Per ogni green job si perdono 4,8 posti di lavoro convenzionali
Le fonti rinnovabili non sono uno strumento efficiente per la creazione di posti di lavoro. Infatti, in media, ogni “green job” assorbe un quantità di risorse che, se investita in altri settori dell’economia, potrebbe generare in media 4,8 posti. Lo mostra lo studio “Are Green Jobs Real Jobs? The Case of Italy” (PDF) di Luciano Lavecchia, fellow dell’IBL, e Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’IBL.
Secondo lo studio, da qui al 2020, a seconda degli scenari, potrebbero essere creati tra circa 55 mila e circa 112 mila posti di lavoro grazie allo sviluppo delle fonti eolica e solare fotovoltaica, se nel 2020 fosse raggiunto il “potenziale massimo teorico” stimato dal governo italiano nel 2007.
Tuttavia, per ottenere tale risultato dovrebbe essere mobilitata una massa enorme di finanziamenti, pari a circa 6 miliardi di euro all’anno nel 2020.
Se le stesse risorse fossero lasciate al mercato, per ogni posto di lavoro “verde” potrebbero esserne creati mediamente 4,8 nell’economia in generale, o 6,9 nell’industria.
Scrivono Lavecchia e Stagnaro: “questo non significa necessariamente che per ogni nuovo posti di lavoro ne sarebbero distrutti 6,9, ma suggerisce ciò che è evidente: l’industria verde è ad alta intensità di capitale, non ad alta intensità di lavoro. Non sorprende, dunque, che gli investimenti verdi generino meno occupazione degli investimenti in altri settori dell’economia, e in particolare nell’industria”.
In breve, il risultato dello studio è che “gli investimenti verdi possono avere conseguenze positive di natura ambientale, ma il ‘green deal’, nella misura in cui ha lo scopo di creare occupazione o agire come stimolo anticrisi, è uno strumento inefficiente”.
Il Working Paper di Luciano Lavecchia e Carlo Stagnaro, “Are Green Jobs Real Jobs? The Case of Italy”, è liberamente scaricabile qui: (PDF).
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...COSI' E' ANCHE SE...AI FAN DEL SOLE CHE RIDE, AI VERDI DI SCARAMACAI BONELLI, DI GREENPEACE, DI LEGAMBIENTE, DI TERRA, DI SEL...NON VI PARE...
hefico: