«Ex Nar consulente del Comune» Lattarulo mette nei guai Alemanno - Corriere Roma

«Ex Nar consulente del Comune»
Lattarulo mette nei guai Alemanno
Bufera per un contratto alle Politiche sociali dell'estremista condannato con la «banda della Magliana». La replica di Belviso: percorso di riabilitazione di un ex detenuto

ROMA - L'opposizione di centrosinistra è pronta a dare battaglia. Anche in Parlamento, con un'interrogazione già annunciata dai deputati del Pd Ileana Argentin, Emanuele Fiano e Michele Meta, rivolta al ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, viene travolto dalle polemiche per l'assegnazione di un incarico da consulente esterno dell'assessorato alle Politiche sociali a Maurizio Lattarulo, ex estremista di destra legato ai Nar (Nuclei armati rivoluzionari), che tra l'altro risulta condannato, con sentenza definitiva del 6 ottobre del 2000, per attività che lo vedevano implicato nei reati della famigerata «banda della Magliana». Ma dal Campidoglio, interviene l'assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso: «Lattarulo non è stato mai condannato per questioni legate ai Nar. Ha avuto un'altra condanna, ma ha lavorato per noi proprio all'interno di un percorso di reinserimento sociale», spiega l'esponente della giunta Alemanno.

«UN VERO SCANDALO» - «Ormai il Campidoglio di Alemanno è diventato una succursale lavorativa per ex terroristi di destra, fascisti e boss della malavita. Dopo il vergognoso scandalo Parentopoli, dove nelle aziende municipalizzate romane sono stati assunti - senza contratto e a tempo indeterminato - migliaia di camerati ed ex terroristi, adesso scopriamo che anche un ex boss della Magliana (ed ex Nar) Maurizio Lattarulo, detto Provolino, che si occupava di racket ed estorsioni, risulta fra gli assunti del sindaco Alemanno e suo fidato consulente addirittura sulle Politiche sociali», dice il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli. Va giù duro anche Dario Nanni, consigliere comunale della Capitale, sempre del Pd. «Chiediamo al sindaco Alemanno di chiarire i motivi che hanno indotto l'amministrazione comunale a conferire l'incarico di consulenza e i ruoli assunti da Lattarulo, e nominato dalla giunta Alemanno consulente esterno, nei periodi che vanno da luglio a dicembre 2008 e da gennaio 2009 a dicembre 2010. Inoltre chiediamo di conoscere - aggiunge Nanni - se attualmente intercorrano ulteriori rapporti di collaborazione tra Lattarulo e l'amministrazione di Roma, e quale ne sia la natura giuridica», sottolinea Nanni.

LA REPLICA DI BELVISO - Il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, conferma che Maurizio Lattarulo ha avuto un contratto a tempo determinato con l'assessorato alle Politiche sociali del Campidoglio. Ma il vicesindaco puntualizza: «Lattarulo per il reato di banda armata legata ai Nar è stato prosciolto in fase istruttoria 20 anni fa - dice Belviso -. Quando l'ho conosciuto, all'inizio del mio mandato (come assessore alle Politiche sociali nel 2008, ndr) si è presentato dicendo che aveva avuto problemi con la giustizia, precisamente per un reato associativo generico, e che, a quella data, nessun carico pendente risultava in tribunale e che era iniziato il suo percorso riabilitativo, conclusosi poi nel 2010 con sentenza definitiva di riabilitazione».

AL LAVORO FINO AL 2010 - «Lattarulo quindi - sottolinea Belviso - nel 2008, era un cittadino come tanti, nel pieno dei suoi diritti. Proprio per il suo passato, ho pensato potesse rappresentare un esempio concreto di persona riabilitata alla quale dare un'occasione nuova di vita - afferma il vicesindaco di Roma -. Possibilità quest'ultima, fra l'altro contenuta nelle competenze dirette dell'assessorato alle Politiche sociali previste dalla legge 381 del 1981, dedicata proprio al reinserimento lavorativo di detenuti, tossicodipendenti ed ex detenuti». «Lattarulo - ricorda Belviso - ha poi lasciato spontaneamente l'assessorato nel 2010, dicendo che aveva trovato una soluzione lavorativa più stabile. Alla luce di quanto fin qui ricostruito, appaiono dunque davvero vergognosi e strumentali gli attacchi verso il sindaco Alemanno, che non conosce Lattarulo».

Contestazione in Campidoglio all'epoca della nomina di Andrini a Ad di Ama-ServiziContestazione in Campidoglio all'epoca della nomina di Andrini a Ad di Ama-Servizi
I PRECEDENTI DI ANDRINI E BIANCO - Già nel 2009, Alemanno aveva suscitato la rivolta dei consiglieri d'opposizione per aver indicato come amministratore delegato della controllata del Comune per i servizi ambientali, l'Ama, l'ex picchiatore di destra Stefano Andrini, in passato estradato dalla Svezia e condannato a 4 anni e 8 mesi per tentato omicidio e lesioni aggravate. Poi Andrini era stato «dimissionato» dalla carica di Ad, ma era rimasto in Ama, dove avrebbe anche ricevuto un premio di 3500 euro per l'attività di dirigente svolta nel 2011. E dai Nar, come Lattarulo, veniva anche Francesco Bianco - un tempo vicino al gruppo dei fratelli Fioravanti - assunto all'Atac e coinvolto nell'inchiesta Parentopoli. Sempre nella municipalizzata per i trasporti era stato assunto Gianluca Ponzio, ex Terza Posizione.

INCHIESTA PER RICICLAGGIO - Andrini, che in teoria si era autosospeso dalla carica di dirigente della municipalizzata, risulta coinvolto nell'inchiesta sul riciclaggio che aveva portato all'arresto dell'ex presidente di Fastweb Silvio Scaglia. Andrini era citato nella parte relativa all'elezione a senatore di Nicola Di Girolamo, che secondo l'accusa sarebbe stata caldeggiata dall'imprenditore Gennaro Mokbel, finito in carcere nell'ambito della stessa inchiesta.