«La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lodo Mondadori»
Il fumo è un fattore di rischio. Tecnicamente non 'provoca' nessuna malattia, semplicemente aumenta i rischi di contrarne. Per questo qualunque studio è gioco forza basato su stime e statistiche. Di più non si può fare, non avendo nessuno la sfera di cristallo. Tra l'altro a seconda di come uno vuole vederla è molto facile sottolineare o sminuire il ruolo di un fattore di rischio rispetto ad altri, a seconda della convenienza.
Hieronimous ti ha citato i dati di uno studio del 2005 riguardo ai costi e di un rapporto del 2011 riguardo agli incassi (che possono essere invece calcolati precisamente). Più di così non credo sia possibile fare.
si ma mi preme sottolineare che quello studio del 2005 non è della philipp morris o della JT international, bensì dell' Osservatorio sul Fumo, l’Alcol e la Droga dell’Istituto Superiore di Sanità, che credo abbia tutto il suo interesse a metterci dentro ogni singolo costo possibile in cui possa o meno reiguardare il fumo.
E cmq è interessante che qui qlc si scaldi chiedendomi dati che vengono forniti e risponda fornendomi una marea di personalissime opinioni.
SARAI PAGATO ANCHE SENZA DOVERE FINGERE DI CONTARE TOMBINI
L'articolo prosegue:
"I costi che la società è costretta a supportare a causa dei fumatori sono molto alti si tratta di
1) Costi diretti definibili medici e legati alla prevenzione, diagnosi, terapia e
riabilitazione delle patologie correlate al fumo;
2) Costi indiretti legati alla morbilità e associati al mancato guadagno conseguente
alla perdita di lavoro a causa di una patologia fumo-correlata
3) Costi indiretti legati alla mortalità e associati alla perdita del guadagno futuro a
causa di una morte prematura causata dal fumo.
Il costo sociale del fumo per la collettività (fumatori e non fumatori) consiste in costi sostenuti dai fumatori (costi privati) e costi sostenuti dal resto della collettività (costi esterni) per cui:
Costi sociali = costi privati + costi esterni.
Quando si parla di costi, non ci si riferisce solamente ai costi economici che riguardano il tabagismo, ma anche a costi non tangibili come la malattia in sè, il dolore, la morte.
Tutti i costi a carico della società che sono imputabili al fumo causano un danno, il quale danno è nelle mani del sistema sanitario, che cerca di rimediare in modo da attutirne le gravità e da agire nell’interesse della persona che fuma. Fermo restando la complessità nel definire un costo sociale legato alle vite umane cerchiamo di vedere quelli che sono i costi tangibili.
Secondo uno studio de l’Università Cattolica il costo per i ricoveri associati a patologie tabacco-correlate e’ pari a 3,4 miliardi di euro, sarebbe questo un un valore che nel 2005 rappresenta il 3,5% della spesa del servizio sanitario nazionale.
Calcolando da questo dato le ipotesi di spesa nei trattamenti il costo sale a sei miliardi di euro, pari al 6,7% della spesa sanitaria nazionale. La metà dei fumatori di seguito non riuscirà a superare la malattia e di questi pazienti che moriranno si stima che il decesso avviene tra i 35 e i 69 anni. "
Quindi, il costo di 6 miliardi di Euro, a quanto si evince, sono i costi definiti "tangibili". Quelli che non sono "tangibili" non sono pure calcolabili. Ed ovviamente NON vengono forniti.
«La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lodo Mondadori»
Ma perchè nei costi tangibili non si mettono anche i risparmi pensionistici che sono impliciti nell'ultima riga eh?
Sarà cinismo ma se vogliamo parlare di soldi, che se ne parli del tutto e non solo quando fa comodo...
Poi sinceramente i costi non tangibili non essendo tangibili sicuramente faranno colpo nell'immaginario popopopolare, ma se io non fumo e vorrei alzare le accise perchè ritengo che i fumatori PER ME siano un peso per il SSN, del fatto che stiano male e soffrano ecc ecc mi importa relativamente.
Se parliamo di soldi per la collettività il dolore è PRIVATO e come tale è escluso dal discorso, se parliamo invece di soldi della collettività, visto che vogliamo essere così puntigliosi, calcolami il risparmio pensionistico che si aggirerà su qualche miliardo, tranquillamente.
SARAI PAGATO ANCHE SENZA DOVERE FINGERE DI CONTARE TOMBINI
Non menare il can per l'aia: non ho mai detto che chi non fuma vuol alzare le accise perché ritiene i fumatori un peso per il SSN.
Visto che ti vuoi esercitare a calcolare il risparmio pensionistico dovuto alla morte anzitempo dei fumatori (che così percepiscono per meno anni la pensione), non ti eserciti pure a calcolare i mancati introiti derivanti dall'uscita anticipata dal mondo del lavoro, per gli stessi motivi?
«La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lodo Mondadori»