La rinascita in chiave hi-tech del Volkswagen Bulli, il classico camper prodotto per la prima volta nel 1950 amato in particolare dai figli dei fiori negli anni sessanta, è una delle novità più interessanti del Salone dell’auto di Ginevra.

Il concept tutto elettrico del Volkswagen Bulli infatti ha ben poco in comune col microbus in voga qualche decennio fa.

Si tratta innanzitutto di un van più compatto (sei posti a sedere contro nove) con quattro porte e senza i portelloni scorrevoli, croce e delizia dell’antenato. Ma le differenze non finiscono qui.

Il nuovo Volkswagen Bulli è dotato di una trazione elettrica anteriore da 85 kW e vanta una non comune autonomia: 300 kilometri a ricarica.
Ovviamente non sportive le prestazioni (velocità massima 144 km/h e accelerazione da 0 a 60 in 11,5 secondi), ma è chiara la filosofia del nuovo Volkswagen Bulli, un veicolo pensato per lo slow living ad emissioni zero.

Dicevamo delle caratteristiche hi-tech del nuovo Bulli, o meglio che strizzano l’occhio alle tendenze della rete: il fulcro del sistema di infotainment, alloggiato nella consolle centrale, è un iPad estraibile che fa da touchscreen che dialoga con diverse funzioni. Con l’iPad si comanda sistema di navigazione, vivavoce bluetooth e climatizzatore.

Alla fine dei conti, si tratta di un minivan diversissimo dal predecessore, dove l’unico vero elemento di continuità è dato dalla caratteristica doppia colorazione della carrozzeria.

Non è noto se e quando il Volkswagen Bulli andrà in produzione, un pochino dipenderà anche dal feed-back di stampa ed appassionati al Salone di Ginevra

E' stato subito detto che non verrà prodotto in serie, ovviamente, le industrie automobilistiche fasciste si rifiutano di mettere in circolo auto pulite e alternative alla benzina.