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    Predefinito Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Chiedo scusa se apro ancora una discussione su questo ma adesso si è inserito anche il giornalista Gramellini:

    #Gramellini Vs #Saviano, la guerra del bidet

    #Gramellini Vs #Saviano, la guerra del bidet ~ Partito del Sud - Blog

    La storia inizia con il pessimo servizio giornalistico mandato in onda dal TG3 Piemonte dopo la partita Juventus-Napoli e che indigna buona parte dell'italia.

    A questo servizio, in cui il giornalista Amandola mette in bocca ad un tifoso juventino che i "napoletani puzzano", fa seguito la risposta di Saviano su twitter: "Quando i piemontesi videro il bidet nella reggia di Caserta lo definirono “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”.

    Caso chiuso? neanche per sogno.
    La sera stessa, nel bel'intervento di Gramellini a che tempo che fa di Fabio Fazio, parlando di quel prefetto che rimprovera il prete anticamorra per non essersi rivolto in modo adeguato alla sua ospite, lo bolla come burocrate borbonico.

    Caso chiuso? neanche per sogno.
    Nell'editoriale di questa mattina Gramellini, ancora evidentemente piccato dal twitt di Saviano, rincara la dose: "Vero: in Piemonte all’epoca non avevano i bidet. Però avevano le fogne. Mentre i rimpianti Borbone, per potersi pulire le loro terga nel bidet, tenevano la gran parte della popolazione nella melma. Ora, che agli eredi diretti di Franceschiello dispiaccia di non potersi più pulire le terga nel bidet in esclusiva, posso capirlo. Ma che i pronipoti di quelli che venivano tenuti nella melma vivano l’arrivo dei piemontesi come una degradazione, mi pare esagerato. "

    Ora, tralasciando l'ignoranza storica del buon Gramellini che poverino non sa che Napoli fu la prima città in italia ad avere un sistema fognario avanzato, in questa affermazione possiamo leggere lo stesso becero razzismo che ha contraddistinto il servizio di Amaldola.

    Che tipo di messaggio contiene l'editoriale di Gramellini? Per come la vedo io, un messaggio ben più pericoloso di quello nel servizio di Amandola. I napoletani non si devono permettere di parlar male di un piemontese, ok è vero, a Napoli c'era il bidet ma a Torino c'erano le fogne. In pratica voi stavate nella melma e noi no.

    Conclusione? chi stà nella melma puzza
    Il leitmotif è sempre quello, Gramellini e Amandola seppur con toni e modi diversi, danno lo stesso messaggio.

  2. #2
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    DOPO IL SERVIZIO DEL TGR PIEMONTE CON INSULTI RAZZISTI
    Gramellini: caro Saviano, i Borbone
    avevano il bidet ma ignoravano le fogne

    Il vicedirettore della Stampa replica allo scrittore e precisa: polemiche 'storiche' di questo tipo sono inutili

    Gramellini: caro Saviano, i Borbone avevano il bidet ma ignoravano le fogne - Corriere del Mezzogiorno

    Massimo Gramellini
    NAPOLI - Massimo Gramellini, vicedirettore de La Stampa replica a Roberto Saviano. «I sabaudi non conoscevano il bidet? Vero. Ma a Napoli non c'erano le fogne». Casus belli della piccola polemica è l'aneddoto post-risorgimentale citato da Saviano ieri su Facebook. «Quando i piemontesi fecero l'inventario della Reggia di Caserta, notando il bidet scrissero: "oggetto ovale a forma di chitarra"».

    Va ricordato che l'autore di Gomorra ha rispolverato su Fb l'ignoranza del bidet non per un improvviso ìmpeto neoborbonico ma in risposta alle polemiche sul servizio Rai con insulti razzisti verso i napoletani. E veniamo a Gramellini, che oggi nella rubrica Buongiorno sul suo giornale argomenta: «Quando si scriverà il libro più lungo del mondo - l’enciclopedia della stupidità umana - due righe verranno dedicate al servizio trasmesso l’altra sera dal Tg3 Piemonte (il filmato di cui sopra, ndr). Un tempo il siparietto penoso non avrebbe oltrepassato le valli piemontesi, ma ormai la potenza della Rete amplifica le fesserie. Così la puzza dei napoletani (un po’ meno quella dei cinesi) è diventata argomento di discussione nazionale (...) Anche Saviano si è sentito punto sul vivo e ha pensato bene di inzupparci la penna in modo spiritoso: «Quando i piemontesi videro il bidet nella reggia di Caserta lo definirono “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”». Vero: in Piemonte all’epoca non avevano i bidet. Però avevano le fogne. Mentre i rimpianti Borbone, per potersi pulire le loro terga nel bidet, tenevano la gran parte della popolazione nella melma. Ora, che agli eredi diretti di Franceschiello dispiaccia di non potersi più pulire le terga nel bidet in esclusiva, posso capirlo. Ma che i pronipoti di quelli che venivano tenuti nella melma vivano l’arrivo dei piemontesi come una degradazione, mi pare esagerato. Vedete un po’ dove ci ha portati quel servizio razzista». La chiosa finale è conciliante: «Comunque, a scanso di equivoci, per lo scudetto io tifo Napoli».

    Al. Ch.
    23 ottobre 2012

  3. #3
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Vorrei che fosse chiaro che qui non c'entra niente difendere o no i Borbone.

    Il messaggio che Gramellini fa passare è che la gente di Napoli viveva nella melma in una determinata epoca. Che è sempre stato così. Non si accettano le responsabilità dell'esercito dei Savoia e di quello che è accaduto dal 1860 in poi.

    Immagino che Gramellini si sia sentito chiamato in causa dopo il tweet di Saviano, essendo lui piemontese.
    Questo però non giustifica la disinformazione con cui ha risposto indirettamente a Saviano.

  4. #4
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Torino chiede scusa a Napoli ma Gramellini cade dal bidet
    Pubblicato il 23 ottobre 2012



    Torino chiede scusa a Napoli ma Gramellini cade dal bidet | il blog di Angelo Forgione – V.A.N.T.O.

    Angelo Forgione -
    V.A.N.T.O., supportata dai napoletani, ha vinto ancora! Mi sia consentita, almeno per una volta, l’autocelebrazione del movimento perchè non tutti hanno riportato la fonte della denuncia e il grande lavoro per far emergere il caso pescandolo da una regione lontana (grazie alla segnalazione di Pierluigi R.) e lavorando con una risposta culturale pronta ed efficace. Un movimento del genere lo avrebbe meritato e invece lo hanno fatto solo gli onesti amici e i sostenitori, ma va bene anche così perché portare alla luce un grave errore di qualche collega della stampa a danno della comunità napoletana e ottenere con l’aiuto di tutti dei provvedimenti per i responsabili ma soprattutto le scuse ai napoletani (e agli italiani tutti) da parte del Comitato di Redazione di Torino in diretta regionale significa aver imposto fino in fondo il rispetto di un popolo e, nello stesso tempo di una grande cultura qual’è appunto quella napoletana. Ce lo chiese l’Ordine della Campania in occasione del “Giubileo per l’informazione” quando il presidente Ottavio Lucarelli diramò col Cardinale Sepe il “manifesto per amore di Napoli” in cui è chiesto a tutti noi “giornalisti napoletani, consapevoli dell’importanza della professione e della delicatezza della missione” di ”raccontare la città senza nasconderne i lati bui ma anche evidenziandone le luci” e di “difendere la città da ogni distorsione mediatica che ne offenda la storia e la dignità.
    La RAI ha diffuso tramite il TG Regionale del Piemonte un comunicato stampa col quale si è dissociata dalla condotta del suo dipendente e ha preso le distanze da ogni razzismo, scusandosi col sindaco di Napoli De Magistris così come ha fatto l’omologo Piero Fassino. L’edizione delle 190 è iniziata con il giornalista Luca Ponzi che ha formulato delle accorate scuse (nel video): «prima delle notizie vi dobbiamo chiedere scusa, ci scusiamo profondamente con i cittadini di Napoli e con tutti gli italiani per l’inqualificabile e vergognoso servizio da noi trasmesso Sabato scorso (…)». E scusate se è poco!
    Stesso comunicato è stato rimodellato per l’edizione della Campania ed è evidente che da Roma sia stato dato un diktat affinché si diramassero le scuse nelle due edizioni, in attesa delle decisioni dell’Ordine dei Giornalisti che sta per riunirsi per eventuali provvedimenti disciplinari sulla vicenda. Giampiero Amandola è stato sospeso dall’azienda e messo in silenzio stampa dopo il suo mancato pentimento (nel video) e oggi è atteso all’Ordine dove lo attende il presidente Enzo Iacopino il quale si augura che anche la Juventus FC prenda le distanze da quanto accaduto.
    Insomma, Torino ha dovuto chiedere venia ai napoletani e abbassare i toni che già si stavano alzando Domenica mattina. La prima riflessione è la più inquietante: cosa sarebbe successo se ieri non avessi recuperato quel filmato e denunciato i fatti? Non solo per Amandola tutto sarebbe filato liscio e inosservato ma l’ambiente juventino e un po’ tutto il mondo dell’informazione avrebbe massacrato Napoli per i danni ai due sediolini e ai servizi igienici dello “Juventus Stadium”. Stava già succedendo e tutto si è placato all’esplodere su Youtube del video del TGR piemontese di Domenica in prima serata. Benedetta la denuncia dunque, che “forse” ha salvato Napoli da una nuova gogna.
    Città difesa doppiamente e con vittoria! Benedetta la rete di informatori nell’ombra, gente non pagata e spontanea. Sono tutti quei napoletani/meridionali lontani da casa, emigrati e sofferenti, che ci segnalano ogni cosa li faccia soffrire. È la rete delle persone orgogliose che stringono i denti ogni giorno per farsi rimbalzare addosso il razzismo strisciante e che trovano in V.A.N.T.O. ciò che non trovano nelle istituzioni che magari si fossilizzano sul bon-ton istituzionale quando qualcuno parla di roghi tossici. Qualcosa non quadra.
    Al di là di Amandola, un’altra grande vittoria è aver diffuso una delle verità storiche sulla cultura napoletana. Decine di migliaia di persone in tutta Italia hanno visto e stanno vedendo la video-denuncia che racconta anche la storia del bidet in Italia (mi scuso per alcuni errori tecnici nel video ma ho dovuto chiudere frettolosamente il filmato senza verificarlo, in perfetto stile TGR Piemonte, ndr); Anna Pettinelli su RDS l’ha divulgata in radio; il TG5 l’ha riportata nell’edizione delle 13:00; Roberto Saviano l’ha ripresa sui social-network e Massimo Gramellini, a “Che tempo che fa”, l’ha ulteriormente rimbalzata in prima serata (nel video), preannunciando tra l’altro con un poco rassicurante tono di sfida “falsocortese” una risposta al collega napoletano. Questa è vera revisione storica moderna che vale più di cento libri sull’argomento e Pino Aprile, con la sua tipica verve, mi ha scritto in una corrispondenza privata che da questo momento in poi il tempo, in italia, va contato come pb o db (prima bidet e dopo bidet).
    La risposta di Gramellini è arrivata ed è stato un nuovo scontro Torino-Napoli. Il piemontese non ha voluto starci, e nel suo corsivo di prima pagina sul quotidiano torinese “La Stampa” ha ribattuto al napoletano (e a noi indirettamente) con elementi mistificatori: “Vero: in Piemonte all’epoca non avevano i bidet. Però avevano le fogne. Mentre i rimpianti Borbone, per potersi pulire le loro terga nel bidet, tenevano la gran parte della popolazione nella melma. Ora, che agli eredi diretti di Franceschiello dispiaccia di non potersi più pulire le terga nel bidet in esclusiva, posso capirlo. Ma che i pronipoti di quelli che venivano tenuti nella melma vivano l’arrivo dei piemontesi come una degradazione, mi pare esagerato”. Un Gramellini in questo caso disinformato, non sportivo e comunque autolesivo perchè la rete fognaria napoletana la fecero proprio Carlo e Ferdinando di Borbone nel Settecento mentre a Torino si dovette attendere il secolo successivo con Carlo Alberto; e i Borbone donarono a Napoli la prima rete al mondo di acqua corrente nelle case; e diedero anche case con servizi igienici di cui ci sono ancora esempi tangibili nella mirabile comunità di San Leucio, all’epoca “Ferdinandopoli”; e fecero anche prevenzione idrogeologica (Regi Lagni e varie opere in tutto il meridione) poi cancellata dall’estensione dello Statuto Albertino che tanti dissesti ha provocato a tutto il territorio italiano. Semmai è stato proprio il mancato aggiornamento della rete fognaria borbonica a creare problemi dopo l’unità. Altro che non potersi pulire il popò! A Napoli ci si puliva avanti e dietro molto prima di Torino, questa è storia.
    Insomma, Gramellini non ha digerito la verità che da qui è stata “lanciata” verso la ribalta dell’attenzione nazionale e si è affrettato ad accodarsi, insieme al suo quotidiano torinese, alla denigrazione della Cultura di Napoli in nome di chissà quale superiorità nordico-sabauda. Ma siamo abituati a doverli sbugiardare e l’evidente acredine nella risposta dell’ottimo giornalista-scrittore lascia netta la sensazione di chi si sente superiore e, al cospetto di verità scomode inconfutabili riaffermate alla nazione, vuole tenere comunque a bada i “terruncielli”. Di fronte a certi autogoal lo stesso Amandola meriterebbe almeno la riabilitazione.
    Infine una riflessione sulle sanzioni della giustizia sportiva, una grande beffa degli ispettori federali. Ammenda di € 7.000,00 alla Juventus per avere i suoi sostenitori, al 25° del secondo tempo, rivolto alla tifoseria avversaria un coro insultante. Ho rivisto tutto il minuto in oggetto e il coro sanzionato è “lavali col fuoco” che in verità è durato praticamente tutta la partita qua e la, compreso il pre e il post. E viene definito “coro insultante” mentre invece è razzista. E se è insultante, quante sanzioni dovrebbero avere tutte le squadre di serie A per tutti gli insulti che si scambiano i propri tifosi?
    Dunque, chi è che vuole nascondere la verità? Perchè è stato indicato solo il coro del 25° minuto, minimizzandone il contenuto e la quantità? Arbitri e, soprattutto, ispettori federali ostruiscono certe verità che noi invece smascheriamo su altri fronti. E intanto Paolo Cannavaro continua a non capire che dipende solo da lui e da un suo gesto forte che è nelle sue possibilità.

  5. #5
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Si ci scorda che sotto Toledo vi è il canale fognario voluto da Ferdinando di borbone.......Napoli ha avuto il primo sistema fognario d Italia...

  6. #6
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Citazione Originariamente Scritto da largodipalazzo Visualizza Messaggio
    Si ci scorda che sotto Toledo vi è il canale fognario voluto da Ferdinando di borbone.......Napoli ha avuto il primo sistema fognario d Italia...
    A dir la verità sono stati i Romani -> Cloaca maxima
    Ultima modifica di x_alfo_x; 24-10-12 alle 15:10

  7. #7
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Questa è la mail che oggi ho inviato al dottor Gramellini.


    lettere@lastampa.it


    Prego inoltrare al dottor Gramellini - dal quale gradirei una risposta.


    Egr. dott. Gramellini,

    Lei scrive: «I sabaudi non conoscevano il bidet? Vero. Ma a Napoli non c'erano le fogne».

    Il Suo antimeridionalismo Le ha preso la mano...e comunque Le ricordo che i partenopei e tutti i meridionali sono stati insultati per primi da un giornalista piemontese (e ancora mi risuona nelle orecchio il coro avvinazzato diretto da un certo signor(?) Salvini), Saviano ha solo difeso la sua Terra.

    Ogni volta che un piemontese o, comunque, un nordico ci insulta mi sembra di rivedere il "film" delle vostre baionette che scesero a "liberarci".

    Ma in questo caso Lei è disinformato e comunque autolesivo perchè la rete fognaria napoletana la fecero proprio Carlo e Ferdinando di Borbone nel Settecento mentre a Torino si dovette attendere il secolo successivo con Carlo Alberto; e i Borbone donarono a Napoli la prima rete al mondo di acqua corrente nelle case; e diedero anche case con servizi igienici di cui ci sono ancora esempi tangibili nella mirabile comunità di San Leucio, all’epoca “Ferdinandopoli”; e fecero anche prevenzione idrogeologica (Regi Lagni e varie opere in tutto il meridione).

    Tanti cari saluti.

    Nome Cognome - terrone orgoglioso di esserlo.
    …perché da greco libero a greco libero si è tramandata la notizia che il prode Leonida e i suoi trecento soldati, così lontani da casa, hanno dato la vita, non solo per Sparta, ma per tutta la Grecia e per la Civiltà.
    Noi siamo Greci…



  8. #8
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Citazione Originariamente Scritto da Sergente Romano Visualizza Messaggio
    Questa è la mail che oggi ho inviato al dottor Gramellini.


    lettere@lastampa.it


    Prego inoltrare al dottor Gramellini - dal quale gradirei una risposta.


    Egr. dott. Gramellini,

    Lei scrive: «I sabaudi non conoscevano il bidet? Vero. Ma a Napoli non c'erano le fogne».

    Il Suo antimeridionalismo Le ha preso la mano...e comunque Le ricordo che i partenopei e tutti i meridionali sono stati insultati per primi da un giornalista piemontese (e ancora mi risuona nelle orecchio il coro avvinazzato diretto da un certo signor(?) Salvini), Saviano ha solo difeso la sua Terra.

    Ogni volta che un piemontese o, comunque, un nordico ci insulta mi sembra di rivedere il "film" delle vostre baionette che scesero a "liberarci".

    Ma in questo caso Lei è disinformato e comunque autolesivo perchè la rete fognaria napoletana la fecero proprio Carlo e Ferdinando di Borbone nel Settecento mentre a Torino si dovette attendere il secolo successivo con Carlo Alberto; e i Borbone donarono a Napoli la prima rete al mondo di acqua corrente nelle case; e diedero anche case con servizi igienici di cui ci sono ancora esempi tangibili nella mirabile comunità di San Leucio, all’epoca “Ferdinandopoli”; e fecero anche prevenzione idrogeologica (Regi Lagni e varie opere in tutto il meridione).

    Tanti cari saluti.

    Nome Cognome - terrone orgoglioso di esserlo.
    bravo sergente, mi associo

  9. #9
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Citazione Originariamente Scritto da Sergente Romano Visualizza Messaggio
    Questa è la mail che oggi ho inviato al dottor Gramellini.


    lettere@lastampa.it


    Prego inoltrare al dottor Gramellini - dal quale gradirei una risposta.


    Egr. dott. Gramellini,

    Lei scrive: «I sabaudi non conoscevano il bidet? Vero. Ma a Napoli non c'erano le fogne».

    Il Suo antimeridionalismo Le ha preso la mano...e comunque Le ricordo che i partenopei e tutti i meridionali sono stati insultati per primi da un giornalista piemontese (e ancora mi risuona nelle orecchio il coro avvinazzato diretto da un certo signor(?) Salvini), Saviano ha solo difeso la sua Terra.

    Ogni volta che un piemontese o, comunque, un nordico ci insulta mi sembra di rivedere il "film" delle vostre baionette che scesero a "liberarci".

    Ma in questo caso Lei è disinformato e comunque autolesivo perchè la rete fognaria napoletana la fecero proprio Carlo e Ferdinando di Borbone nel Settecento mentre a Torino si dovette attendere il secolo successivo con Carlo Alberto; e i Borbone donarono a Napoli la prima rete al mondo di acqua corrente nelle case; e diedero anche case con servizi igienici di cui ci sono ancora esempi tangibili nella mirabile comunità di San Leucio, all’epoca “Ferdinandopoli”; e fecero anche prevenzione idrogeologica (Regi Lagni e varie opere in tutto il meridione).

    Tanti cari saluti.

    Nome Cognome - terrone orgoglioso di esserlo.
    Fatto benissimo bravo...reputazione per te.
    Devono sapere che ormai venute a galla certe verità le loro menzogne non passeranno più.
    Devono sentire il fiato sul collo...così ci pensano prima di diffamare ancora.
    Scriverò anche io mail a Gramellini.

  10. #10
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    Predefinito Re: Ancora disinformazione. Gramellini risponde a Saviano con falsità

    Citazione Originariamente Scritto da Sergente Romano Visualizza Messaggio
    Questa è la mail che oggi ho inviato al dottor Gramellini.


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    Prego inoltrare al dottor Gramellini - dal quale gradirei una risposta.


    Egr. dott. Gramellini,

    Lei scrive: «I sabaudi non conoscevano il bidet? Vero. Ma a Napoli non c'erano le fogne».

    Il Suo antimeridionalismo Le ha preso la mano...e comunque Le ricordo che i partenopei e tutti i meridionali sono stati insultati per primi da un giornalista piemontese (e ancora mi risuona nelle orecchio il coro avvinazzato diretto da un certo signor(?) Salvini), Saviano ha solo difeso la sua Terra.

    Ogni volta che un piemontese o, comunque, un nordico ci insulta mi sembra di rivedere il "film" delle vostre baionette che scesero a "liberarci".

    Ma in questo caso Lei è disinformato e comunque autolesivo perchè la rete fognaria napoletana la fecero proprio Carlo e Ferdinando di Borbone nel Settecento mentre a Torino si dovette attendere il secolo successivo con Carlo Alberto; e i Borbone donarono a Napoli la prima rete al mondo di acqua corrente nelle case; e diedero anche case con servizi igienici di cui ci sono ancora esempi tangibili nella mirabile comunità di San Leucio, all’epoca “Ferdinandopoli”; e fecero anche prevenzione idrogeologica (Regi Lagni e varie opere in tutto il meridione).

    Tanti cari saluti.

    Nome Cognome - terrone orgoglioso di esserlo.

    Questa la risposta di Massimo Gramellini, da me ricevuta oggi.






    Egregio signor xxxxxxxxxxx,
    ltutto sono tranne che un antimeridionale. Ne fanno fede le centinaia di articoli che ho scritto contro la Lega e le mie numerose prese di posizione a favore d Napoli, l'ultima ancora lunedì scorso in tv.
    In quel pezzo iintendevo dire con un sorriso che le condizioni di vita di un popolo non si giudicano dalla reggie ma dai vicoli, e a Napoli - esiste una letteratura sterminata in materia - le condizioni igieniche erano terribili in tanti quartieri della città. Non dubito che nello specifico lei abbia ragione - parlo della prima fognatura - ma basta andarsi a rileggere gli articoli della Serao per avere un quadro della situazione nelll'Ottocento. Ma le mie, e questo vorrei che fosse
    chiaro, non erano affatto critiche ai napoletani, semmai ai loro governanti: borbonici prima e sabaudi poi.
    Spero di avere dissipato i suoi dubbi, e le mando i miei più cordiali saluti. Viva Napoli, città che adoro e dove ho vissuto uno degli anni più belli della mia vita.
    Massimo Gramellini





    Al dottor Gramellini ho risposto chiarendo alcuni dettagli storici sulle condizioni del nord e del sud al momento dell'unificazione, oltre a mie opinioni e considerazioni personali.


    Ho ricevuto una sua ulteriore risposta.

    Alla fine ci siamo salutati con reciproco sentimento di stima.

    Pe me la questione finisce qui.



    sr
    Ultima modifica di Sergente Romano; 25-10-12 alle 19:51
    …perché da greco libero a greco libero si è tramandata la notizia che il prode Leonida e i suoi trecento soldati, così lontani da casa, hanno dato la vita, non solo per Sparta, ma per tutta la Grecia e per la Civiltà.
    Noi siamo Greci…



 

 
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