Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Molto interessante!Tutto ciò suggerisce che non ci si aspetterebbe la nascita di un qualsiasi serio "fascismo" in nazioni "consumistiche" industrializzate. Ed ecco perchè nel dopoguerra italiano, il partito MSI, ed i suoi derivati, si trasformarono velocemente in partiti "borghesi democratici". I piccoli gruppi che si autodefiniscono "neofascisti", d'altro canto, sono quasi tutti composti da persone marginali ed infelici, incapaci di mobilitare il sostegno della popolazione generale (ad eccezioni di alcuni pochi superstiti nostalgici). In realtà, la maggior parte di questi gruppi, respinge il Fascismo storico come "irrilevante" o "troppo debole". Essi tendono a promuovere le forme più estreme di "identità politica", basata sull'identità razziale o etnica - che si ritrova negli atteggiamenti più moralmente discutibili dei nazionalsocialisti. Sono i prodotti frustrati di una società post-industriale. Qualsiasi discussione sul perché il razzismo del Nazionalsocialismo occupa una tale importanza tra i gruppi "neofascisti" in Europa e in Nord America, richiederebbe un'esame più ampio di quello possibile entro i confini di questa intervista.
Grazie signor Malaparte!
Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
Pavese
Appunto. Ci può stare sostenere la marginalità di Evola nel determinare le scelte politiche concrete del Fascismo, ma alla fine nemmeno un fascista ortodosso ed intransigente come Niccolò Giani ha avuto un'influenza di gran lunga maggiore sugli eventi, se non nel fatto che, stando alle promesse e alle assicurazioni di Mussolini, i giovani della sua Scuola di Mistica Fascista un giorno sarebbero stati la classe dirigente del Fascismo 'dopo-Mussolini'.
E' paradossale voler etichettare un collaboratore della Scuola di Mistica Fascista, quale Evola fu per un certo periodo, seppur da posizioni critiche, con l'epiteto di "antifascista".
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Avrei da obiettare su quanto ciò che da quel momento in poi sarebbe accaduto possa essere definito Fascismo in senso classico.
La soluzione di continuità c'è e credo che la presenza di Evola sia spiegata bene dal suo pregresso limitato utilizzo come strumento di contatto e filtraggio col mondo germanico.
Sicuramente non nel senso di uno Starace o anche solo nel senso del suo iniziale "protettore" Roberto Farinacci.
Ci mancherebbe.
Evola era un "superfascista". E questo significava, per lui, essere nel Fascismo ma anche oltre il Fascismo (cioé al di sopra del Fascismo inteso come fenomeno storico contingente).
Tuttavia, come si diceva con Troll, arrivare all'etichettatura di 'antifascista' è un'esagerazione macroscopica che svela la preferenza e l'empatia di Gregor per Giovanni Gentile quale interprete e teorico del Fascismo.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
E'una novità per te che sembri brancolare in una goffa polemica chiusa e autistica, ma non per altri.
Già da parecchio Freda richiamava i ragazzetti sbandati che scrivono viva Evola sui muri senza averne alcuna qualificazione così come Concutelli aveva spiegato con un certo sottile humour la storiella degli emarginati...e dell'emarginazione del fascismo....
Dobbiamo reincartarci su ste cazzate?
Allora ti posso assicurare che le fasce più emarginate e frustrate del neofascismo le puoi trovare in quel sottoproletariato che anela agli UFO nazisti dall'antartide, alla filantropia cosmica di Hitler, alla comunione con gli animali e gli insetti ecc.....ecc...che sono lo sviluppo più avanzato del nazistello rabbioso etnonazionalista.
Di entrambi i tipi difficilmente troverai radicamento nella storia Dr.
Ultima modifica di amerigodumini; 24-09-12 alle 19:22