacalli
    (da: Codice Mendoza) - sito Mexicolore (un bel sito da leggere)
    Ultima modifica di Aj Maxam; 19-07-11 alle 22:15

  7. #7
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    UNA SOCIETA' OSSEQUIENTE



    Nel post precedente avevo accennato ai "corsi di poesia" impartiti ai ragazzini aztechi. In realtà tutto il sistema funzionava su delle basi educative che cercavano di inculcare valori morali centrati sul gruppo e non sull'individuo. Forse se a distanza di secoli volessimo cercare qualcosa di lontanamente simile bisognerebbe guardare all'Asia....ad esempio il Giappone.

    I Mexica cercavano di basarsi sul concetto di "vita esemplare", un mix di ubbidienza, onestà, rispetto, discrezione e soprattutto moderazione.

    Dotati com'erano di un forte senso del fatalismo cercavano di vivere la vita con discrezione e moderazione, così da evitare di perdere la grazia poichè ognuno di loro sapeva che la sorte avversa poteva essere dietro ogni angolo.

    Il frate spagnolo B. de Sahagùn così ci ha tramandato i consigli (8) che un nobile diede al proprio figlio sulle regole della vita:

    Primo:.. tu devi essere quello che si alza dal letto, colui che rimane vigile tutta la notte. Non devi abbandonarti eccessivamente al sonno in quanto sarai chiamato dormiglione e sognatore

    Secondo: ..devi essere prudente nell'andare, con calma e prudenza devi andare, non muoverti di corsa nè a gambe levate...altrimenti ti chiameranno sfrontato e pazzo. Nemmeno devi camminare a passi pesanti, non devi sembrare una lucciola, nè devi camminare impettito, nè agitarti troppo.

    Terzo:...devi parlare molto lentamente, molto cautamente, non devi parlare in fretta, nè ansimare, nè strillare, altrimenti di te si dirà che bofonchi, borbotti e strilli. Con moderazione esprimerai il tuo pensiero, le tue parole. E devi migliorare, smorzare le tue parole, la tua voce.

    Quarto: ...devi mostrare di non indugiare su ciò che è fatto, che è compiuto. Specialmente devi tenerti lontano dal male, rinunciare al male. E non devi scrutare nessuno, nè puntargli gli occhi in faccia, ancor meno devi fissare la moglie di qualcuno, perchè è detto che colui che guarda e scruta il viso della moglie di un altro, con i suoi occhi commette adulterio.

    Quinto: ...vigila, fà attenzione a quello che odi. Non fare pettegolezzi, lascia ciò che è detto rimanga detto. Ignoralo..se non puoi ignorarlo, non rispondere.

    Sesto: ..quando sei convocato, non farti convocare due volte, non farti chiamare due volte. Al primissimo richiamo, devi alzarti e rispondere, devi alzarti subito. Devi essere diligente, e devi fare le cose la prima volta che ti sono ordinate, perchè se ti viene ordinato due volte sarai considerato pigro, fiacco, negligente oppure sarai considerato come uno che non tiene conto degli ordini, come un altezzoso.

    Settimo: ...quando ti devi abbigliare non vestirti in maniera vanitosa, non metterti addosso la cappa (=mantello) vistosa, la veste sgargiante, quella che è ricamata. Nemmeno devi vestirti di stracci, di cenci, con una cappa sfilacciata. Nè devi lasciarti scoperta la spalla....indossa ciò che è sempre in buono stato, pulito, tutto in ordine.

    Ottavo: ...ascolta ! devi essere prudente nel bere, nel mangiare; la cortesia che tu dovresti mostrare stanno anche in questo, quando devi mangiare non essere vorace nè precipitoso; non devi prendere troppo cibo nè sbriciolare le tue tortillas.....

    Il padre poi concludeva: ..i nostri progenitori, i vecchi, le vecchie, i canuti dicevano che sulla terra noi ci muoviamo, noi viviamo sul crinale di una montagna. Di qua c'è un abisso, di là c'è un abisso. Se dovessi deviare, se ti dovessi allontanare, cadrai, precipiterai nel profondo...

    Ovviamente queste erano le pie speranze dei genitori, in quanto per alcuni la via della moderazione era troppo stretta ed anche tra gli austeri Mexica esistevano i beoni, i ladri, le prostitute, gli sfaccendati, i giovani dissoluti .....contro costoro si scagliavano legioni di preti, genitori e maestri...

    Comunque le "donnine allegre" dovevano avere degli appoggi molto in alto (tutto il mondo è paese !)...in uno dei prox. post inserirò due avventure di alto bordo che fecero scalpore nel Messico del XV secolo.

    "Al di là è il posto dove si vive. Mentirei a me stesso se dicessi: "forse tutto finisce su questa terra; qui finiscono le nostre vite" (Cantares Mexicanos)

    Gli Aztechi erano dei soldati rudi e spietati ma anche acuti e raffinati pensatori. Erano gli ultimi arrivati nella Valle del Messico, ma grazie alla raffinatezza della lingua Nahuatl riuscirono ad assorbire e a fare proprie le speculazioni filosofiche delle civiltà precedenti.

    I "filosofi" chiamati Tlamatinime (saggi) partivano dall'assunto che tutto ciò che è concreto è effimero, transitorio e destinato all'oblio, perciò si volgevano continuamente al mondo metafisico al Topan "al mondo sopra e oltre noi" e speculavano sulla natura umana, sulle sue origini, sulle capacità del'uomo di stabilire e seguire principi morali e sulla sua esistenza, se c'era, dopo la morte.

    A volte esplorando la realtà della vita, si chiedevano se non fosse tutto un sogno:

    "Per caso è vero?
    davvero il nostro Signore, il nostro principe Quetzalcoatl riportò l'uomo in vita;
    colui che inventa l'uomo, che crea l'uomo ?
    Per caso, ciò fu stabilito dal Signore e dalla Signora della Dualità ?
    Non è solo un racconto?"
    (trad. Leon-Portilla)

    (Ovviamente tutto questo era estremamente elitario)

  8. #8
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    SOCIETA' MEXICA


    Quando Motecuhzoma Xocoyotl venne eletto Uey Tlatoani (Grande Oratore ..per noi "imperatore"), la società dei Mexica (Aztechi) era ormai saldamente divisa in classi , anche se non si era ancora verificata la chiusura riscontrata nelle etnie di più antica presenza tipo Mixtechi, Zapotechi, Maya ....

    La suddivisione primaria era tra i Pipiltin (nobili) ed i Macehualtin (gente comune).
    A loro volta i Pipiltin avevano delle suddivisioni interne, ad esempio:

    Nobiltà ereditaria: i discendenti della famiglia reale, generalmente ottenevano gli incarichi più prestigiosi dell'amministrazione statale.

    Nobiltà di privilegio: essendo quella Mexica una società teoricamente meritocratica anche i plebei potevano ambire alla nobiltà tramite il valore dimostrato in battaglia. Tecnicamente l'esercito Mexica dava la possibilità ai plebei più ambiziosi e capaci di diventare nobili, i figli di questa nobiltà di "spada" sarebbero stati istruiti nella scuola della nobiltà, il Calmecac.

    Tetecuhtin: simile alla precedente, distintisi sul campo di battaglia ricevevano terre e genti per lavorarle. Generalmente ad essere elevati a questo rango erano i figli dei nobili. Quando moriva un Tecuhtli , il figlio non ereditava il titolo (se non riusciva a dimostrare di meritarselo), rimanendo un semplice pilli (nobile)

    Calpulleque: erano i capi dei Calpultin, cioè i quartieri in cui era suddivisa Tenochtitlan. Venivano eletti all'interno di determinate famiglie e rappresentavano l'antica nobiltà.
    Da notare che il Calpulli aveva delle proprie terre che potevano essere lavorate solo dai membri del proprio quartiere. Quasi sicuramente il calpulli con la sua piccola nobiltà rappresentava la situazione sociale originaria (pre imperale) dei Mexica .

    I privilegi della nobiltà possono essere così sintetizzati:
    1. Non erano obbligati a lavorare la terra.
    2. Solo la nobiltà poteva avere terre proprie (la gente comune era inserita nel sistema dei Calpulli).
    3. Occupavano le cariche pubbliche.
    4. Non pagavano nessun tipo di tributo interno.
    5. Avevano dei tribunali propri (Tlacxitlan e Tecpicalli).
    6. Esisteva una scuola in cui si istruivano i figli dei nobili , il Calmecac (ad onor del vero ci potevano accedere anche i ragazzini plebei eccezionalmente dotati).
    7. Potevano avere molte mogli al contrario dei plebei che dovevano essere monogami.
    8. Avevano il diritto di portare determinate insegne.


    Bisogna anche dire che la meritocrazia continuò a sussistere, in effetti grazie alla poligamia c'era un surplus di nobili rispetto ai posti pubblici disponibili, quindi le famiglie cercavano di mandare avanti i figli meritevoli.
    Lo stesso accadeva per la famiglia reale, in quanto per la nomina del nuovo imperatore i "grandi elettori" effettuavano una valutazione dei possibili eredi.

    L'angolo della poesia Azteca:

    Missione del poeta

    Certo tu sei l'uccello rosso del dio,
    certo tu sei il re da cui viene la vita!
    Voi, i primi che miraste l'aurora,
    qui cantando state.
    Sfòrzati di volere, mio cuore,
    solo fiori di scudo: sono i fiori del sole !
    Che farà il mio cuore ?
    Dunque invano veniamo, passiamo sulla terra ?
    Io morirò nello stesso modo
    in cui i fiori si andarono consumando.
    Nulla sarà la mia gloria un giorno !
    Nulla sarà la mia fama sulla terra !
    Almeno fiori, almeno canti !
    Che farà il mio cuore ?
    Dunque invano veniamo, passiamo sulla terra ?

  9. #9
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    MACEHUALTIN


    era la gente comune, svolgevano i lavori più disparati dagli agricoltori ai piccoli artigiani. Erano tutti inquadrati nel sistema dei Calpulli (quartiere/clan) e pagavano le tasse al Tlatoani (Imperatore) in base al lavoro che svolgevano oppure in servizi personali .

    Ad esempio il partecipare a dei lavori pubblici organizzati chiamati Coatequitl , era un sistema di pagare il tributo allo stato. Il partecipare alla costruzione di templi, acquedotti o strade era un Coatequitl; le squadre erano composte da qualche decina di lavoratori, comandate da dei capi mastro, e si alternavano secondo il quartiere.

    Anche quando si mobilitava l'esercito, il Macehual vi partecipava e veniva inquadrato in unità omogenee per clan; se fortunato il "plebeo" poteva salire nella scala sociale proprio grazie alla guerra.

    Al di sotto dei Macehualtin e fuori dalla "protezione" del Calpulli ci stavano i MAYEQUES , costoro erano dei braccianti che coltivavano le terre dei nobili o del re. Il tributo non lo dovevano versare allo stato ma al signore delle terre che lavoravano. Una sotto categoria dei Mayeques era data dagli affittuari, costoro potevano affittare la terra dei nobili per poi lavorarla per dei periodi prefissati contrattualmente. Molto probabilmente i Mayeques nacquero dalle comunità vinte in guerra dai Mexica e le cui terre, prima coltivate secondo lo schema dei Calpulli, vennero date in premio alla nobiltà o agli ufficiali dell'esercito vittorioso.

    Lo strato sociale più basso era dato dai TLACOTIN , cioè gli schiavi.
    La schiavitù non fu mai molto importante nell'economia Mexica e/o Mesoamericana in generale. Gli unici posti dov'era possibile vedere situazioni alla "via con il vento" furono alcune zone geografiche dell'area Maya laddove sussistevano le condizioni geografiche per una coltivazione intensiva delle piante di cacao (un albero che necessita di molte cure).
    Prima di tutto non si nasceva schiavi ed il padrone non aveva alcun diritto sulla vita dello schiavo.
    Si diventava schiavi per delitti (es. il coniuge del defunto rinunciava alla vita dell'omicida), per debiti, anche per rapimento; ogni schiavo tornava libero se riusciva a fuggire dalla piazza del mercato (dov'era in vendita) e a rifugiarsi in un tempio.
    In tutto il regno c'era un solo organismo che poteva comminare una pena capitale, questo tribunale si chiamava Tlacxitlan e lo poteva fare solo quando era presieduto dall'imperatore stesso o dal suo quasi doppio la "Cihuacoatl" (Serpente Femmina - in realtà il magistrato era un uomo), ma con quel nome accomodava il dualismo che stava alla base del pensiero filosofico Mesoamericano.


    Motecuhzoma Xocoyotzin (lo tzin è un suffisso onorifico/nobiliare), mentre annusa dei fiori profumati, nell'altra mano tiene una sigaretta azteca, cioè una foglia di tabacco arrotolata ed infilata in un cannello.
    Codex Vaticanus

    Gli Aztechi erano dei grandi estimatori dei fiori , e ne coltivavano moltissime varietà aiutati in questo da una natura tropicale ricchissima di varietà endemiche.
    I regnanti e l'alta nobiltà amavano costruire dei giardini botanici, dove piantavano varietà floreali importate da tutto il regno, il tutto veniva abbellito con vialetti, piscine e porticati.
    Famosi furono i giardini di Motecuhzoma I oppure quelli di Nezahualcoyotl; lo stesso Cortes ne restò ammirato tanto da descriverne uno in una delle lettere che inviò al suo monarca Carlo V.


    Nezahualpilli Tlatoani (re) di Texcoco una delle tre città della cosiddetta Triplice Alleanza (Tenochtitlan, Texcoco, Tlacopan).
    Codex Ixtlilxochitl

    E' un codice coloniale scritto da un erede meticcio della casa reale di Texcoco.

    Il dipinto risente dei canoni artistici occidentali, comunque è molto realistico. Il re tiene in una mano un bouquet di fiori, mentre il ciuffo di capelli è ornato con un Quetzallalpiloni (ornamento di penne di quetzal), ornamento rarissimo e riservato ai soli sovrani e ai capi guerrieri di più alto rango (lo "stato maggiore" dell'esercito). Lo stesso ornamento si vede nel precedente disegno che ritrae Motecuhzoma mentre si fuma una sigaretta.
    E' questo uno dei sovrani che incapparono in una "disavventura" coniugale...e dalla quale ne uscì con una soluzione veramente draconiana.

    (Fonte delle immagini: Mexicolore)
    Ultima modifica di Aj Maxam; 26-07-11 alle 22:26

  10. #10
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    Predefinito Rif: MOTECUHZOMA XOCOYOTL

    POCHTECA (Mercanti)


    L'altra grande classe sociale (ed in ascesa) al tempo dei Mexica era quella dei mercanti. Gli studiosi l'hanno inizialmente sottovalutata mentre solo ora cominciano a comprenderne l'enorme importanza.

    Innanzitutto godevano di alcuni privilegi della nobiltà, avevano accesso alla corte ed all'imperatore, però dovevano pagare il tributo. E' importante chiarire che il mercante mesoamericano era specializzato nel commercio d'elite, cioè di tutti quei prodotti che la legge riservava alla nobiltà. Perciò trattava e commerciava piume di uccelli tropicali (assenti sull'altopiano), pelli, oro, metalli (rame, stagno), cotone lavorato, cacao, schiavi, giada, turchese .

    Anche le zone di provenienza erano tra le più disparate, ad esempio le turchesi venivano dagli attuali Usa (zona dei pueblos, cioè dove i film western ambientano gli apaches), le perle da Panama, i metalli dal Perù, il cotone ed il cacao dalla zona Maya (Yucatan e Guatemala costiero).

    Secondo il giurista spagnolo Alonso de Zorita (nel XVI secolo viaggiò e annotò le usanze messicane nell'immediato post conquista) i mercanti erano esentati alle corvees ed il tributo lo pagavano con le mercanzie, il loro mestiere poteva essere solo ereditario. A Tenochtitlan c'erano sette quartieri abitati dai mercanti, mentre la piazza commerciale più importante si trovava a Tlatelolco, la città "doppia" di Tenochtitlan, che il padre di Motecuhzoma Xocoyotl conquistò uccidendo il locale re (Moquihuix) in un duello svoltosi sulla cima del Templo Mayor di Tlatelolco (all'epoca della conquista le due città formavano un'unica conurbazione).

    I massimi funzionari tra i mercanti erano i pochtecatlatoque (comandanti dei mercanti); venivano nominati dal sovrano e scelti tra i pochteca più anziani e prestigiosi. Erano costoro a presiedere i processi a carico dei mercanti e ad emettere le sentenze appropriate (nessuna autorità dello stato aveva il diritto di interferire), inoltre costoro consigliavano ed ammonivano i mercanti più giovani oppure commissionavano degli affari. Al ritorno della spedizione i guadagni sarebbero stati divisi tra le parti.

    I mercanti avevano un'altra funzione....erano gli "occhi e le orecchie" del re. Costoro nei loro viaggi annotavano anche le difese dei paesi attraversati, le eventuali tensioni politiche tra il re e la nobiltà, le ricchezze economiche e via così e poi riferivano tutto al Tlatoani Mexica. Molte delle conquiste Mexica cominciarono con delle accuse (montate ad arte) di maltrattamenti ai mercanti con relative richieste di riparazioni economiche che inevitabilmente portavano alla guerra ed alla conquista della città oggetto delle mire Mexica.

    Ad esempio la prima campagna militare di lunga distanza venne intrapresa dai Mexica ai tempi dell'altro Motecuhzoma e prese di mira lo strategico snodo commerciale di Coixtlahuaca nel sud del Messico. Il locale re dal nome di Atonal venne accusato di aver ucciso ca. 160 mercanti mexica, venne allestita un'armata che tra soldati e portatori contava molte decine di migliaia di uomini (i testi parlano di trecentomila in tutto) comandati da un generale dalnome di Cuahnochtli. Per Atonal non ci fu nulla da fare, per quanto aiutato dai suoi alleati Mixtechi e dalle altre città stato Nahua (Tlaxcala, Huexotzingo, Cholula) i reparti scelti aztechi (Cuahchicqueh - le teste di cuoio Mexica) conquistarono la città, il re venne garrotato e a testimonianza dell'importanza strategica del posto venne nominato un governatore militare azteco che con una guarnigione permanente di soldati governò direttamente la città.

    Nulla di strano che i mercanti Mexica fossero visti con sospetto ovunque andassero e molte volte dovevano mascherare la loro identità, adottando lingua e costumi dei paesi attraversati.

    Gli studiosi di cose militari hanno intravvisto nei mercanti anche un'altra funzione .....nella Mesoamerica pre conquista, mancando gli animali da soma (esistevano solo in Perù), la logistica militare era difficoltosa e non rendeva agevole le campagne militari a lungo respiro, di conseguenza anche le difese delle città erano rudimentali, solo la frontiera tra gli "imperi" Azteco e Tarasco venne protetta da una specie di "linea Maginot" fortificata.

    In realtà era la città stessa che si autodifendeva con una urbanistica volutamente caotica, strade strette (non c'erano cavalli e carrozze), vicoli morti dove intrappolare e bersagliare dai tetti il nemico. L'unico punto fortificato era il centro della città laddove risiedeva il potere politico e religioso, ma bisognava saperci arrivare e alla svelta...e chi se non i mercanti sapevano la strada giusta senza perdersi nel dedalo delle stradine ? Notare che la piazza del mercato, per la natura elitaria della maggior parte delle mercanzie esposte, era sempre situata vicino al centro nevralgico della città!

    Un paragone azzeccato con delle realtà europee può venire dalla varie "Compagnie delle Indie", anche queste società mercantili erano atipiche rispetto al mondo europeo, avevano eserciti e governavano imperi, ed erano in ascesa rispetto alla nobiltà feudale del tempo. Con il tempo evolveranno negli imperi coloniali inglese, francese o olandese.

    L'Impero Azteco, politicamente era un mix tra una Compagnie delle Indie Anglo Indiana e una città stato alla Venezia (la Dominante) con le sue colonie nel levante e sulla terraferma.



    mercanti mexica (vedere il glifo della città sulla sx) travestiti incontrano un abitante di Tzinacantlan (il tipo sulla dx con l'ascia). Notare che i mercanti , per meglio mimetizzarsi, portano lo stesso taglio di cappelli del "locale"


    portatori in viaggio....notare il glifo del movimento (l'orma del piede) impresso sulla strada.

    Nota: contrariamente alla posteriore propaganda, l'impero curava le strade che erano ben tenute. Ovviamente erano progettate per un traffico di pedoni, quindi erano simili , per dimensioni, a degli attuali marciapiedi.

    Fonte delle immagini: The Aztec Empire

 

 
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