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  2. #2
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    Per forza.
    L'alternativa è la feccia qaedista e la morte sicura
    dopo le persecuzioni.
    Sono curioso come faranno ora i finti cristiani
    leccaioli e sostenitori dell'occidente ateo e satanico...

  3. #3
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    Per forza.
    L'alternativa è la feccia qaedista e la morte sicura
    dopo le persecuzioni.
    Sono curioso come faranno ora i finti cristiani
    leccaioli e sostenitori dell'occidente ateo e satanico...

    i cristiani del LIBANO vivono in una zona omogena sulla costa Mediterrranea che va da Beirut a Tripoli
    l' Occidente (ateo e satanico...????) dovrebbe riconoscere questa terrra come stato indipendente
    uno stato x i cristiani del Libano , ma a nke una zona di accoglienza anche x altri
    tipo i cristiani di siria o irak , x intenderci
    ke ti pare???...bella idea vero???



  4. #4
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    Citazione Originariamente Scritto da EURIDICE Visualizza Messaggio
    i cristiani del LIBANO vivono in una zona omogena sulla costa Mediterrranea che va da Beirut a Tripoli
    l' Occidente (ateo e satanico...????) dovrebbe riconoscere questa terrra come stato indipendente
    uno stato x i cristiani del Libano , ma a nke una zona di accoglienza anche x altri
    tipo i cristiani di siria o irak , x intenderci
    ke ti pare???...bella idea vero???


    Preferisco uno stato tollerante,con tante religioni
    sul modello siriano o iraniano.
    Perchè ti stupisci se definisco l'occidente satanico?
    Come devo definire una fogna che promuove la pedofilia,l'omosessualità,dove
    ci sono bordelli LEGALI con animali e che registra i maggiori tassi di stupro
    e incesti nel mondo?

  5. #5

  6. #6
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    L'occidente adesso più che cristiano è anticristiano e la colpa è anche di molti cristiani che hanno combattuto chi questo sistema di cose lo voleva evitare, purtroppo non tutti non sono Leon Degrelle iango: .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  7. #7
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    Citazione Originariamente Scritto da Freezer Visualizza Messaggio
    L'occidente adesso più che cristiano è anticristiano e la colpa è anche di molti cristiani che hanno combattuto chi questo sistema di cose lo voleva evitare, purtroppo non tutti non sono Leon Degrelle iango: .
    La maggioranza dei cristiani sono reazioni, conservatori, per cui tendono sia a vedere con paura e orrore qualsivoglia fenomeno rivoluzionario, compresi i fascismi (i periodi di luna di miele ci furono quando il fascismo manifestò tendenze moderate e di contrasto di altri fenomeni evversivi), tendono a passare dalla parte del presunto vincitore. Hai presente la grande massa dei cristiani italiani, per un ventennio belusconiani, adesso montiani.

  8. #8
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    La fuga degli armeni dalla Siria


    di Ilenia Santin - 18/10/2012

    Fonte: balcanicaucaso



    Siria (flickr/druidabruxux)

    Migliaia di armeni hanno abbandonato le città siriane per rifugiarsi in Armenia. La maggior parte di loro confida in un rapido ritorno in Siria, ma il protrarsi del conflitto rende sempre più incerto il loro futuro. Il sostegno ai profughi da parte del governo armeno e della diaspora, il punto di vista dell'UNHCR a Yerevan

    Il numero di profughi che dalla Siria fuggono verso l’Armenia non accenna a diminuire. Secondo le stime del ministero della Diaspora armeno, sarebbero circa quattromila gli armeni siriani giunti finora nel Paese, mentre sono più di venti gli armeni rimasti uccisi nel conflitto in Siria.

    Tra coloro che sono arrivati in Armenia, alcuni si sono fermati per un breve periodo di tempo, come i gruppi di bambini – più di quattrocento – provenienti da Aleppo e Damasco che hanno partecipato a campi estivi e che, dopo alcune settimane, sono rientrati nel loro Paese. Altri non sono più ripartiti, ma il loro futuro in Armenia resta incerto.

    Il reportage

    Un secolo fa il genocidio armeno sanciva la fine della convivenza turco-armena in Anatolia e affidava al Levante arabo i destini dei sopravvissuti. Aleppo, Damasco, Baghdad e Amman divennero così il grembo della diaspora armena.

    Ma è in Libano che si compie il momento di maggiore intesa tra l'esilio armeno e il mondo arabo. A Beirut viene fondata l'università della diaspora, nasce la coscienza e la rivendicazione politica armena, sopravvive e si rinnova il mito del ritorno, si esprime l'anima della più grande comunità armena del Medio Oriente. E' da Beirut che si diffonde la diaspora in Europa, negli Stati Uniti, in Sud America e in Africa.

    Il reportage "Dal Caucaso a Beirut" di Paolo Martino

    Asilo temporaneo
    “A parte il divario linguistico, il problema principale per gli armeni di Siria è il lavoro”, ha spiegato in un’intervista ad Osservatorio Lusine Stepanyan, Capo Dipartimento delle Comunità armene del Vicino e Medio Oriente al Ministero della Diaspora. “Lasciando la Siria, hanno abbandonato tutto e perso impieghi spesso ben pagati e di alto livello. Una volta in Armenia, molti vorrebbero aprire un’attività ma non è facile, incontrano vari ostacoli che si traducono in difficoltà economiche e problemi di adattamento agli standard di vita locale”.

    Un valido aiuto in tal senso è giunto dal mondo dell’imprenditoria locale: “Quarantacinque organizzazioni, per lo più fabbriche, si sono offerte di assumere armeni siriani. Aiutarli a trovare lavoro è il modo migliore per risolvere la maggior parte dei loro problemi: se lavorano, hanno i soldi per pagare l’affitto e mantenersi in attesa di ripartire”.

    È infatti questo il desiderio degli armeni di Siria: “Per ora solo una quarantina di famiglie ha presentato domanda di asilo, non solo perché guardano all’Armenia come a una madrepatria, un luogo dove non vengono accolti da estranei – chiarisce la Stepanyan – ma soprattutto perché tutti loro progettano di tornare in Siria una volta terminato il conflitto”.

    L'aiuto del governo armeno
    Per ora le autorità armene hanno cercato principalmente di risolvere problemi di carattere economico e amministrativo, adottando una serie di provvedimenti al fine di facilitare la permanenza nel Paese dei profughi siriani. Il 23 agosto, il Primo ministro Tigran Sargsyan ha dichiarato valide le patenti di guida siriane, a condizione che tra un anno vengano sostituite con patenti armene. Il governo ha poi esentato i cittadini siriani di origine armena dalle spese per estendere la durata del visto e per ricevere il permesso di soggiorno: “Se c’è un’emergenza, i nostri connazionali saranno esentati dal pagare e creeremo le condizioni più favorevoli che permettano loro di risolvere i propri problemi”, ha spiegato il Primo ministro durante la seduta del 30 agosto. L’ultimo provvedimento in tal senso è stato adottato il 29 settembre, con la decisione di esonerare gli armeni siriani dal pagamento dei dazi doganali e di permettere loro di utilizzare i propri veicoli in Armenia senza alcun costo.

    La solidarietà della diaspora
    Numerose anche le manifestazioni di solidarietà di carattere privato a favore della comunità siriana. La maggiore istituzione benefica della Diaspora, l’Armenian General Benevolent Union (AGBU), ha raccolto dagli inizi di settembre più di 150.000 dollari da destinare alla comunità armena in Siria. Anche l’Hayastan All-Armenian Fund, ente di beneficenza con sede a Yerevan e presieduto dal presidente Sargsyan, ha aperto agli inizi di agosto un conto per raccogliere fondi con cui fornire assistenza finanziaria agli armeni siriani e finanziare i campi estivi per i bambini provenienti dalla Siria. Ai più piccoli sono state destinate anche alcune iniziative riguardanti il settore dell’educazione: oltre all’organizzazione di corsi di armeno orientale, e alla possibilità per i bambini siriani di frequentare le scuole armene ordinarie, si è provveduto all’apertura di una scuola siriana a Yerevan. La scuola, un’iniziativa congiunta dei ministeri armeni della Diaspora e dell’Educazione, offrirà programmi di studio in linea con quelli siriani: “Tutto è progettato in modo che al loro ritorno in Siria i bambini proseguano gli studi continuando il programma educativo. Ormai abbiamo registrato più di duecento bambini in età scolare, l’85-90% dei quali continueranno la loro formazione nella scuola siriana a Yerevan”, ha dichiarato ad Armenpress il 19 settembre scorso il capo del “Dipartimento per i Programmi Panarmeni”, Atom Mkhitaryan.

    Il ministero della Diaspora ha organizzato inoltre vari incontri di coordinamento con i rappresentanti della comunità armena siriana, al fine di risolvere le questioni più urgenti. Durante l’incontro del 22 settembre, la ministra Hranush Hakobyan ha annunciato l’istituzione di un’apposita organizzazione non governativa col compito di “coordinare, analizzare e presentare tutte le questioni degli armeni siriani al ministero della Diaspora” e “organizzare l’assistenza finanziaria alle famiglie bisognose”. La nuova ONG – “Coordination Center for Syrian Armenians' issues” – dovrebbe dunque supplire alla mancanza di un organismo che si occupi direttamente e concretamente dei bisogni quotidiani degli armeni di Siria.

    Le stime dell'UNHCR
    Osservatorio ha parlato con Damtew Dessalegne, rappresentante dell’UNHCR in Armenia, della situazione degli armeni siriani nel Paese. Secondo Dessalegne, “dal punto di vista dell’integrazione non esiste posto migliore: i siriani giunti in Armenia sono tutti di etnia armena, tecnicamente e legalmente non sono rifugiati, ma sono considerati cittadini armeni. Il problema dell’occupazione esiste anche in Europa e in America e, una volta superato il gap linguistico, l’Armenia resta un Paese dove inserirsi facilmente, come è avvenuto per gli armeni dell’Azerbaijan giunti qui negli anni Novanta”. Al momento, tuttavia, non si hanno informazioni complete sulla situazione di ciascuno: “Gli unici dati certi riguardano le famiglie più bisognose che, a causa della loro condizione, si sono rivolte al Servizio Migrazioni Armeno per chiedere asilo e ricevere aiuti concreti quali alloggio, cibo, assistenza sanitaria”.

    Purtroppo, col protrarsi del conflitto, le speranze di un prossimo ritorno in Siria si allontanano e si moltiplicano i problemi: “I rifugi dell’UNHCR sono ormai pieni e, con l’avvicinarsi dell’inverno, bisogna pensare ad organizzare e fornire assistenza di base”. A tal proposito, assicura la Stepanyan, il ministero della Diaspora si sta occupando dei centri di accoglienza e provvede a raccogliere, col contributo di soggetti privati e internazionali, beni di ogni tipo – cibo, vestiti e indumenti invernali, materiale scolastico – che verranno distribuiti agli armeni siriani in difficoltà.




    http://www.ariannaeditrice.it/artico...articolo=44351
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  9. #9
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    Per forza.
    L'alternativa è la feccia qaedista e la morte sicura
    dopo le persecuzioni.
    Sono curioso come faranno ora i finti cristiani
    leccaioli e sostenitori dell'occidente ateo e satanico...

    Infatti , è proprio così.
    Però i mass media italiani che ci raccontano di migliaia di profughi siriani non parlano affatto di quelli di minoranza cristiana.
    Forse perchè fuggono dalle rappresaglie e dalle violenze integraliste dei "ribelli" anti-Assad?
    Certe cose è bene evidentemente non dirle.
    Non dire che se vincesse la coalizione anti-Assad in Siria prenderebbero il potere criminali e feccia alqaedista, e le prime vittime sarebbero proprio i cristiani.
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  10. #10
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    Predefinito Re: I cristiani di Siria alle armi. Con Assad!

    Citazione Originariamente Scritto da Legionario Visualizza Messaggio
    Infatti , è proprio così.
    Però i mass media italiani che ci raccontano di migliaia di profughi siriani non parlano affatto di quelli di minoranza cristiana.
    Forse perchè fuggono dalle rappresaglie e dalle violenze integraliste dei "ribelli" anti-Assad?
    Certe cose è bene evidentemente non dirle.
    Non dire che se vincesse la coalizione anti-Assad in Siria prenderebbero il potere criminali e feccia alqaedista, e le prime vittime sarebbero proprio i cristiani.
    Ma ormai la merda occidentale e democratica è totalmente smerdata,sappiamo chi sono.
    Sono quelli che si lagnano se le puzza riot fanno 2 mesi di prigione per aver bestemmiato
    e si sfregano le mani se un revisionisti si fa 12 anni.
    Sono quelli che guardano lacrimosi "La vita è bella" e che sorridono alle atomiche
    buttate sul giappone,o fanno spallucce per i palestinesi.
    Merda democratica..peggio della diarrea infetta e insanguinata.
    Ultima modifica di Nazionalistaeuropeo; 21-10-12 alle 23:41

 

 
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