Pagina 2 di 2 PrimaPrima 12
Risultati da 11 a 18 di 18
  1. #11
    Roma caput mundi
    Data Registrazione
    17 Dec 2010
    Messaggi
    2,243
     Likes dati
    216
     Like avuti
    169
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    Citazione Originariamente Scritto da ULTIMA LEGIONE Visualizza Messaggio
    E, anche se lui lo ha sempre smentito, il titolare della tessera n. 1, del PD. Il PD è il partito di riferimento di una delle tante "bande" che si contendono il potere della repubblichetta delle banane, è quello a cui ssi appoggia la "banda" forse con più potere, ma il PD non è il solo
    La Repubblica rappresenta la sinistra che si pretende radical-chic, quella della "supremazia culturale" e della "questione morale" (come se poi loro non arraffano come e più degli altri) con in più da sempre un'antifascismo militante vomitevole - a volte peggiore de l'Unità o del Manifesto - a cui si sommano dichiarate posizioni anti-iraniane, anti-islamiche e filo-sioniste.

    De Benedetti ricordiamocelo per i più disparati motivi, anche di conflitto economico con Mediaset, detesta Berlusconi e il centro-destra e rappresenta determinati interessi di ambienti finanziari ebraici in Europa e al di là dell'Atlantico.
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  2. #12
    Cancellato
    Data Registrazione
    14 Jun 2009
    Messaggi
    34,330
     Likes dati
    437
     Like avuti
    4,359
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    PD=PDL
    dietro entrambi ci stanno l'alta finanza e il sionismo internazionale

  3. #13
    Moderatore
    Data Registrazione
    04 Jun 2009
    Località
    Mein Reich ist in der Luft
    Messaggi
    11,092
     Likes dati
    495
     Like avuti
    906
    Mentioned
    5 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    PD=PDL
    dietro entrambi ci stanno l'alta finanza e il sionismo internazionale
    Non dimentichiamoci anche degli altri partiti...
    ████████

    ████████

    Gli umori corrodono il marmo

  4. #14
    email non funzionante
    Data Registrazione
    07 Aug 2011
    Messaggi
    2,216
     Likes dati
    489
     Like avuti
    137
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    PD=PDL
    dietro entrambi ci stanno l'alta finanza e il sionismo internazionale
    Dietro qualunque movimento che accetta la democrazia , e non solo quelli democratici, oggigiorno c'è sionismo e finanza internazionale. La grande finanza si è già abbondantemente scottata nel 1933 con Hitler. Provarono a creare attorno al Fuhrer una coalizzione con elementi di destra e militari per imbrigliarne l'azione ma Hitler fu più scaltro di tutti e i fatti diedero lui ragione.

  5. #15
    Roma caput mundi
    Data Registrazione
    17 Dec 2010
    Messaggi
    2,243
     Likes dati
    216
     Like avuti
    169
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    L'abbraccio tra supercapitalismo e comunismo



    Articolo apparso sul n. 16 di Cristianità del marzo-aprile 1975

    La stampa italiana, già due anni orsono, informava che l'amministratore delegato della Fiat Umberto Agnelli, appoggiato da un gruppo di giovani manager educati alle business schools americane, aveva concordato con il fratello Giovanni "la apertura di un dialogo sempre più ristretto con il PCI, la sola forza politica che può disciplinare il sindacato" (1). Questi propositi hanno trovato recente conferma nelle dichiarazioni con cui lo stesso Umberto Agnelli ha ripetutamente manifestato la propria disponibilità all'incontro con il Partito Comunista. "Se il PCI è pronto a dare il suo contributo ad un programma realistico, perché rifiutarlo? Da che posizione poi il PCI dia questo contributo, se dall'opposizione o dalla maggioranza, poco importa" (2). Umberto Agnelli è giovane - ha commentato Vittorino Chiusano, consigliere politico della famiglia e direttore della Fiat per le relazioni estere - "e come tutti i giovani, vuole, come dire, vivere la vita, credere al suo tempo e alle sue occasioni" (3). "Certo per luì i comunisti non sono la stessa cosa che per noi, non sono la storia, sono delle persone con cui oggi si può lavorare" (4).

    Se è vero che "negli ultimi due anni i fratelli Agnelli si sono oculatamente divisi i compiti [...]" così che Umberto "ha portato avanti la difficile strategia aziendale", mentre Giovanni, dedicandosi ai mercati internazionali, "ha condotto la strategia multinazionale" (5), appare chiaro come il peso di queste dichiarazioni sia ben maggiore di quello che si può attribuire alle imprudenti affermazioni di un industriale preoccupato della produttività della sua azienda. Gli Agnelli vanno infatti legittimamente considerati come una dinastia, in quell'orizzonte supercapitalista legato, nei vari stadi del suo sviluppo, alla crescita e al consolidamento di "nuclei di famiglie" e di veri e propri "clan" finanziari. Questi gruppi formano l'establishment, l'esclusivo "sistema" del supercapitalismo, "una sorta di confraternita, una catena in grado di attraversare tranquillamente nazioni diverse, talvolta in guerra fra loro, partiti e ideologie avverse, situazioni storiche in apparente contraddizione una con l'altra, sulla falsariga di quanto riuscivano a fare i Rotschild nel secolo scorso, quando la famiglia cominciava a trafficare in valuta anche nei periodi in cui l'intera Europa era sconvolta dalla guerra" (6).

    Gli insiders, gli "iniziati" dell'olimpo supercapitalista studiano negli stessi colleges, frequentano le stesse università - preferibilmente Harvard od Oxford - intrecciano alleanze economiche e dinastiche, e hanno naturalmente i loro "club", dove discretamente si incontrano, discutono, decidono. Tra questi, luogo di incontro privilegiato dagli Agnelli è il Bilderberg Club, "una organizzazione internazionale di uomini politici, economisti, alti ufficiali, finanzieri, diplomatici" alla quale la rivista l'Europeo ha recentemente dedicato uno sconcertante servizio (7).

    Il "club" prende il nome dall'Hotel Bilderberg, presso Oosterbeek, in Olanda, dove si riunirono per la prima volta nel 1954, sotto la presidenza del principe Bernardo d'Olanda, un centinaio tra i maggiori esponenti del supercapitalismo mondiale. Da allora, su convocazione di un ristretto comitato privato internazionale, presieduto dallo stesso principe Bernardo, "ogni dodici mesi, sessanta-ottanta personalità europee e americane si riuniscono per discutere "i problemi del momento". E se diamo un'occhiata ai nomi di coloro che hanno fatto o fanno parte del club vediamo come queste riunioni possano assumere l'aspetto di sessioni segrete di un "governo ombra" mondiale, al di sopra e certamente più potente dei governi nazionali" (8). L'Europeo ricorda tra l'altro due significativi avvenimenti successivi alla riunione svoltasi dal 19 al 21 aprile 1974 a Megève, presso il lussuoso albergo Mont d'Arbois, di proprietà del barone Edmond de Rotschild: il colpo di stato di Spínola in Portogallo e la caduta di Willy Brandt in Germania, sostituito da Helmut Schmidt presente alla riunione di Megève.

    Affermazioni eccessive? Non sembra, solo che si scorra l'elenco dei partecipanti abituali. Uomini politici come Henry Kissinger, il vicepresidente del MEC Sicco Mansholt, il primo ministro svedese Olof Palme, l'ex-cancelliere laburista dello Scacchiere Denis Healey, il nostro Ugo La Malfa; giornalisti come i direttori del New York Times Cyrus Sulzberger, di Le Monde André Fontaine, di Die Zeit, Theo Sommer, del Corriere della sera Piero Ottone, di La Stampa Arrigo Levi; ricercatori come il prof. Ernest van der Beugel, dell'Università di Leida, Max Kohnstamm, presidente dell'Università europea di Firenze, l'italiano Giorgio La Malfa: ma soprattutto esponenti dell'alta finanza internazionale, a cominciare dallo stesso Bernardo d'Olanda, di cui sono noti gli interessi nelle due maggiori compagnie petrolifere del mondo, la Exxon (già Standard Oil) e la Royal Dutch Petroleum; e poi David Rockfeller, presidente della Chase Manhattan Bank, George Ball, direttore anziano della Lehman Brothers di New York, Edmond de Rotschild, presidente della Compagnia Financière Holding, Marcus Wallenberg, presidente della Stockholm Enskilda Bank, Léon Lambert, presidente della banca belga Lambert, Pierre Dreyfus, presidente della Renault, Otto Wolff von Amerongen, presidente della Otto Wolff, Johno Loudon, presidente della Royal Durch Petroleum, Emilio Collado, vicepresidente della Exxon.

    I problemi che si dibattono nelle sessioni segrete di questa "potentissima fraternità internazionale" (9), "nuova massoneria dei potenti d'Europa, che costituisce uno dei gruppi di potere più influenti del mondo occidentale" (10) sono economici, politici, strategici, tecnologici e convergono verso quello che è il fine ultimo dell'establishment supercapitalista: il completo controllo politico ed economico dell'umanità, attraverso gli strumenti dell'alta finanza, per arrivare al governo mondiale di un'élite "illuminata". Per Giovanni Agnelli, notoriamente "affascinato dalle teorie di un totalitarismo illuminato" (11), "le grandi società multinazionali, la Chiesa cattolica e i partiti comunisti dimostrano che il sovrannazionalismo non è un mito, ma è una realtà" (12).

    Ma - ecco un punto che merita tutta la nostra attenzione - qual'è la posizione di questo club supercapitalista nei confronti della setta comunista? Già una maggiore attenzione ai nomi dei partecipanti alle riunioni è foriera di legittimi sospetti. Se infatti la presenza del prof. Giangiacomo Migone, esponente di punta del PDUP, all'incontro svoltosi dal 23 al 25 aprile 1971 nella residenza dei Rockefeller a Woodstock Inn (13) può essere stata occasionale, tale certamente non potrà definirsi la carica di membro onorario affidata al presidente del Carnegie Endowment for International Peace Joseph E. Johnson, già sotto inchiesta negli Stati Uniti per attività filo-comunista (14). Ma perché ogni dubbio sia chiarito, mi sembra necessario lasciare la parola a un portavoce ufficiale del Bilderberg Club. Nessuno, in questo senso, più autorevole del prof. Zbigniew Brzezinski, "uno dei più agili e aggiornati interpreti della situazione mondiale" (15), "il massimo politologo americano, l'uomo che molti considerano il prossimo segretario di Stato in un'amministrazione democratica" (16).

    "Sono disposto a credere - dichiarò Brzezinski dopo aver incontrato Sergio Segre, "ministro degli Esteri" del PCI - che i comunisti italiani siano moderati e revisionisti. Infatti lo sono" (17). "Una politica estera intelligente - confermava allo stesso giornalista in una successiva intervista - non può ignorare l'esistenza di un partito che raccoglie i consensi di un terzo dell'elettorato" (18). Più recentemente, Brzezinski, già direttore dell'Istituto di Ricerche sugli Affari comunisti dell'Università di Colombia, ha messo in dubbio non solo l'anima stalinista, ma addirittura l'essenza leninista dei partiti comunisti europei dicendosi favorevole a "un dialogo che accerti se i comunisti possano essere oppure no dei partecipatiti in buona fede nel gioco politico democratico" (19).

    Brzezinski è autorevole membro, tra l'altro, del Council on Foreign Relations e direttore della Commissione trilaterale, "un organismo privato per il miglioramento dei rapporti tra i paesi industrializzati [...] sorto nel 1973 su iniziativa di David Rockefeller" (20), di cui tutti i maggiori esponenti sono associati al Bilderberg Club. Cominciamo allora a comprendere cosa intenda l'Espresso affermando che "La Commissione trilaterale di Brzezinski e Rockefeller [...] è l'unico gruppo che cerchi di sviluppare un'indagine coerente sui temi più scollanti del momento" (21). Comprendiamo come non sia casuale che la Exxon, la multinazionale sotto inchiesta negli Stati Uniti per aver finanziato i partiti di centro-sinistra e lo stesso Partito Comunista, sia controllata da David Rockefeller, membro del Bilderberg, fondatore della Commissione trilaterale, presidente del Council on Foreign Relations. Comprendiamo cosa intenda affermare Eugenio Scalfari, intimo di Giovanni Agnelli, quando afferma che per il presidente della Fiat che "per tutta la vita si è basato come appoggio mondiale sulla potenza del supercapitalismo internazionale: le banche dell'Est degli Stati Uniti, Rockefeller, Rotschild [...]" (22) - "è più importante essere in buoni rapporti con David Rockefeller che con Andreotti [...]" (21). Comprendiamo il senso del disegno "concordato" tra Giovanni Agnelli e il fratello Umberto, le cui dichiarazioni perdono le possibili connotazioni di improvvisazione e provvisorietà per trovare il loro spazio coerente nel disegno ultimo (establishment): l'incontro tra la setta comunista e il supercapitalismo per l'instaurazione di un governo mondiale dell'umanità da attuarsi attraverso la centralizzazione politica e organizzativa, la concentrazione monopolistica delle industrie, il controllo dei mezzi di comunicazione, la massificazione forzata, la completa socializzazione della vita umana. Una prospettiva non più misteriosa, ma che ha ancora bisogno, per realizzarsi, del velo del silenzio.

    ROBERTO DE MATTEI

    NOTE

    (1) Panorama, 21-3-1974.

    (2) Il Tempo, 17-1-1976.

    (3) la Repubblica, 21-1-1976.

    (4) Ibidem.

    (5) L'Europeo, 19-12-1975.

    (6) STEFANIA PIGA, Vogliono sovietizzare il mondo, in Il Giornale d'Italia, 10/11-2-1975.

    (7) L'Europeo, 17-10-1975. Le rivelazioni de L'Europeo non sono tali per chi abbia dimestichezza con la più aggiornata pubblicistica anticomunista, soprattutto francese e americana. Cfr. tra l'altro, per un inquadramento specificamente cattolico, PIERRE VIRION, Bientót un gouvernement mondial, Editions Saint-Michel, Rennes 1967.

    (8) Ibidem.

    (9) Ibid., 5-2-1976.

    (10) Ibidem.

    (11) Ibid., 5-9-1974.

    (12) Panorama, 20-6-1974.

    (13) Cfr. l'elenco dei partecipanti riportato, tra l'altro, in Cruzado Español, 15-1 a 1-3-1973.

    (14) Cfr. JACQUES BORDIOT, Une main cachée dirige..., La Librairie Française, Parigi 1974, pp. 143-144.

    (15) Il Mondo, 28-6-1973.

    (16) il Giornale nuovo, 7-2-1976,

    (17) L'Espresso, 22-12-1974,

    (18) Ibid., 16-10-1975,

    (19) il Giornale nuovo, 7-2-1976.

    (20) Il Sole-24 ore, 15-10-1975, in cui sotto il titolo Niente fantapolitica alla Fondazione Agnelli, dà un resoconto della riunione, svoltasi a Torino, del comitato esecutivo europeo della Commissione trilaterale; cfr. anche The crisis of Democracy, Report on the governability of democracies to the trilateral commission, by Michael Crozier, Samuel P. Huntington, Joji Wataumki, New York University Press 1975, con un elenco in appendice dei membri dell'organismo, tra cui gli italiani Giovanni Agnelli, Francesco Compagna, Cesare Merlini, Piero Bassetti, Franco Bobba, Umberto Colombo, Guido Colonna di Paliano, Francesco Forte, Giuseppe Glisenti, Arrigo Levi. Il saggio di Crozier è stato tradotto in Biblioteca della libertà, luglio-ottobre 1975, pp. 25-49.

    (21) L'Espresso, 18-1-1976.

    (22) L'Europeo, 9-1-1975.

    (23) la Repubblica, 15-1-1976.



    L'abbraccio tra supercapitalismo e comunismo
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  6. #16
    Roma caput mundi
    Data Registrazione
    17 Dec 2010
    Messaggi
    2,243
     Likes dati
    216
     Like avuti
    169
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    Quotate il Pd in borsa!



    di Matteo Olivieri - 19/09/2012

    Fonte: Il Blog di Beppe Grillo





    "Esito dell'interpellanza su IREN e lo shopping a Torino: una società orpello del Partito creata e gestita negli interessi di bottega e non nell'interesse dei cittadini.
    Una società come IREN con 3 miliardi di euro di debiti, problemi di liquidità, investimenti a rischio per scelte sbagliate si compra a Torino un pezzo minoritario della società dei rifiuti e un forno inceneritore, per la modica cifra di 180 milioni di euro?
    La risposta dell'Assessore Spadoni e' stata: Iren gode di una salute migliore rispetto a qualche mese fa, compra impianti ed asset nei rifiuti a Torino perché se ne occupa già in Emilia, sta cercando di stringere accordi con F2i e Cassa Depositi e Prestiti. In pratica nessuna evidenza che questo investimento sia meglio di un altro: perché comprare a Torino e non in una qualunque città d'Italia? Iren cosa fa, anticipa l'impegno finanziario per conto di altri, alzando di nuovo quel poco di debito che aveva ridotto? No. Sono i soldi che servono a Torino, il Comune più indebitato d'Italia, per non fallire. Comune da sempre gestito dal PD. Il Comune di Torino ha un debito incancrenito di 260 milioni di euro in bollette elettriche nei confronti di IREN: non si è mai visto nella storia un debitore così miracolato dal suo creditore, tanto da incassare invece di pagare! Così come non si è mai vista nella storia una società che fa causa ad uno dei suoi principali soci, quello che ha fatto IREN nei confronti del Comune di Parma per lo stop al cantiere del forno di Ugozzolo. Ma in quel caso l'amministrazione non è amica, lì governa il MoVimento 5 Stelle.
    IREN dice che fare causa contro Parma era un atto dovuto perché gli azionisti potrebbero rivalersi contro la società per le perdite accumulate nello stop. E noi chiediamo: gli azionisti potrebbero rivalersi contro IREN anche perché acquista da Torino per 180 milioni mentre pende un debito da 260? Due pesi due misure!
    Tutto questo gestito da un apparato di riciclati della politica, ex Pd o ex Ds ed ex Margherita riciclati:ex assessore Lino Zanichelli Cda Enia Acqua Gas, ex consigliere regionale Gianluca Borghi Iren Ambiente spa, l'ex assessore di Piacenza Elefanti nel cda, ex consigliere Eugenio Bertolini in Iren Emilia, l'ex sindaco di Quattro Castella Cesare Beggi con un incarico per i rapporti con gli enti locali, fino a pochi giorni fa il presidente di FSU , la scatola cinese che contiene le quote Iren di Torino e di Genova , era il notaio Angelo Chianale, verbalizzatore di riferimento di tutta la Torino bene insieme alla moglie, il notaio Francesca Cilluffo, parlamentare PD. Chianale si è dimesso dopo aver presieduto ad una mega transazione immobiliare di IREN a Torino.
    E allora tagliamo la testa al toro: a questo punto quotate il PD in Borsa! Cari Delrio e compagni. Se volete fare i vostri giochi, mettete sul tavolo i contributi elettorali con cui i vostri apparati si ingrassano, quotate a Piazza Affari piadine e gnocco fritto delle vostre Feste milionarie, provate a vendere i debiti della Margherita e dei DS, valorizzate le belle facce dei vostri politici e datevi agli spot televisivi, se qualcuno vi vuole. Ma non fatelo sulla pelle della gente e sui beni pubblici costruiti da generazioni di cittadini."




    http://www.ariannaeditrice.it/artico...articolo=44125
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  7. #17
    Roma caput mundi
    Data Registrazione
    17 Dec 2010
    Messaggi
    2,243
     Likes dati
    216
     Like avuti
    169
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    PD=PDL
    dietro entrambi ci stanno l'alta finanza e il sionismo internazionale
    Entrambi rappresentano perfettamente le due fazioni in cui si dividono i grandi gruppi finanziari internazionali.
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  8. #18
    Moderatore
    Data Registrazione
    22 Apr 2009
    Messaggi
    13,470
     Likes dati
    543
     Like avuti
    1,680
    Mentioned
    191 Post(s)
    Tagged
    9 Thread(s)

    Predefinito Re: Goldman Saschs vota per il PD

    Il PDL adesso è un pò fuori dai giochi internazionali. Il prossimo governo sarà un connubio PD-UDC, che rappresenterebbe le 2 culture veicolo dell' ideologia mondialista: quella di sinistra e quella cristiana. Il PDL non ha cultura vera e propria, è giusto culto dei propri interessi, materialismo spicciolo, ma non rappresenta, al di là del liberismo berlusconiano, niente di valoriale.
    Il ragno giudaico-massonico in Italia cullerà dei soggetti politici ove ci sia più gente onesta formalmente (magari si intasca i danarosi emolumenti ma evita le cose illegali) ma inquadrata culturalmente al progetto del nuovo ordine mondiale giudaico-cristiano-massonico.

 

 
Pagina 2 di 2 PrimaPrima 12

Discussioni Simili

  1. Goldman Sachs vota per il Pd
    Di Giò nel forum Destra Radicale
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 23-09-12, 20:36
  2. Risposte: 17
    Ultimo Messaggio: 13-09-08, 19:50
  3. Vota FUCCN, Vota MANFR... Nuovo Spot Elettorale!
    Di John Galt nel forum Centrosinistra Italiano
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 04-01-08, 20:53
  4. Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 09-11-07, 02:33
  5. Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 04-01-06, 20:48

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito