Ultima modifica di C@scista; 21-10-12 alle 19:33
Mi sembra opportuno sancire la fine di PIR City con un atto volontario dei suoi fondatori e partecipanti. Come ammesso dal nostro Laico in risposta a Perseo, ad esempio, una legge ordinaria non può cancellare o cassare un referendum. Necessità vorrebbe un nuovo referendum abrogativo, a quel punto?
Con un unanime atto di autoscioglimento credo si ovvierebbe a possibili contestazioni ex-post.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Vero, ma è anche vero che quel referendum non aveva nessun valore legale, in quanto mai deliberato dalla Camera o dal Senato.
E a parte questo era uno strumento ad uso interno fra i giocatori del gioco economico per capire se erano o no a favore di un integrazione con il Senato.
Ultima modifica di Supermario; 21-10-12 alle 21:33
"I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Per tagliare la testa al toro a mio parere basta approvare la proposta suindicata in Commissione Affari Costituzionali e poi in Senato, ovvero trasformare il DDL ordinario in DDL costituzionale. Su un DDL costituzionale, a meno che non ci siano errori di procedura o contenuti lesivi di principi democratici basilari, neppure la Corte Costituzionale può metterci becco.
Per aspera ad astra
Religione, Patria, Famiglia e Autogestione dei Mezzi di Produzione.