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Discussione: Letture consigliate

  1. #91
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    Predefinito Re: Letture consigliate




    La politica sociale nel Terzo Reich
    Heinrich Schulz - Ludwig Heyde
    Thule Italia Editrice
    Euro 18

    Il libro raccoglie 2 scritti originali dell' epoca del Terzo Reich; gli autori avevano sicuramente qualche carica nello Stato Nazionalsocialista o nel partito. Non è dato sapere quale carica; da alcune frasi del contenuto deduciamo che gli scritti siano dei primi anni della seconda guerra mondiale, presumo il 1940.
    Gli autori illustrano il funzionamento del mondo del lavoro nella Germania nazionalsocialista, dunque le strutture ad esso dedicate come il Fronte Tedesco del Lavoro o DAF, che era, diciamo, un organo che fungeva al tempo stesso da ente previdenziale e da sindacato, inglobante tutti i lavoratori dipendenti e i datori di lavoro. C'è tutta una descrizione puntigliosa degli organi e della pratiche legate al mondo del lavoro. Emerge, nel quadro generale di un' economia controllata, un sistema di cogestione tra lavoro dipendente, datori di lavoro e Stato. Nell' azienda, denominata "comunità d' impresa", abbiamo la cogestione tra datore di lavoro e lavoro dipendente, attraverso il consiglio dei fiduciari, dotato di significativi poteri, che sono delegati dai lavoratori a rappresentarli in azienda.
    Gli autori ci illustrano una politica socialista diretta al benessere del lavoratore, che mantiene quanto di buono fu fatto in passato e lo potenzia: negli anni di governo nazionalsocialista viene potenziata la previdenza sociale, estesa la giornata lavorativa di 8 ore a tutti i lavoratori, vengono curate la sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro, abbelliti esteticamente tra l' altro per far sentire a suo agio il lavoratore, c'è tutta l' opera dell' organizzazione "Forza Attraverso la Gioia" che cura il tempo libero dei lavoratori e le pause aziendali, viene creata la piena occupazione partendo da una situazione tragica, i prezzi e gli stipendi sono controllati in modo da garantire un buon potere d' acquisto, si vieta di licenziare il dipendente se non per motivi davvero gravi. Il piatto più forte è la legislazione che amplia di molto il numero delle ferie pagate per tutti i tipi di lavoro, ponendo la Germania Nazionalsocialista ben più avanti rispetto agli altri paesi. Particolare attenzione è riservata alle condizioni lavorative di donne, ragazzi e deboli. L' aspetto che più mi ha incuriosito sono state le gare per l' azienda che offrisse la migliore politica sociale per i lavoratori, stimolando le imprese a creare le migliori condizioni di lavoro, il miglior stato sociale, nella consapevolezza che migliori condizioni di lavoro si traducono in miglior rendimento pure.
    Gli scritti sono totalmente assorbiti dalla ricerca della tutela dei deboli, dall' offerta di migliori condizioni lavorative, dall' impegno per il migliore rendimento a favore della comunità di popolo socialista, nella massima per cui il bene comune prevale sull' interesse di individuo o di classe. Non ho trovato mai le parole "razza" ed "ebreo", per dire! Traspare anche una certa umiltà in quanto gli autori sanno bene che il cammino non è terminato, altre cose restano da fare per esprimere pienamente il socialismo, in un futuro in cui a dominare sarà il lavoro, i beni reali utili, non il denaro.
    Gli autori usano il termine "socialismo" fino alla nausea, ma questo impegno verso il socialismo, ci fa notare Maurizio Rossi nella sua prefazione, è ben presente in Adolph Hitler, di cui il prefatore riporta varie frasi di discorsi in cui c'è la parola "socialismo".
    Ciò che più vogliono far capire gli autori, sia chiaro, è che più che le leggi, le procedure, conta di più l' educazione al socialismo svolta dal DAF e da altre strutture, in modo che il socialismo solidale venisse interiorizzato, divenendo una cosa naturale.

    Da "Avanguardia"
    Ultima modifica di Avanguardia; 15-05-21 alle 23:15
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  2. #92
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    Predefinito Re: Letture consigliate

    @Avanguardia avesti a leggere qualcosa circa Drieu la Rochelle?

  3. #93
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  4. #94
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    Predefinito Re: Letture consigliate

    Citazione Originariamente Scritto da Vero Socialismo Visualizza Messaggio
    @Avanguardia avesti a leggere qualcosa circa Drieu la Rochelle?
    No, non ho letto niente.
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  5. #95
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    Predefinito Re: Letture consigliate

    Citazione Originariamente Scritto da Avanguardia Visualizza Messaggio
    No, non ho letto niente.
    Te lo consiglio. Poi, mi 'garba' molto la sua vita.

  6. #96
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    Predefinito Re: Letture consigliate


    Stoccate
    Berto Ricci
    Edizioni Passaggio al Bosco
    Euro 15

    Il libro contiene gli articoli che Berto Ricci, la più importante figura del fascismo di sinistra degli anni '30, scrisse per il giornale Critica Fascista diretto dal ministro dell' Istruzione Giuseppe Bottai.
    Si parte con l' introduzione di Mario De Fazio e la prefazione di Mario Bozzi Sentieri, che ci illustrano la figura di questo gigante del pensiero che, venendo dall' anarchismo, abbraccerà il fascismo in un' ottica rivoluzionaria. Berto Ricci fu grande protagonista del giornalismo, ma non ricoprì cariche ne nel partito ne nello Stato, sarà osteggiato dai vertici del regime frutto del compromesso. Egli concepì il fascismo come Rivoluzione, rivoluzione per la quale si spenderà partendo come volontario in alcune guerre importanti, la campagna d' Etiopia e infine la seconda guerra mondiale, dove morirà combattendo, adempiendo al Dovere. Viene analizzato il rapporto amichevole con Giuseppe Bottai, sempre disposto ad aiutare dall' alto del suo ruolo Berto Ricci. I 2 condividono la tensione verso la Rivoluzione delle Camicie Nere, rifiutano l' anticomunismo destroso. Giuseppe Bottai tradirà votando contro Mussolini il luglio 1943 per poi pentirsene al punto da espiare arruolandosi nella Legione Straniera. Berto Ricci, ripetiamo, muore durante il secondo conflitto mondiale dopo aver fatto di tutto per partire volontario, non tradendo.
    Veniamo agli articoli di Berto Ricci: gli argomenti trattati sono molto vari, da questioni di costume alla politica estera, dalla rivoluzione sociale alla tutela della lingua italiana. Questi i temi di fondo: il rifiuto del classismo borghese, la lotta fino alla fine contro il capitalismo, una rivoluzione che anziché vietare la proprietà renda tutti proprietari, il Fascismo come espansione, attacco, costruzione, dinamismo e non come conservazione, difesa, staticità; poi il rifiuto della superficialità, la visione della destra politica come nemico principale, l' Inghilterra sede del male che tormenta il mondo, l' avversione verso i pseudofascisti reazionari-borghesi, la rivoluzione come fenomeno che deve colpire e danneggiare certi interessi, il ripudio dell' anti-comunismo negativo che mira a distruggere il comunismo quando invece bisogna pensare a essere meglio del comunismo come rivoluzione che trasformi la società, l' aspirazione a cancellare le tradizioni borghesi, una gerarchia del valore della persona contro le false gerarchie del denaro e della nobiltà. L' elemento più bello è il rifiuto del materialismo spicciolo per cui la vita è giusto ricerca del sostentamento, del bel stipendio.
    Lui, cosa che più mi ha colpito, attacca certi vizi dell' Italia di allora, endemici malgrado il Fascismo, e che oggi certamente sono più forti, pensiamo al giornalismo gossip e all' esterofilia; di questa polemica contro l' esterofilia fanno parte alcuni articoli prendenti di mira la tendenza a imbastardire la lingua italiana con robe di lingue straniere. Sono articoli di una schiacciante attualità, che parrebbero scritti oggi. C'è ne uno addirittura che parla degli amministratori che lasciavano al degrado i parchi naturali dedicati agli eroi di guerra: se già allora era così ... non meravigliamoci di cosa oggi vediamo!
    L' ultimo articolo su Critica Fascista, "Vincere è questo", scritto credo prima della partenza come volontario verso la morte in guerra, è quello più esemplificativo della visione del mondo per la quale si è battuto nella sua breve vita, richiama come profondità, come testimonianza ideale, come interiorizzazione compiuta del Fascismo "vero", l' articolo "I ribelli siamo noi" del più importante esponente del fascismo di sinistra ma della Repubblica Sociale Italiana, Giuseppe Solaro.

    Da "Avanguardia"
    Ultima modifica di Avanguardia; 23-05-21 alle 23:26
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  7. #97
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    Predefinito Re: Letture consigliate



    La rivoluzione proibita - ascesa e tramonto della Falange
    Bernd Nellesen
    Edizioni Volpe
    15 euro

    Si tratta del primo testo pioneristico stampato in Italia riguardo il fascismo spagnolo; è infatti un libro dei primi anni '60. Io l'ho ordinato da una libreria non conforme: Libreria Editrice Europa.
    L' autore, parte da una trattazione esauriente dei problemi della Spagna moderna, divisa tra tradizionalisti e liberali, i quali a loro volta in buona parte, dopo aver consolidato i privilegi economici e sociali grazie al capitalismo, fanno fronte comune con i ceti del vecchio regime monarchico e clericale. L' irruzione del latifondo e del capitalismo moderno creano precarietà e miseria tra i ceti popolari che in massa abbracceranno l' anarchismo e il marxismo. Il XIX secolo in Spagna segna anche la fine del suo impero, creando sconcerto nell' opinione pubblica colta. Si arriva ai primi anni '30, con un sacco di problemi irrisolti e sempre più gravi. Ma in questi anni alcune persone sentono nel fascismo una risposta a tutti questi problemi. Emergono così le figure di Ramiro Ledesma Ramos, appassionato dal nazionalsocialismo germanico e fautore di una rivoluzione radicale antiborghese, anticapitalista, anticlericale, e quella di José Antonio Primo de Rivera, ragazzo politicamente collocato a destra che via via si distaccherà dalla destra. I 2 ragazzi fondano dei movimenti di ispirazione fascista che si fonderanno per poi staccarsi. L' autore analizza l' evoluzione dei movimenti dei protagonisti, le vicende, le ragioni dei loro dissidi; in pratica Ramiro, con un orientamento più marcatamene proletarista diciamo, mal sopporta le origini sociali nobiliari e politiche di José Antonio, al punto da non credere in lui e da staccarsi con i suoi più fedeli seguaci. Ma ormai il movimento più rappresentativo del fascismo spagnolo era nato: la Falange Spagnola delle Giunte di Offensiva Nazionalsindacalista. L' autore si sofferma sui contrasti tra la "destra" e la "sinistra" del movimento, con fuoriuscite da entrambe le ali. Viene analizzato il programma rivoluzionario della Falange che si propone ad esempio di nazionalizzare le banche, i settori principali dell' economia e di espropriare i latifondi per darli ai contadini e agli aspiranti tali. Poi vengono affrontare le differenze con i vari movimenti spagnoli di destra tradizionalista, evidenziando come non fossero la stessa cosa, al di là dell' aspirazione ad una grande Spagna e all' avversione verso il parlamentarismo. In una Spagna dove la protesta antisistema è da tempo egemonizzata da anarchici, marxisti, separatisti mentre il pubblico di destra non è incline ad una fascistizzazione in senso rivoluzionario, la Falange non riesce ad ingranare. Il movimento, anche a costo di affrontare una vittoria delle sinistre orientate ad eliminare fisicamente la Falange, nel 1936 non accetta alleanze con il fronte delle destre, o pone condizioni rivoluzionarie ovviamente inaccettabili. Si arriva così al progetto di insurrezione delle forze di destra guidato da Francisco Franco, alla quale la Falange per mesi non aderisce. Solo in estate molti falangisti decideranno di aderire, forse incalzati dalla violenza repressiva del governo di sinistra che tra l' altro aveva arrestato i vertici del movimento. Ciononostante, sembra di capire che questa adesione non fosse in linea con il volere del capo, José Antonio, che continuerà a comunicare pareri contrari, ben sapendo che i golpisti miravano a sostituire una tirannia con un altra di segno reazionario-conservarore, magari un falso fascismo senza energia giovane e spirito rivoluzionario. José Antonio, contrario ai progetti dei golpisti fino all' ultimo, viene fatto fucilare dal governo del Fronte Popolare.
    Quando i falangisti si trovano a combattere a fianco degli insorti capeggiati da Franco, i rapporti si faranno da principio molto tesi, con continue ribellioni e protesta da parte dei falangisti. Franco, per chiudere la partita con loro, deciderà di fondere la Falange con tutte le altre forze politiche da lui dirette, in un partito chiamato "Falange" ma che del movimento non ebbe più niente. L' autore si sofferma alla fine su come Franco neutralizza la Falange e come lo Stato Franchista, non avrà quasi niente di quella Falange giovanile e rivoluzionaria, anzi in molti aspetti ci sono proprio delle forti differenze.

    Da "Avanguardia"
    Ultima modifica di Avanguardia; 02-07-21 alle 12:37
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

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    Predefinito Re: Letture consigliate



    Politica sociale nella nuova Germania
    Kempe Rudolf - Rauecker Bruno
    Le Vele Nere Edizioni
    11 euro

    Il libro contiene 2 piccoli scritti di 2 funzionari del Terzo Reich, inerenti la politica sociale e del lavoro nella Germania Nazionalsocialista. Sono ristampe delle traduzioni fatte in Italia a quell' epoca. Ristampe fatte da una casa editrice di un piccolo movimento politico culturale: Comunità Militante 12 Raggi.
    Cominciamo dall' introduzione di Luca Leonello Rimbotti, che accenna a poco noti, anzi per niente noti neppure nell' area nazional-rivoluzionaria italiana,aspetti del Nazionalsocialismo Germanico: aziende in cui i lavoratori partecipavano agli utili dell' impresa; le NSBO, cellule del partito col compito di controllare il rispetto dei diritti dei lavoratori in fabbrica, attive sia negli anni della lotta che dopo la vittoria. Si spera in futuro di aver modo di approfondire in lingua italiana tali argomenti.
    Passiamo così al primo scritto, del 1940, descrivente la tutela dei ragazzi e dei bambini in materia di lavoro. Veniamo a sapere che il lavoro per la fascia di età sotto i 14 anni fu quasi del tutto vietato, mentre sopra i 14 anni il lavoro minorile conoscete una serie di tutele, dal tirocinio retribuito a maggiori pause in orario di lavoro fino maggiori ferie, uscita anticipata dal lavoro il sabato e la vigilia dei festivi ecc., dirette a garantire un accesso equilibrato e sereno del giovane al mondo del lavoro, preservandone la salute in una fase delicata di crescita.
    Il secondo scritto, del 1936, espone una serie di cose del Socialismo Tedesco di allora, come la cogestione tra Stato, datori di lavoro e lavoratori, il DAF, il reintegro delle persone rimaste troppo tempo fuori dal mercato del lavoro. Le cose davvero forti, fantascientifiche per i tempi nostri, sono la politica edile, con lo Stato che costruisce tante abitazioni da dare in proprietà ai meno abbienti e agli operai anziani: il beneficiario doveva poi pagare a rate mensili giusto il 15-20% delle risorse impiegate dallo Stato, mentre oggi tante persone finiscono indebitate con mutui per la casa. Lo Stato Socialista Germanico investì poi molto nelle case popolari. In entrambi i casi si costruivano abitazioni dotate di orto in modo che la famiglia avesse possibilità di autoconsumo e persino di piccola attività imprenditoriale agricola, fondamentale per sostenersi in caso di periodi magri. L' altra cosa fantascientifica è la politica di ripopolamento delle campagne e di rinvigorimento dell' agricoltura; l' attività edilizia diretta dallo Stato si concentrò per lo più in campagna, si costruirono nuovi paesi, si disincentivò il trasferimento nelle congestionate città, si pagarono con denaro pubblico molti giovani per aiutare i contadini.
    Ne viene fuori una consistente sensibilità per il benessere del popolo implementata con un deciso interventismo statale, assente nei politicanti regnanti dei giorni nostri.

    Da "Avanguardia"
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  9. #99
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    Predefinito Re: Letture consigliate



    https://www.amazon.it/COME-GIUDAISMO...s=books&sr=1-1

    Un utente spera che venga censurato.

  10. #100
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    Predefinito Re: Letture consigliate

    @Avanguardia, poiché sei un esperto, ti consta se esistano libri del Szalasi ove egli enuncia le sue concezioni di politica sociale?

 

 
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