Siria, ucciso giornalista iraniano
Ferito corrispondente di un'altra tv
Maya Naser era l'inviato a Damasco della PressTv, emittente pubblica iraniana in lingua inglese. Hussein Murtada, l'altro reporter ferito, è il capo della redazione siriana di Al-Alam, tv iraniana in lingua araba. I due stavano seguendo le esplosioni che stamane hanno colpito la sede dello Stato maggiore della Difesa nella capitale
DAMASCO - Maya Naser, corrispondente della tv pubblica iraniana in lingua inglese Press "è stato ucciso da un cecchino" a Damasco, mentre faceva il suo lavoro di reporter. Lo riferisce il sito dell'emittente che riporta che anche Hussein Murtada, capo dell'ufficio di Damasco della tv iraniana in lingua araba Al-Alam, è rimasto ferito nell'agguato. Entrambe le emittenti sono finanziate dal governo di Teheran, sostenitore del presidente siriano Bashar al-Assad. I reporter stavano documentando le due esplosioni che stamattina hanno colpito la sede dello Stato Maggiore della Difesa. Non è stato ancora verificato se i due fossero insieme al momento dell'agguato.
"Ribelli a Damasco hanno attaccato lo staff di Press Tv e hanno ucciso uno dei nostri reporter", ha riferito in diretta l'annunciatrice Bardia Honardar, sottolineando che i giornalisti stavano seguendo le due esplosioni che stamane hanno colpito la sede dello Stato maggiore della Difesa, nel centro della capitale siriana e di cui il governo ha attribuito la responsabilità dell'attacco a "terroristi".
Nel suo profilo twitter, Naser esplicitamente rigettava ogni radicalismo religioso, definendosi così: "Il nostro lavoro non è proteggere la religione dalla morsa dello Stato, ma proteggere
lo Stato dalla morsa del radicalismo religioso". Sul social network non nascondeva i suoi spostamenti e aveva avuto frequenti scambi, anche accessi, con persone che lo accusavano di essere filo-Assad. Nei suoi reportage aveva denunciato la presenza di combattenti stranieri e di estremisti islamici tra l'opposizione al regime.
L'Esercito Siriano Libero (Esl), la forza armata che combatte contro il regime di Bashar al-Assad, dopo poco ha rivendicato la responsabilità dell'attentato. Secondo il comunicato diffuso dall'ufficio stampa dell'Esl, "nelle due potenti esplosioni sono morte decine di persone". In precedenza, il ministro dell'informazione siriano, Omran Zoabi, aveva reso noto che le deflagrazioni avevano causato solo danni materiali.
La Repubblica.it - Homepage