Finalmente!!! Pannelli fotovoltaici che funzionano la notte!!!

[Guy Fawkes]

per questo ce n'è ancora di strada da fare! Ci sta pensando il Giappone:

La centrale fotovoltaica nello spazio per un... universo di energia

31 dicembre 2009

La Mitsubishi Electric Corp. e la IHI Corp., hanno sottoscritto un accordo per un progetto da 21 milioni di dollari per la costruzione di una centrale fotovoltaica nello spazio da realizzare entro le prossime tre decadi. E' il Giappone ad aggiudicarsi gioie e dolori di questo disegno spaziale che sarà in grado di produrre un gigawatt di energia (abbastanza per alimentare 294,000 case), tramite una superficie di quattro chilometri quadrati di pannelli solari.

Il vantaggio di questo gioiello della tecnologia risiederebbe soprattutto in fattori metereologici: le interferenze degli eventi atmosferici sui pannelli solari, che rappresentano il principale problema degli analoghi sistemi "a terra", sarebbero azzerate, permettendo un flusso costante di produzione di energia.

E se l'idea sembra spianare la strada dei profitti, il Giappone si trova a fare i conti con 36,000 chilometri di distanza tra la centrale e la superficie terrestre. Scoradatevi dunque i vecchi sistemi di cablaggio e immaginate una costosissima elaborazione wireless per la trasmissione dell'energia dallo spazio alla terra.

Per fare questo, il “Trade Ministry” e il “Japan Aerospace Exploration Agency”, entrambi alla guida del progetto, hanno pianificato una serie di esperimenti sulla trasmissione di elettricità dallo spazio tramite la ionosfera. Nel 2015, a questo proposito verrà lanciato un piccolo satellite equipaggiato di pannelli solari, che concretizzerà gli esperimenti in vista della realizzazione finale della centrale nel 2030, in cui si spera sarà possibile realizzare un universo di energia.

La centrale fotovoltaica nello spazio per un... universo di energia - NextMe




Un satellite per trasmettere energia sulla Terra.

l futuro dell’energia è in un satellite largo 1 km situato a 35.000 km dalla terra e in un’antenna ricevente larga 1 km. Il satellite invia microonde alla stazione ricevente che le trasforma in energia elettrica.

Fantascienza? Non per lo scienziato che ci sta lavorando da molti anni e che qualche tempo fa è riuscito a trasferire un fascio di microonde per 148 km da Hawaii a Maui.

Si chiama John Mankins ed è un ex stratega tecnologico della Nasa, dove già aveva cominciato a fare ricerche ed esperimenti sulla trasmissione wireless dell’elettricità.

L’idea di Mankins, che lavora in tandem con il giapponese Nabuyki Kaya dell’Università di Kobe, è quella di riuscire a trasmettere mille miliardi di watt dallo Spazio alla Terra.

Marco Magrini ha intervistato lo scienziato per il Sole24ore.
"Fra la crescita della domanda da parte delle economie emergenti, il picco del petrolio e i cambiamenti climatici - dice Mankins al giornalista - questo pianeta deve rivedere in fretta il proprio sistema di approvvigionamento dell’energia".

Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un progetto avveniristico di cui forse non si vedrà mai la realizzazione eppure, secondo lo scienziato, è molto più fattibile di quanto sembri. I componenti necessari già esistono, non sono necessarie altre scoperte rivoluzionarie, occorre soltanto perfezionare i dettagli , fare esperimenti e costruire l’intero sistema. Un satellite sopra l’Oceano Indiano può trasmettere energia in Giappone e in quindici minuti spostarsi verso l’Italia e rifornirla.

Con duemila satelliti sarebbe possibile coprire il fabbisogno dell’intero Pianeta.

Magrini ha chiesto a Mankins se pensa di vedere uno di questi satelliti in orbita nell’arco della sua vita. "Assolutamente sì - ha risposto lo scienziato - Peter Mankins, un mio antenato, è vissuto 111 anni tra il ’700 e l’800. E io ne ho solo 54…"

Il vero problema per lo scienziato sono i fondi. Per questo immagina una grande cooperazione internazionale tra aziende private e governi come è già accaduto per la realizzazione dell’Airbus 380.

4 giugno 2010

Scenari e Trend

I problemi principali sono due: le radiazioni solari e cosmiche metterebbero a durissima prova i circuiti, specie durate le eruzioni solari, e l'urto di micrometeoriti danneggerebbe in poco tempo i pannelli in maniera gravissima. Risolti questi due inconvenienti, e trovata la maniera di riportare in modo sicuro l'energia a terra, avremo allora VERAMENTE davanti a noi una nuova era di energia. Fino ad allora potremo contare solo su fossili ed uranio per far andare avanti la nostra civiltà tecnologica.

[Roberto il Guiscardo]

I problemi principali sono due: le radiazioni solari e cosmiche metterebbero a durissima prova i circuiti, specie durate le eruzioni solari, e l'urto di micrometeoriti danneggerebbe in poco tempo i pannelli in maniera gravissima. Risolti questi due inconvenienti, e trovata la maniera di riportare in modo sicuro l'energia a terra, avremo allora VERAMENTE davanti a noi una nuova era di energia. Fino ad allora potremo contare solo su fossili ed uranio per far andare avanti la nostra civiltà tecnologica.

Però la stazione spaziale internazionale ricava da tempo la sua energia dai pannelli fotovoltaici:

24 marzo 2009:

Il completamento del sistema a pannelli solari della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è stato portato a termine.

Sono stati gli astronauti dello shuttle Discovery, partito da Cape Canaveral il 16 marzo, a rendere possibile l’opera, grazie anche all’aiuto di un braccio robotico, consentendo al gigantesco laboratorio spaziale, in orbita a 400 km dalla superficie terrestre, di arrivare alla sua piena capacità energetica per la prima volta nei suoi 10 anni di storia.

I pannelli solari, che misurano 35 per 11,58 metri e contengono 32.800 celle, forniranno alla stazione spaziale tutta l’energia elettrica necessaria ad effettuare gli esperimenti scientifici in programma e per sostenere il previsto ampliamento dell’equipaggio.


Nuovi pannelli solari per la Stazione Spaziale Internazionale - Tecnologia - GreenStyle

[EURIDICE]

Bisogna pur capirli (e compatirli) i dinosauri nuclearisti:
per loro il sole gira ancora intorno alla terra
Tra poco tempo richiederanno un NUOVO referendum....

hai ragione , i nuklearisti vanno compatiti
gli ecologisti invece si ke sono dei dritti :
una massa di poveri bifolchi morti di fame che si autoinfligge tasse e oneri x arricchire alcune delle persone + ricche del pianeta :
Voci Dalla Strada: LA FAMIGLIA ROCKEFELLER, AZIONISTA DI EXXON, FINANZIA GREENPEACE
hai capito Protheus ??? i tuoi amici ecologisti sono pagati da Rockfeller_x_distruggere l'industria nucleare e dare il monopolio dell'energia a questa gente
facendo leva su menzogne e paure ancestrali costruite su fogliacci di propaganda al fine di arricchire alcune delle persone + ricche del mondo spremendo pensionati impiegati operai
e beh...voi si che siete dei furboni

[Guy Fawkes]

Però la stazione spaziale internazionale ricava da tempo la sua energia dai pannelli fotovoltaici:

24 marzo 2009:

Il completamento del sistema a pannelli solari della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è stato portato a termine.

Sono stati gli astronauti dello shuttle Discovery, partito da Cape Canaveral il 16 marzo, a rendere possibile l’opera, grazie anche all’aiuto di un braccio robotico, consentendo al gigantesco laboratorio spaziale, in orbita a 400 km dalla superficie terrestre, di arrivare alla sua piena capacità energetica per la prima volta nei suoi 10 anni di storia.

I pannelli solari, che misurano 35 per 11,58 metri e contengono 32.800 celle, forniranno alla stazione spaziale tutta l’energia elettrica necessaria ad effettuare gli esperimenti scientifici in programma e per sostenere il previsto ampliamento dell’equipaggio.


Nuovi pannelli solari per la Stazione Spaziale Internazionale - Tecnologia - GreenStyle

La superficie dei pannelli che forniscono energia alla SOLA stazione spaziale è di (35x11,58x8)=3.242,40 cm^2.
Immagina le superfici per poter fornire il potere equivalente a quello di una singola centrale termodinamica.
Superfici da schermare e tutelare costantemente: temo che gli sviluppi saranno ben più lenti di quanto questi audaci progettisti immaginano.

[EURIDICE]

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