(ASCA-AFP) - Londra, 17 lug - La pandemia di nuova influenza potrebbe minare le possibilita' di una ripresa dell'economia mondiale quest'autunno e farla precipitare in una fase di deflazione. L'avvertimento arriva dall'Oxford Economics, il centro di analisi economico-finanziarie nato nel 1981 da una collaborazione con l'Oxford University's business college.
Il centro spiega di aver estrapolato le potenziali conseguenze economiche della nuova influenza a partire da precedenti epidemie influenzali e da quella della Sars scoppiata in Asia nel 2003.
Se l'impatto economico e sociale della nuova influenza e' per il momento ''molto ridotto'', si legge in uno studio dell'Oxford Economics, bisogna ''attendersi costi importanti'' se i tassi di contagio dovessero salire.
Le economie asiatiche sono riuscite a riprendersi rapidamente dopo la crisi della Sars, ma ''questa volta, una ripresa cosi' rapida sembra poco probabile'', osserva il centro, spiegando che la nuova influenza rischia di bloccare in patria due milioni di lavoratori e di far crollare in consumi e le spese turistiche nei Paesi colpiti.
''La perdita al livello del Pil in sei mesi di pandemia potrebbe raggiungere circa il 5% in Gran Bretagna'', in caso di contagio del 30% della popolazione e provocare un tasso di decessi dello 0,4%, delle ipotesi conformi al peggiore degli scenari previsti dalle autorita' sanitarie britanniche.
E potrebbe anche darsi, avverte il centro, che ''la nuova influenzi trascini la Gran Bretagna e il resto del mondo nella deflazione'', ossia una crisi economica profonda contrassegnata da un calo generale e prolungato del valore dei beni e delle attivita', e che ritardi di due anni la ripresa dell'economia mondiale.
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NUOVA INFLUENZA ALTRI SEI CASI IN AUSTRIA - Agenzia di stampa Asca