Questione rom. Hollande, il “razzista” de la gauche
Toh, anche Hollande caccia i rom. Da quando si è insediato è iniziato il ripulisti della Francia per restituire qualità alla vita. Non che la qualità della vita passi attraverso la cacciata degli ultimi ma nemmeno si può più far finta di non vedere, nascondendosi sempre dietro il solito sipario di quella morale tanto ipocrita e tanto dannosa.
Il ponte aereo tra Parigi e Bucarest è iniziato a suon di centinaia di zingari che non seguono affatto nessuno percorso d’integrazione ma continuano nel solito tran tran di degrado e di furti. Vero che le mele marce ci sono dappertutto però questo non vuol dire che dobbiamo prenderci anche quelle d’importazione, altrimenti tutto il frutteto andrà in malora. Ed è quello che sta succedendo un po’ in tutta Europa, con città precipitate nel degrado e nell’insicurezza. Di chi la colpa? Soprattutto della politica che non sa ormai declinare neppure l’Abc, e sempre più al servizio dei grandi interessi economici e finanziari e non più dei cittadini che chiedono qualità alla vita.
Ma torniamo al ripulisti di Hollande. Il fatto che abbia iniziato con gli ultimi della piramide umana fa rizzare i capelli dei soliti moralisti del diritto, in primis delle associazioni umanitarie, dei preti e della sinistra radicale. Dire: ecco se la prendono sempre con gli ultimi vuol dire solo far precipitare il livello di vita delle città, nel più completo degrado, dove il progetto di integrazione resterà solo un’illusione. Visto che gli Stati, le regioni e i comuni ossia noi cittadini impegniamo una parte delle nostre risorse proprio per aiutare queste persone ad integrarsi, chi continua con la propria cultura dei campi abusivi, dei furti, dello spaccio, del racket dell’elemosina e del vivere nel più completo degrado va cacciato senza alcun indugio. E così sta facendo Hollande. Lo ripetiamo: questo non è razzismo ma solo un segnale di civiltà non certo la volontà di colpire gli ultimi della scala sociale. Si tratta di dare dignità alla vita e non di rappresentare una società ipocrita. I cosiddetti ultimi, rom e immigrati che non hanno reddito, debbono seguire un percorso di legalità e di opportunità di lavoro e coloro che non si adeguano vanno cacciati con tutte le loro famiglie. Perché tutti debbono sentirsi responsabili altrimenti le distanze cresceranno sempre più. Occorre cambiare tutto il sistema legislativo in materia proprio per restituire qualità alla vita. Non si può più restare in una Europa dove si è prigionieri della moneta unica e delle leggi ammazza civiltà. Alla cacciata degli zingari da parte del socialista Holland non c’è ancora nessuna reazione da parte dei suoi fan nostrani. Alludiamo ovviamente ai vari Bersani, Vendola, Ferrero, D’Alema, Diliberto, il sindaco Pisapia e l’attuale ministro Riccardi. Hollande da mito diventa il “razzista” numero uno. Tutte le statue innalzate a suo nome verranno presto abbattute come quella di Zapatero. Insomma il socialista tanto amato si comporta “peggio” dell’odiato Sarkozy. Invece fa benissimo a indicare la strada del recupero della civiltà, della legalità e della qualità di vita. Da noi invece non si fa quasi nulla, per non turbare i sonni della Cei che sulla povertà e sul degrado di queste etnie ci vive da secoli. Nonché dei soliti idioti del diritto che albergano nelle tante associazioni cattoliche e che producono solo gravissimi danni al bene comune. L’insofferenza dei cittadini, infatti, cresce ogni giorno di più e lo si vede anche nella assoluta distanza che si è creata. Basta prendere la metro per rendersi conto che la maggioranza della gente non li degna non solo di una monetina ma neanche di una minima attenzione. Con queste politiche migratorie volute dai vari Fini, Casini, Bersani, Vendola e Riccardi si alimentano solo le distanze e il disprezzo. Fa bene Hollande a perseguire politiche della legalità e della qualità di vita. Chi non segue questo percorso viene rispedito nei rispettivi Paesi, in barba alle leggi… del degrado umano.
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