(ANSAmed) - GERUSALEMME - La polizia di Gerusalemme resta mobilitata in stato di allerta anche oggi dopo una nuova nottata di incidenti nei rioni ortodossi della citta', che hanno provocato decine di feriti e di contusi, ed ingenti danni materiali. All'origine delle violenze vi e' l'arresto di una donna ortodossa sospettata di aver denutrito a lungo il figlio di tre anni, che adesso pesa meno di 10 chilogrammi ed e' ricoverato in un ospedale cittadino. Oggi il tribunale distrettuale di Gerusalemme dovra' decidere se prolungare gli arresti. La polizia insiste affinche' sulla donna sia condotta una perizia psichiatrica, che essa si ostina a respingere. Le violente proteste divampate in alcuni quartieri ortodossi di Gerusalemme derivano dalla sensazione degli abitanti che la donna sia accusata ingiustamente, forse - affermano i membri della sua setta religiosa - per ''coprire'' asserite mancanze dei medici dell'ospedale durante una lunga degenza del bambino. In campo e' sceso il capo dello Stato Shimon Peres, che sta tentando una mediazione per mettere fine alle proteste. Secondo fonti nella comunita' ortodossa, Peres ha suggerito che la donna sia rilasciata e consegnata a un autorevole rabbino israeliano mentre il figlio, attualmente ricoverato nell'ospedale Hadassah di Gerusalemme, verrebbe trasferito all'ospedale infantile Schneider di Kfar Saba. Oggi nei rioni ortodossi sono stati affissi poster di denuncia in cui si accusa l'ospedale Hadassah di aver condotto ''esperimenti medici'' illegali. Ai margini di quei rioni la polizia e' schierata in forze per prevenire nuovi tumulti. (ANSAmed).
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