Originariamente Scritto da
Florian
Facciamo nel nostro piccolo una veloce disamina dei 14 punti "Ur-fascisti" di Eco (che ad occhio e croce non ci convincono molto):
E qui per iniziare a ragionare sulla Destra ci possiamo stare.
Prima inesattezza: Eco, dal suo punto di vista illuminista, confonde il "sovra-razionalismo" della destra con l'"irrazionalismo" che caratterizza tanta parte dell'occultismo di sinistra, la tradizione (esoterica e non) con quel "teosofismo" che Guenon designo sprezzantemente come "pseudo-religione". D'altronde, sarebbe arduo ascrivere tutto l'armamentario gnostico moderno, diretta emanazione di questo sincretismo occultista fattosi new age, all'Ur-fascismo... Sarebbe come chiamare Ur-fascisti anche gli hippies e i seguaci di Sai Baba. Forse Eco arriverebbe a condividere questo pensiero, chissà...
C'è poi anche la questione dell'"azione per l'azione". Per la destra, come per ogni tradizionalismo, l'essere è più importante del divenire, dunque Parmenide ha la meglio su Eraclito, sebbene a quest'ultimo guardassero i fascisti. Forse che il fascismo non è stato solo un movimento di destra? Eco non lo dice, storici più qualificati di lui invece sì.
L'origine del libero pensiero è certamente antitradizionalista, dunque di sinistra. Ma è vero anche che l'aristocrazia, con cui la destra si identifica, ama avere le briglie sciolte e non essere troppo irregimentata. E' la sinistra, al contrario, che attraverso il mito della "volontà generale" fa nascere il totalitarismo. E' impossibile disconoscere l'origine del fascismo nel giacobinismo e dunque in Rousseau. Ancora una volta l'Ur-fascismo di Eco mostra un volto di destra e uno di sinistra.
Il nazionalismo nasce a sinistra, con la Rivoluzione francese, e viene esportato in tutta Europa, contro i troni, da Napoleone. In seguito al parziale ricollocamento politico del Bonaparte, da sinistra a destra, il nazionalismo si fece conservatore in lotta con l'internazionalismo socialista.
Questo punto è particolarmente bizzarro. Eco critica i fascisti perchè imponevano uno stile di vita sobrio. Ohibò!
Meglio, no? Lottare per vivere significa vivere come animali, mentre vivere per lottare significa consegnarsi ad un ideale. Non la materia, ma lo spirito. Questa è sicuramente una posizione di destra.
Ecco che l'aristocrazia torna a destra. Per un egualitario come Eco l'elite significa reazione e ci può stare. Ma cosa ha a che fare l'elite con il fuehrerprinzip? Il fascismo si trovò costretto a spostare la diseguaglianza dalla classe al popolo eletto (herrenvolk). Ma siamo oltre e contro l'aristocrazia in quanto classe sociale.
Ah ah, qui Eco diventa freudiano e si mette a giocare col fascismo come fecero in ambito cinematografico Visconti e Pasolini.
Torniamo un'altra volta a Rousseau, che per Eco evidentemente non è di sinistra.
Come tutte le dittature, compresa quella comunista. Dunque, da Lenin a Stalin a Mao, anche la sinistra autoritaria parlando la "neo-lingua" si ritrova accomunata all'Ur-fascismo.
Che, ormai è evidente, consiste in tutto ciò che semplicemente non piace ad Umberto Eco.