La Merkel contro i mercati: non sono al servizio del popolo - Il Sole 24 ORE
Non sappiamo se per effetto della birra che si era bevuta, però sembrerebbe che finalmente anche "Adolfina" Merkel si sia accorta della necessità di arginare lo strapotere dei mercati finanziari e della speculazione che li abita e li pervade.. Chi studia economia sa bene che il valore finanziario è ben diverso dal valore reale di un titolo: il primo è frutto delle aspettative di redditività dell'emittente sui mercati e tali aspettative sono "manipolabili" dalle agenzie di rating attraverso i loro giudizi (i rating appunto). Tali agenzie non sono neutrali, ma complici degli speculatori, che detengono in portafoglio i titoli di stato dei paesi europei. La crisi finanziaria dei titoli di stato, purtroppo, genera crisi nell'economia reale attraverso l'aumento degli interessi da corrispondere sul Debito Pubblico; interessi pagati attraverso aumenti di Spesa Pubblica, dunque di tasse a carico dei cittadini.. Gli squilibri economici nella società sono stati determinati in buona misura dai mercati finanziari. E' da molto tempo che, in veste di studioso e presidente di GIU affermo quanto sia opportuno che i cittadini italiani in grado di farlo acquistino titoli di stato (bot, ma soprattutto btp): solo detenendo noi stessi il nostro debito potremo sganciarci dal giogo dei mercati finanziari. Questo, però, non basta: servono una serie di riforme (ad esempio sulla regolamentazione delle società di rating) a livello europeo che solo un mercato monetario e finanziario unico ed unito potrebbero realizzare (unicità ed unità che ancora mancano!). Oltre a ciò sarebbero auspicabili decisioni a livello globale su una Tobin Tax sulle transazioni finanziarie e su tetti agli stipendi dei manager ed il senso di colpa degli USA per l'attuale crisi e le crisi di inizio anni '90 di Cina e Giappone dovrebbero, secondo buon senso, consentirne l'introduzione. Come e più che nel '29 serve oggi un "New Deal", un Nuovo Corso che consenta una ripresa economica ed una più equa distribuzione della ricchezza a livello mondiale.