Ad Alessandro Sallusti che ha pubblicato l’articolo antiabortista valido 14 mesi di carcere, e a Renato Farina che quell’articolo ha scritto, non le mie parole, che contano zero, ma quelle di Dio: “Prima di formarti, nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato”. Dio consacra le creature già nel grembo materno e per questo il codice di diritto canonico scomunica i responsabili di aborto, per questo il Concilio nella “Gaudium et spes” definisce l’aborto “abominevole delitto”. Non importa che quel morto di sonno del cardinale Bagnasco stia tacendo di fronte a qualcosa che insieme alla libertà di espressione aggredisce la libertà di religione (forse non ci ha fatto caso, forse era troppo impegnato a perorare un Monti bis). Non importa che la gerarchia ecclesiastica si renda colpevole di omissione e che il fronte della libertà sia già pieno di crepe (i distinguisti, gli antivittimisti, i cercatori di peli nell’uovo, gli elegantoni che avrebbero usato altri toni…). E chiaramente non importa che i tifosi della morte vi vogliano ingabbiati o ammutoliti. Importa che Dio sia con voi, ovunque voi siate e sarete.

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di Camillo Langone