La Corte Costituzionale difende l'alta burocrazia, niente tagli di stipendio

[Svogliato]

Si affonda nelle spese, sommersi dai debiti, senza voler rinunciare a nulla.
Se anche si volesse, non si può.

E le proposte sono i classici partiti delle spese o Grillo che vuole spenderne altri ma in modo diverso.

Qua c'è da emigrare davvero.
Peccato, amo il mio paese.

[Annibale]

Ma la discriminazione non era che in Italia molto spesso i dirigenti pubblici guadagnano il doppio di Obama?

Ma come è possibile che il capo del paese più potente al mondo guadagna la metà del capo della polizia italiana? Oppure meno di un Befera qualsiasi?

Se questa è "giustizia sociale"...

I tagli agli stipendi (sopra i 90mila euro) dei dirigenti pubblici sono incostituzionali. Lo ha deciso la Consulta.

I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro dei soli dipendenti pubblici, previsti dal decreto legge numero 78 del 2010, sono incostituzionali. Lo ha deciso la Consulta, stabilendo in particolare l'illegittimità dell'articolo 9, nella parte in cui dispone che a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 «i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro». Per la Corte, «il tributo imposto determina un irragionevole effetto discriminatorio».

A giudizio della Consulta le disposizioni governative si pongono «in evidente contrasto» con gli articoli 3 ("Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge...") e 53 ("Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva....") della Carta fondamentale. «L'introduzione di una imposta speciale, sia pure transitoria ed eccezionale, in relazione soltanto - si legge nella sentenza - ai redditi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione víola, infatti, il principio della parità di prelievo a parità di presupposto d'imposta economicamente rilevante».

I tagli agli stipendi (sopra i 90mila euro) dei dirigenti pubblici sono incostituzionali. Lo ha deciso la Consulta - Il Sole 24 ORE

Potrebbero avere ragione.
Perché mettere una tassa specifica sui pubblici dipendenti che guadagnano tanto, e non su tutti coloro che guadagnano tanto?
Perché gli stipendi d'oro del privato non dovrebbero essere colpiti allo stesso modo?
Però non ho capito se si parla di tasse o del taglio degli stipendi, perché dice "I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro.." ma anche "L'introduzione di una imposta speciale.."

[albertob]

Ma la discriminazione non era che in Italia molto spesso i dirigenti pubblici guadagnano il doppio di Obama?

Ma come è possibile che il capo del paese più potente al mondo guadagna la metà del capo della polizia italiana? Oppure meno di un Befera qualsiasi?

Se questa è "giustizia sociale"...

I tagli agli stipendi (sopra i 90mila euro) dei dirigenti pubblici sono incostituzionali. Lo ha deciso la Consulta.

I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro dei soli dipendenti pubblici, previsti dal decreto legge numero 78 del 2010, sono incostituzionali. Lo ha deciso la Consulta, stabilendo in particolare l'illegittimità dell'articolo 9, nella parte in cui dispone che a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 «i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro». Per la Corte, «il tributo imposto determina un irragionevole effetto discriminatorio».

A giudizio della Consulta le disposizioni governative si pongono «in evidente contrasto» con gli articoli 3 ("Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge...") e 53 ("Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva....") della Carta fondamentale. «L'introduzione di una imposta speciale, sia pure transitoria ed eccezionale, in relazione soltanto - si legge nella sentenza - ai redditi di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione víola, infatti, il principio della parità di prelievo a parità di presupposto d'imposta economicamente rilevante».

I tagli agli stipendi (sopra i 90mila euro) dei dirigenti pubblici sono incostituzionali. Lo ha deciso la Consulta - Il Sole 24 ORE

.......e dove sarebbe il problema ? Li licenzi in tronco , se le aziende da loro comandate sono in perdita prendono nel culo la liquidazione e ne assumi degli altri a stipendio corretto .
Facile ed indolore .

[TEBELARUS]

L'italia è in mano ad una casta politica e burocratica malvagia.

Ormai questo è evidente da tanti provvedimenti fatti e non fatti fino ad ora.

Non si tratta di scelte politiche non condivisibili, è diverso: questo è un esempio di scelte semplicemente malvage, mentre tante persone sono umiliate dalla crescente assenza di lavoro e dalla povertà.

Sono uguali ai politici francesi che sono stati ghigliottinati nella rivoluzione francese.

[zlais]

Ma non è molto più semplice scrivere che tutti gli stipendi pubblici non possono superiore i 90 mila euro, inclusi premi e puttanate varie? Anche il governo ha fatto una legge con i piedi.

comincio a pensare, dopo l'imu alla chiesa, che lo faccia apposta.

[Svogliato]

Potrebbero avere ragione.
Perché mettere una tassa specifica sui pubblici dipendenti che guadagnano tanto, e non su tutti coloro che guadagnano tanto?
Perché gli stipendi d'oro del privato non dovrebbero essere colpiti allo stesso modo?
Però non ho capito se si parla di tasse o del taglio degli stipendi, perché dice "I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro.." ma anche "L'introduzione di una imposta speciale.."

Perché il datore di lavoro siamo "noi" e lo stipendio dovremmo deciderlo "noi".
E chi ha i soldi non è da far scappare, ma da accogliere a braccia aperte: che spendesse e spandesse nel nostro bel Paese, che creasse aziende, comprasse beni utili e inutili. Coi soldi suoi.

Se il suo datore di lavoro lo licenzierà per avere un accordo differente, non metterò certo becco.
Ma per quelli che pago io, sì.

[yure22]

A nessuno , tranne al proletario, piace fare sacrifici .
Rinunciare ai privilegi é cosa impensabilew per la casta.
Io aspetto ancora la legge che dimezzi gli onorevoli.

[GNU-GPL]

Potrebbero avere ragione.
Perché mettere una tassa specifica sui pubblici dipendenti che guadagnano tanto, e non su tutti coloro che guadagnano tanto?
Perché gli stipendi d'oro del privato non dovrebbero essere colpiti allo stesso modo?
Però non ho capito se si parla di tasse o del taglio degli stipendi, perché dice "I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro.." ma anche "L'introduzione di una imposta speciale.."

In effetti hai ragione.

Per dei dirigenti statali cadere quotidianamente nel ridicolo è peggio del rischio d'impresa.

[yure22]

Ma non è molto più semplice scrivere che tutti gli stipendi pubblici non possono superiore i 90 mila euro, inclusi premi e puttanate varie? Anche il governo ha fatto una legge con i piedi.

Vero

[GNU-GPL]

Ma non è molto più semplice scrivere che tutti gli stipendi pubblici non possono superiore i 90 mila euro, inclusi premi e puttanate varie? Anche il governo ha fatto una legge con i piedi.

Cane non morde cane.