Originariamente Scritto da
Juv
Su figieu. Meno seghe mentali. Capisco che roda non avere argomenti, ma tranquilli che ad aprile (e forse anche prima) si vota.
La Lega stacca la spina
si va a elezioni in aprile
Il vertice del Carroccio ha stabilito la linea: election-day per politiche e regionali
Due sole richieste: una nuova legge per il voto e dimissioni dei rinviati a giudizio
Salvini: "Ci sarà un referendum". Maroni: "Scelte difficili, ma giuste e tempestive"
La Russa: "E' necessario un chiarimento dopo questo cambio improvviso di rotta" La sede della Lega in via Bellerio a Milano
Il Consiglio federale della Lega Nord, riunito nella sede milanese di via Bellerio, ha emesso il verdetto: "Un unico election-day in aprile", per le politiche e le regionali, dopo aver approvato la nuova legge elettorale regionale e il bilancio "entro Natale". Questa la decisione uscita dal Consiglio federale della Lega per la Regione Lombardia. Il Federale ha anche stabilito che tutti i consiglieri regionali lombardi rinviati a giudizio devono dimettersi dal loro mandato "immediatamente". Sono queste le uniche due richieste rivolte al presidente Formigoni dopo il caso dell'arresto dell'assessore Domenico Zambetti e dopo l'azzeramento della giunta. E Formigoni risponde affermando che gli accordi presi erano diversi.
La riunione del Carroccio è durata più di due ore, presente anche Umberto Bossi. E' stata approvata la relazione illustrata dal segretario federale Roberto Maroni sull'attuale situazione della Regione Lombardia. Il Consiglio, dopo un'ampia discussione, ha dato mandato a Maroni e al segretario lombardo, Matteo Salvini, di "gestire la questione sia per quanto riguarda il nuovo assetto regionale sia per la durata della legislatura". Nessuna dichiarazione al termine del vertice, ma soltanto una breve nota per la stampa.
Matteo Salvini, al termine della riunione di via Bellerio, ha parlato con Tgcom 24 spiegando che "la decisione di oggi verrà sottoposta a referendum il 20 e il 21 ottobre. Ci saranno 1.500 gazebo nelle piazze lombarde per chiedere ai cittadini se condividono la scelta di andare a votare in aprile e chi vorrebbero come governatore della Lombardia. I cittadini devono decidere se questo consiglio deve andare a casa o meno, non Formigoni".
"Votare domani mattina? Non si può - ha proseguito Salvini- Occorrono 90 giorni, per legge. Dopo 15 anni di Regione Lombardia, però, Formigoni può lasciare il testimone. Farebbe bene a rendersene conto anche lui perché sarebbe utile essere ricordato per le cose buone fatte e non per le schermaglie delle ultime settimane. È la vittoria del buonsenso della Lega e di Bobo Maroni". Salvini ha anche negato qualsiasi contrasto proprio con Maroni. Quest'ultimo, da Mestre dove si trova per la scuola di formazione politica, commenta con poche parole: "La decisione di andare al voto in aprile è una decisione giusta e tempestiva. E' una posizione chiara e una scelta fatta all'unanimità". Poi aggiunge che "di fronte agli scandali la politica deve saper fare scelte difficili, come ha fatto oggi la Lega".
La prima reazione del Pdl è affidata alle parole del coordinatore Ignazio La Russa. "La decisione della Lega - ha detto La Russa - mi stupisce: arriva due giorni dopo l'incontro tra Maroni, Formigoni e Alfano in cui si era escluso, per evitare di penalizzare la Lombardia, di anticipare la fine anticipata della giunta. Mi viene da domandare a Maroni: cosa è cambiato? Eravamo abituati a una Lega un po' più affidabile. A questo punto - aggiunge La Russa - sarebbe opportuna una nuova riunione per spiegare i motivi di questa scelta e se si tratta di una decisione irreversibile".
Da parte sua, il presidente Roberto Formigoni, nel corso di una conferenza stampa dopo un incontro con il ministro dell'Interno Cancellieri: "Non accetterei l'appoggio esterno della Lega alla mia nuova giunta". Respinta anche l'ipotesi di una giunta a tempo, perché "le giunte - ha spiegato il governatore - nascono per completare una legislatura con un programma preciso". Subito dopo il governatore ha replicato all'intervista di Giuliano Pisapia, che dalle pagine di
Repubblica, chiede che Milano si ribelli, parlando di una caduta di stile del sindaco e aggiungendo che "chi fa il giudice degli altri dovrebbe avere la coscienza limpida". Un riferimento preciso alla vicenda della vendita Sea e all'inchiesta della magistratura su un presunto bando 'su misura' per F2i, il fondo di Vito Gamberale.
(13 ottobre 2012)
http://www.repubblica.it/index.html?refresh_ce