Costi politica, Lombardia: tre consiglieri indagati per truffa aggravata e peculato
Ispezioni a sorpresa nella sede del Consiglio regionale lombardo e nelle Marche. Al Pirellone i finanzieri hanno sequestrato i rendiconti completi delle spese sostenute dai gruppi di Pdl e Lega Nord dal 2008 al 2012. Ad Ancona, al momento non ci sono indagati
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 10 ottobre 2012Commenti (33)
[COLOR=#232CA4 !important]Più informazioni su: Consiglio Regionale Lombardia, Costi della Politica, Davide Boni, Franco Nicoli Cristiani, Marche, Massimo Buscemi, Regione Lombardia.
Dopo Lazio, Campania, Emilia Romagna ePiemonte, oggi tocca a Lombardia e Marche. Ispezione a sorpresa degli agenti della Guardia di Finanza nei due consigli regionali per compiere acquisizioni per accertamenti sulle spese dei gruppi regionali. Al Pirellone risultano indagati i consiglieri Davide Boni (Lega), Franco Nicoli Cristiani e Massimo Buscemi (Pdl) per peculato e truffa aggravata. I finanzieri hanno acquisito tutta la documentazione presso l’assessorato al Territorio e Urbanistica, l’assessorato alla Cultura e Giovani, la Presidenza e l’ufficio di Presidenza. L’indagine riguarda in particolare le spese da loro sostenute ”nel periodo intercorso tra l’inizio di questa legislatura e marzo 2012”, come hanno affermato in una nota congiunta il presidente del consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) e i vicepresidenti Carlo Saffioti (Pdl) e Sara Valmaggi (Pd).
In sostanza, quando era presidente del Consiglio regionale Davide Boni, che si è dimesso da presidente del Consiglio regionale a seguito delle accuse di corruzione a suo carico. Buscemi, ex assessore alle Risorse idriche, è inoltre marito della figlia di Pierangelo Daccò, il faccendiere accusato di associazione per delinquere, bancarotta e altri reati nell’inchiesta sul dissesto dell’ospedale San Raffaele, è stato condannato con rito abbreviato a 10 anni di carcere.
Lombardia – I finanzieri che questa mattina sono entrati al Pirellone hanno portato via borsoni e trolley contenenti presumibilmente dei documenti, che sono stati prelevati al nono piano del grattacielo, dove si trova l’ufficio legale del Consiglio. ”Non abbiamo nulla da nascondere, ed è curioso che per indagini che non riguardano i fondi dei gruppi ma i singoli consiglieri regionali vengano acquisiti i documenti di tutto il gruppo consiliare, e solo di Pdl e Lega Nord’’, ha detto il capogruppo regionale del Pdl Paolo Valentini. “La richiesta di documenti da parte della Guardia di finanza – ha sottolineato il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli – è collegata all’indagine in corso riguardante il consigliere regionale Davide Boni e non riguarda l’inchiesta sull’utilizzo dei fondi consiliari in corso in altre Regioni italiane”. A quanto si apprende, per ora non ci sarebbero state acquisizioni di documenti negli uffici degli altri gruppi consiliari, e l’intervento delle Fiamme gialle si sarebbe concentrato negli uffici di Pdl e Lega Nord.
Marche – Nell’inchiesta non figurano al momento ipotesi di reato né indagati. La Gdf, agenti in borghese del Comando provinciale e del Nucleo di polizia tributaria non sarebbero in possesso di un mandato di sequestro di atti, ma soltanto di ‘esibizione’ dei documenti, sia sulle spese dei gruppi consiliari, sia dei singoli consiglieri, fatte fra il 2008 e il 2012.
Secondo il procuratore della Repubblica di Ancona Elisabetta Melotti, “l’indagine sulle spese dell’Assemblea legislativa delle Marche serve ad assicurare un controllo esteso all’attività di tutti i gruppi consiliari, anche per evitare possibili strumentalizzazioni”. L’inchiesta è stata avviata autonomamente dalla procura, anche se nel frattempo sono giunti “due esposti anonimi” e la Regione, secondo quanto riferisce Melotti, “sta offrendo la massima collaborazione”. L’ordine di ispezione riguarda tutta la rendicontazione delle spese dei gruppi consiliari e dei singoli consiglieri a partire dal 2008, compresi i giustificativi delle somme destinate alla convegnistica e i finanzieri hanno chiesto di poter visionare i documenti su supporto informatico o cartaceo. “Quando gli uffici regionali li avranno preparati – spiega uno degli investigatori – passeremo a ritirarli”. Del materiale fanno parte anche le leggi regionali e i regolamenti che disciplinano il funzionamento dei gruppi.
”La Guardia di finanza in Consiglio? Era ora, non abbiamo niente da nascondere”, ha commentato l’assessore regionale alle Infrastutture Paolo Eusebi (Idv). “Gli agenti – ha detto Eusebi – stanno raccogliendo gli stessi dati che abbiamo già fornito ai giornali sulle spese dei gruppi. E’ anche possibile che qualcuno sia incorso in qualche errore, ma la Regione non ha niente da nascondere”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012...rdia-e/378130/
[/COLOR]