Se tutto il gettito Imu restasse ai Comuni a fronte di una sforbiciata ai trasferimenti dello Stato si creerebbe una situazione di estremo squilibrio: per i capoluoghi si andrebbe da una situazione come quella di Siena dove mediamente per ogni cittadino quest’anno si incasserebbero 232,84 euro in più fino alla maglia nera di Napoli dove si registrerebbero (sempre a cittadino) 332,25euro in meno. In tutto ai capoluoghi resterebbero 409,6 milioni in più, ma le differenze territoriali sarebbero decisamente accentuate.

E non come da tradizione solo tra nord e sud perché, ad esempio, a sorpresa, anche Torino si troverebbe a perdere 27,9 euro a cittadino e lo stesso succederebbe a Venezia (-22,1 euro) o Rovigo (-18,7). E le città più grandi? Roma ci guadagnerebbe addirittura oltre 500 milioni, Milano 111.

E’ quanto risulta da un’elaborazione dei dati sull’Imu a cura del senatore del Pd, Marco Stradiotto, che è per creare una “reale autonomia finanziaria” favorevole a lasciare il gettito dell’imposta ai comuni (esclusa la quota per il fondo perequativo per cancellare eventuali ‘disparita”) ma che sottolinea anche come siano necessari dei correttivi: innanzitutto individuare i costi standard, rivedere le rendite catastali in alcuni casi ancora troppo basse. Infine bisognerebbe attivare una vera lotta all’evasione dell’imposta per evitare buchi di gettito e quindi la possibilità di attivare spesa per servizi ai cittadini.

“Lasciare l’Imu interamente ai Comuni – spiega Stradiotto – diventerebbe la vera scelta per dare autonomia finanziaria agli enti locali caricando di conseguenza di maggiore responsabilità tutti gli amministratori locali. I dati relativi all’entrata Imu e le proiezioni dell’entrate totali previste per il 2011 confrontate con i trasferimenti 2012 danno il quadro di quale sia lo squilibrio tra i diversi enti e dimostrano chiaramente che è necessario rideterminare e riequilibrare le rendite catastali oltre che riequilibrare le diverse spese delle Amministrazioni locali”.

Dall’analisi emerge che il Comune che risulterebbe maggiormente avvantaggiato, nel momento in cui l’intero gettito Imu restasse ai Comuni, sarebbe Siena che otterrebbe 232,8 euro in più per abitante rispetto ai trasferimenti attuali, seguita da Padova con 207,2 euro in più, Lecco 205,7 in più, Monza 188,33, Roma con 186,33 (pari a 514 milioni in più rispetto ai trasferimenti previsti per il 2012). Se invece si guarda la classifica partendo dal basso emerge che il Comune che riceverebbe meno risorse sarebbe Napoli con -332,25 euro per abitante, (318 milioni in meno rispetto al trasferimento previsto per quest’anno), mentre Cosenza prenderebbe 264,10 euro in meno per abitante, Potenza 198,71 euro in meno per abitante.

“Certamente – spiega Stradiotto – questi dati sono frutto dell’effetto combinato di molteplici aspetti: gli alti trasferimenti erariali che storicamente hanno sempre ricevuto alcuni enti locali, i bassi valori catastali degli immobili in alcuni territori del nostro Paese e la presenza, in alcuni territori, di una forte evasione fiscale anche per quanto riguarda l’Imu. E’ difficile pensare di lasciare il 100% dell’Imu ai singoli Comuni. Una parte del gettito dovrà servire a rimpinguare il fondo di riequilibrio in modo di avere un fondo che ammortizzi le sperequazioni delle entrate che derivano dalla reale situazione economica e dal bisogno di ogni territorio e non sono invece determinate da scelte politiche o dall’evasione fiscale. La distribuzione del fondo di riequilibrio – conclude – dovrà avvenire proprio attraverso l’applicazione dei fabbisogni standard di ogni singolo Ente”.

da L’indipendenza