Di seguito ,riporto alcuni affreschi che il maestro' regalò' al castello di Fiumefreddo in Calabria.
parete interna
Di seguito ,riporto alcuni affreschi che il maestro' regalò' al castello di Fiumefreddo in Calabria.
parete interna
Orientata verso l'immenso mare della bellezza
Nella parte esterna altre opere del pittore
Orientata verso l'immenso mare della bellezza
Piazzetta di Fiumefreddo Bruzio - Largo Torretta
'Donna su surf' di Salvatore Fiume
Orientata verso l'immenso mare della bellezza
Veduta di Fiumefreddo
Ultima modifica di gertrud; 12-01-10 alle 18:22
Orientata verso l'immenso mare della bellezza
Alfo, a meno che i miei occhi non mi tradiscano, la veduta di Fiumefreddo dovrebbe essere una foto..giusto Gertrud??
Bel borgo comunque.
Il velo della Pudicizia
Non si potrà comprendere il senso formale del velo della Pudicizia Velata trascurando la spiegazione dell’immagine della Pudicitia che ne offre Cesare Ripa nell’iconologia pubblicata da Raimondo di Sangro: “Pe lo Velo si dà ad intendere quanto la donna casta, & pudica deve sprezzare l'abbellimento della propria persona”. Non si potrà collegare pienamente la scultura al bassorilievo del “Noli me Tangere” senza rammentare che, nel simbolismo dell’arte cristiana, la nudità è ritenuta una caratteristica virtuosa ed è un attributo iconografico della Maddalena, scolpita nel bassorilievo d’Antonio Corradini, così come lo è di Eva, considerata in uno stato di purezza prima che si ricoprisse di foglie di fico. Appare bagnato, il velo della Pudicizia, “come se il vapore esalato dal brucia profumo contribuisse a rendere umido e aderente alla pelle lo strato impalpabile” è scritto nel sito della Cappella San Severo. “Come se fosse sudato, come se fosse un sudario” si può affermare alla luce della metafora prolungata della vita che emerge lampante dall’analisi simbolica tradizionale. Nel gioco di corrispondenze e simmetrie che collegano il particolare al generale nella Grande Opera, la metafora prolungata della Pudicizia Velata si rifletterà, allora, nella sindone trasparente del Cristo
Velato...
Ultima modifica di gertrud; 13-01-10 alle 13:43
Orientata verso l'immenso mare della bellezza
Una lettura iniziatica
La lettura più accreditata della Pudicizia Velata – se ne possono ritrovare numerose tracce anche in Internet – ha probabilmente la sua origine in una monografia, opera di Rosanna Cioffi, che sin dal titolo anticipa l’orientamento interpretativo e ha per fondamento la militanza massonica di Raimondo di Sangro. È nell’enclave culturale della Massoneria, quindi, che lo studio citato e le trattazioni che a esso si riferiscono attingono i valori simbolici dei motivi raffigurati nella Pudicizia e, più in generale, nelle altre opere della Cappella San Severo. La Pudicizia Velata, come sempre accade nelle interpretazioni esoteriche quando si è al cospetto di un velo, è considerata nel suo complesso un’allusione alla sapienza velata. Gli stessi arbusti di quercia sono supposti quali riferimenti alla prisca sapientia, siccome la quercia è ritenuta rappresentativa dell’albero della conoscenza del Bene e del Male. Il bassorilievo corradiniano raffigurante l’episodio del “Noli me tangere” è ricondotto al tema “dell’antica sapienza velata ed intangibile per chi non sia iniziato ai suoi misteri” e, anche, è considerato metafora di un viaggio d’iniziazione, in cui il neofita in cammino
deve simbolicamente morire per rinascere. La lettura massonica ipotizza che il turibolo posto ai piedi della scultura rafforzi il carattere iniziatico della rappresentazione, potendosi esso ricondurre alle fumigazioni con le quali i frammassoni purificano i loro riti. Alla lapide spezzata e ribaltata si fa rappresentare la morte prematura della madre di don Raimondo. Del serto di rose sulla vita, infine, nell’interpretazione non meno esoterica di un’altra autrice L. Sansone Vagni, si apprende che esso potrebbe alludere alla tradizione templare della “Rosa Mistica”.
La lettura or ora esposta, soprattutto a ragione della levatura accademica degli autori dai quali è stata proposta e sposata, è fino a oggi dominante. Tal essa, però, è e rimane: una lettura. L’allegoria è “un’altra cosa”…
Orientata verso l'immenso mare della bellezza
Giovanni Tuccari
[ Messina 1667 , Messina 1743 ]
Pittore italiano di scuola barocca . Studia con i fratelli Vincenzo e Giuseppe nel laboratorio del padre Antonino. Prosegue la formazione in ambito romano mattaresco.
Le sue produzioni sono espresse nei grandi cicli di affreschi nelle chiese. Ripeteva moduli fortemente illuministici della grande pittura tardo-barocca, mentre nei quadri da cavalletto prediligeva una pittura di morbidi accordi cromatici, prevalentemente ispirata a soggetti mitologici e biblici, spesso corretti con gusto profano.
Mosè salvato dalle acque olio su tela nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Messina
http://www.google.it/url?sa=t&source...BQN9fkBYgbj7kg
Ultima modifica di gertrud; 15-01-10 alle 14:53
Orientata verso l'immenso mare della bellezza