Buttafuoco si è bruciato il cervello

[Troll]

Ma come si puo fondare, dall'interno del pensiero destro-radicale, l'anti-meridionalismo?

Davvero ti sorprende che essa pratichi prassi di esclusione? Che novità!

Parlare in questo caso di "realtà strutturali" sarebbe per lo meno originale, ma forse è arrivato il momento di scoprire che Evola era materialista?

Gli evoliani possono autoconvincersi di cosa vogliano, noi due cogliamo cosa sta alle spalle delle narrazioni sovrastrutturali.

Seriamente - e qui ogni intervento che tocca la questione meridionale ne è dimostrazione - nella DR il fondamento dell'anti-meridionalismo è uno solo,

Perché, la DR è forse un mondo fantasy chiuso in sé stesso magicamente estraneo alle problematiche materiali? Questa cecità a fronte del concetto di falsa coscienza necessaria è forse a sua volta un ennesimo esempio di falsa coscienza necessaria?

e comincio a trovare veramente comica questa situazione di silenzio imbarazzato che si è creata.

Silenzio riguardo cosa?

Adesso addirittura si tira fuori il materialismo, per salvare un razzismo che vuole nascondere la sua matrice originale che non ha niente, ma proprio niente di tradizionale visto che è stata creata nell'epoca moderna ai tempi di Gobineau!

Ci insegni che la cosiddetta Tradizione è una costruzione umana legata a date circostanze materiali; è appena prevedibile che determinate circostanze allo stesso modo producano l'antimeridionalismo.

Certo se eravamo sul forum degli imprenditori veneti il discorso girava sulle tasse, l'assistenzialismo, la criminalità, etc.
Ma delle due cose l'una, o la DR è solubile nel minestrone bottegaio e allora è una D senza la R, o la DR non c'entra con la bottega e allora l'anti-meridionalismo si fonda sul razzismo-nordicismo.

Non è obbligatorio un razzismo biondo per respingere il meridionale; non gli si affittava anche senza aver letto Gobineau. Per il resto ce lo insegna Marx che le retoriche extraeconomiche sono paraventi di una falsa coscienza necessaria (come la "solidarietà" è il sottoprodotto sovrastrutturale di società in cui i morti di fame hanno interesse a sostenersi a vicenda)

[Troll]

Asserzione gratuita.
Ma non insignificante in quanto dimostra il limite della tua comprensione circa la problematica comunitarista. Una comunità non è una nazione, ho detto più volte che per me il suo atto fondativo sta nella passi politica. Invece, dietro la parola "comunità" ci metti il vecchio contenuto, quello nazionalista, quello dello Stato o del partito-Stato.
Dici che non sei DR però nel continuare sempre a sbagliare argomento, sbagli esattamente allo stesso modo dei tuoi camerati di forum.

A me non interessa cosa hai in mente per il futuro, il punto è che per il presente invochi il Nazionalismo Rivoluzionario senza credere nella Nazione e ti arrabbi quando scopri che non tutti vanno dietro alla Nazione così come è stata definita dalle contingenze politiche risorgimentali o come intendi definirla tu.

[Troll]

Sarei cauto circa il processo di de-ideologizzazione, perché in realtà non si dispone di strumenti di verifica.
A dire il vero, secondo me sbagli. Il malcontento porta con se la politica, nello stesso modo che l'onda anomala porta con se la distruzione e la fine del nucleare.
La crisi vuol dire per la maggioranza fine del ciclo del consumo abbondante. Ora se togli la merce ad un occidentale succede che questo, dopo una fase di depressione e rovina della auto-stima (che sono una reazione individualista) entra in fase di reazione colletiva. A questo punto entrano in scena le minoranze attive. Di certo non quelle ostili all'"ottimismo sociale", che hanno ben altre cose più spirituali da fare, ma quelle al contrario che hanno capito la situazione storica e la possibilità di rovesciare la dittatura del capitale, che si esprime a livello più pratico con il fatto che si mette alla fame popoli interi, mentre 1 o 2 % della popolazione possiede metà del patrimonio totale.

La previsione bizzarra non è che la gente si arrabbi e se ne vada in giro a sfogarsi e urlare in compagnia (questo concediamolo pure) ma che da tutto ciò emerga un qualche specie di spiritualità cosiddetta antiutilitaria (stiamo pure a vedere)