La Sardegna progetta la Flotta

[Folco]

stai delirando

guarda che quello che ha detto noir lo dici anche tu e gli altri meridionali del forum , solo che dite che è il nord Italia a non voler lo sviluppo del sud

[Roberto il Guiscardo]

Per un collegamento stabile con la Sardegna, io vedrei più una sorta di autostrada sottomarina che colleghi stabilmente l'isola al continente, che questi collegamenti fatti con le navi:

Un canale marino segnato da isole galleggianti, che servono anche ad appendere un sistema di due tubi l'uno dentro l'altro, con lo spazio tra i tubi diviso in compartimenti stagni (per tenere sotto controllo eventuali infiltrazioni), traccerebbero la linea di comunicazione con l'isola. Il tubo interno sarebbe dotato di autostrada e ferrovia, e ad ogni 50 km ci potrebbe essere l'accesso ad una delle isole, facente funzioni di stazione di servizio e autogrill.

Si, lo so, la spesa sarebbe veramente ENORME, ma una volta finita, la Sardegna potrebbe essere raggiunta da auto e treni come se facesse parte integrale della penisola.

Lo so che è un sogno, ma tante volte sognare fa bene. E poi chi ci dice che in un futuro lontano non verrà realizzata una cosa del genere...?

:gluglu:

:400028:

[Seyen]

Per un collegamento stabile con la Sardegna, io vedrei più una sorta di autostrada sottomarina che colleghi stabilmente l'isola al continente, che questi collegamenti fatti con le navi:

Un canale marino segnato da isole galleggianti, che servono anche ad appendere un sistema di due tubi l'uno dentro l'altro, con lo spazio tra i tubi diviso in compartimenti stagni (per tenere sotto controllo eventuali infiltrazioni), traccerebbero la linea di comunicazione con l'isola. Il tubo interno sarebbe dotato di autostrada e ferrovia, e ad ogni 50 km ci potrebbe essere l'accesso ad una delle isole, facente funzioni di stazione di servizio e autogrill.

Si, lo so, la spesa sarebbe veramente ENORME, ma una volta finita, la Sardegna potrebbe essere raggiunta da auto e treni come se facesse parte integrale della penisola.

Lo so che è un sogno, ma tante volte sognare fa bene. E poi chi ci dice che in un futuro lontano non verrà realizzata una cosa del genere...?

:gluglu:

:400028:

Roberto....ok che possiamo prendere in considerazione tutte le ipotesi....ma non esageriamo :sofico:

[Roberto il Guiscardo]

Roberto....ok che possiamo prendere in considerazione tutte le ipotesi....ma non esageriamo :sofico:

OK, ammetto che siamo "leggermente" avanti con i sogni rispetto alle possibilità, ma la cosa non è poi tanto irrealizzabile, visto che si sono fatti studi analoghi per il collegamento Sicilia-tunisia:


Il progetto del canale Sicilia-Tunisia

Pubblichiamo l'intervento dell'economista Antonino Galloni alla conferenza internazionale di Kiedrich "Il Ponte Eurasiatico diventa realtà", 15-16 settembre 2007.

L'ENEA e la Regione Sicilia hanno recentemente presentato un progetto di fattibilità riguardante la costruzione di un tunnel sotterraneo tra la cittadina di Pizzolato (provincia di Trapani in Sicilia) e Capo Bon nella Tunisia Nord-orientale, di 147 Km quasi tutti anche sottomarini; le attuali tecnologie sono arrivate a garantire risultati certi per tratte sottomarino-sotterranee fino a 60 Km, sicchè - nel caso in specie - i ricercatori hanno suggerito la formazione di 4 isole di passaggio che saranno costruite col ricavato dello scavo stesso; in tal modo, fra l'altro, economizzando il costo dello smaltimento dei detriti. D'altra parte, le 4 isole rappresenteranno un attivo finanziario dell'operazione perché potranno venir utilizzate per il ripopolamento della fauna marina locale e la pesca selettiva nonché per il turismo di qualità.
Il progetto acquista maggior valore se viene meglio inserito nella rete delle infrastrutture planetarie che vanno dallo stretto di Bering (che collega le Americhe all'Asia e, quindi, all'Europa) al Mediterraneo e all'Africa; infrastrutture comprendenti anche il ponte sullo stretto di Messina ed il tunnel di Gibilterra tra Spagna e Marocco (circa 37,8 Km). In tal modo si avrebbe una circolazione di mezzi, merci e passeggeri ininterrotta lungo la costa mediterranea che passa per l'Italia, la Francia, la Spagna, il Marocco, l'Algeria, la Libia, la Tunisia e, ovviamente, tutti i Paesi confinanti.
Il progetto finanziario che segue parte dalla stima di costo dei ricercatori dell'ENEA, 20 miliardi di euro, e propone di reperire tale somma mediante la prevendita dei biglietti ovvero dei pedaggi che, al momento dell'ultimazione del progetto, potranno essere rivenduti, utilizzati o trasformati in azioni della società governativa o mista che gestisce/detiene l'opera. Secondo gli stessi ricercatori, proprio la presenza delle 4 isole consentirà di ridurre i tempi di ultimazione anche al di sotto dei previsti dieci anni perché ciascuna tratta potrà esser ridotta a soli 30 Km.
Ogni “azione” ovvero ciascun biglietto/pedaggio viene emesso al prezzo di 100 euro (dovrebbe raddoppiare in dieci anni) e riguarda l'equivalente di un camion di media stazza. Considerando un transito di uno di essi ogni 5 secondi, in un senso e nell'altro, per 20 ore al giorno, si arriva a 20 miliardi di euro che saranno ammortizzati in 40 anni a valori costanti, ma nella metà del tempo indicato, se i valori - o prezzi - dei pedaggi raddoppiano ogni dieci anni; di cui i primi coincideranno con il completamento dell'opera ed i secondi con gli iniziali 10 anni di attività.
Il progetto appare, quindi, sostenibile e i governi possono chiedere denaro ai privati ovvero emettere moneta che non creerà inflazione proprio perché comincerà a dare un reddito dieci anni dopo (pertanto si potrebbe anche scegliere la via di consolidare mezzi finanziari speculativi a breve/medio termine oggi in circolazione e a forte rischio insolvenza per spalmarli, invece, su un progetto reale e redditivo a lungo termine.
Gli Stati o i governi potranno detenere i pacchetti di controllo e reperire fondi attraverso le varie modalità sopra descritte non dimenticando che una congrua porzione di reddito deriverà dalla gestione delle isole per pesca e turismo, attività, comunque, per le quali esiste già - sia dal lato siciliano, sia da quello tunisino - un'antica e radicata vocazione.






Ma chiudo qui l'OT

[Seyen]

A livello di progetti vengono fatte tante belle cose....

[Roberto il Guiscardo]

Come questo Ponte sullo Stretto ideato da un ingegnere israeliano. Percorrerlo è un vero piacere ...

[Aurelio]

Come questo Ponte sullo Stretto ideato da un ingegnere israeliano. Percorrerlo è un vero piacere ...

Allo stato attuale, non esiste la tecnologia per costruire il ponte sullo stretto. L'Italia, dopo aver preso i fondi dalla Ue per il progetto, sta pagando da anni multe milionarie per i ritardi di un'opera che non è semplicemente possibile.

[Roberto il Guiscardo]

Allo stato attuale, non esiste la tecnologia per costruire il ponte sullo stretto. L'Italia, dopo aver preso i fondi dalla Ue per il progetto, sta pagando da anni multe milionarie per i ritardi di un'opera che non è semplicemente possibile.

Non voglio continuare l'OT, specie per il fatto che un argomento come il Ponte sullo Stretto richiede un topic a parte, che sicuramente è stato creato anche in questo forum. Però dico solo che le tecnologie (al plurale, perché i sistemi ideati sono più di uno) per realizzare un collegamento stabile tra Calabria e Sicilia ci sono da anni. faccio solo notare di sfuggita che questo ingegnere israeliano aveva optato per un viadotto su isole galleggianti abitate.: comunicazione e turismo.

[Sardus Pater]

ma scusate... ma se questa flotta della sardegna fosse in perdita... chi paga?

Chi paga la Tirrenia e il suo deficit?
Le navi della Saremar non saranno nuovissime o pulitissime, ma è sicuro che il loro utilizzo è molto più economico delle Compagnie private, in mano ai napoletani o ad altri gruppi continentali.
Non ci sarà alcun deficit per il motivo che inizalmente la flotta sarà ridotta di numero e le navi acquistate non saranno nuove, mentre la clientela italiana sicuramente preferirà rivolgersi alla compagnia sarda, considerato che i prezzi saranno concorrenziali.
Ryainar docet.

[Noir]

Chi paga la Tirrenia e il suo deficit?
Le navi della Saremar non saranno nuovissime o pulitissime, ma è sicuro che il loro utilizzo è molto più economico delle Compagnie private, in mano ai napoletani o ad altri gruppi continentali.
Non ci sarà alcun deficit per il motivo che inizalmente la flotta sarà ridotta di numero e le navi acquistate non saranno nuove, mentre la clientela italiana sicuramente preferirà rivolgersi alla compagnia sarda, considerato che i prezzi saranno concorrenziali.
Ryainar docet.

esatto
questi qui hanno tutto l'interessa a non sviluppare un buon sistema di trasporti marino con la sardegna