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Risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: Italia Borbonica

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    Predefinito Italia Borbonica

    I Borbone di Napoli precedono i Savoia nel progetto di unificazione peninsulare. L'esercito piemontese è meno numeroso sebbene più moderno di quello borbonico che in un modo o nell'altro riesce a sconfiggerli dopo la fallita spedizione dei Mille garibaldini alleandosi con l'Impero Austriaco che sopraffa i franco-piemontesi da nord, l'alleanza militare tra i due paesi era nata col matrimonio con Elena di Baviera e Re Francesco II delle Due Sicilie sancendo un'alleanza tra i Borboni e gli Asburgo. L'Eroe dei Due Mondi arrestato in Sicilia (sbarcato a Trapani anziché a Marsala) viene condotto in catene davanti a "Franceschiello" (incoronato il 22 maggio 1859), la Regina Elena colpita dall'audacia e dalla fierezza di Garibaldi convince il marito a liberarlo, questi promette di non far più ritorno nel regno borbonico ma successivamente vedendo le vittorie austro-napoletane sui piemontesi decide di unirsi coi borbonici (sebbene mantenga le sue diffidenze verso la corte napoletana) per unificare così finalmente l'Italia constatando la sconfitta delle ambizioni dei Savoia. Nel 1860 è fermato nello Stato Pontificio, un attacco al territorio papale provocherebbe una guerra con il Secondo Impero di Napoleone III perciò i nuovi garibaldini borbonici proseguono sconfiggendo le truppe del Granduca toscano Ferdinando IV che rinuncia al trono e il suo regno è incorporato a quello duosiciliano che il 6 settembre 1860 è chiamato Regno d'Italia dopo la consegna dei nuovi territori annessi di Garibaldi a Re Francesco II.
    Un anno dopo, nel 1861 in gennaio l'esercito borbonico sconfigge i piemontesi a Bologna, Parma e a Pavia. Milano ritorna sotto il tallone austriaco, l'Impero Francese decide di non intervenire per non destabilizzare il proprio regime e provocare una guerra continentale. Il 18 febbraio le truppe sabaude capitolano definitivamente dopo una feroce resistenza in Piemonte, Re Vittorio Emanuele II di Piemonte, Sardegna, Savoia e Nizza è costretto all'esilio e consegna i territori conquistati ai Borboni imbarcandosi da Mentone. Ma le resistenze non sono pacificate affatto, specie nel Nord la gente accusa i napoletani di aver fatto ritornare gli austriaci in Lombardia, l'esercito borbonico reprime nel sangue le resistenze. Il 17 marzo è proclamato ufficialmente il Regno d'Italia sotto la Corona borbonica.
    Non si fanno attendere altre reazioni non del tutto positive, in Sicilia il 10 aprile il liberale Rosolino Pio organizza una marcia da Messina a Piana dei Greci per sollevare i siciliani contro i Borboni, questi si rendono conto che è ora di concedere riforme per impedire che il loro vecchio regno e quello nuovo cadano su se stessi, un mese dopo Francesco II promulga un Atto Sovrano creando la Costituzione del Regno d'Italia che prevede l'adozione del tricolore dei moti carbonari e della Rivoluzione francese con lo stemma borbonico, l'elezione di un Parlamento da parte di tutti i cittadini maschi maggiorenni alfabetizzati, unificazione monetaria tra i vari territori incamerati con la Lira Tornese, libertà di stampa e di associazione, concessione della libertà di culto ad ebrei e protestanti e negli anni successivi verrà concessa anche una riforma scolastica (obbligo scolastico fino ai 10 anni), solo 200.000 persone parlano correntemente l'italiano in tutta la penisola così si cerca di combattere l'analfabetismo e diffondere l'istruzione scolastica per soppiantare o sostituire i dialetti, infine il Re si nomina Francesco I per sottolineare che il nuovo regno non sia un ingrandimento di quello duosiciliano ma qualcosa di nuovo, la capitale però rimane Napoli, prima capitale d'Italia.


    Tricolore del Regno d'Italia con lo stemma borbonico

    L'8 dicembre una violentissima eruzione vulcanica del Vesuvio porta i Reali ad intervenire per le popolazioni colpite, si distingue la stessa Elena di Baviera tra le crocerossine.

    Nel frattempo viene ricostituito il Regno Lombardo-Veneto, la resistenza della Carboneria che preme per una cacciata degli austriaci diventa sempre più pesante, Milano viene posta sotto assedio diverse volte tra il 1863 e il 1866 dall'esercito imperiale per reprimere le proteste e i tentativi di uccisione delle cariche governative cittadine.
    Il Regno d'Italia inizia un lento processo di industrializzazione che cerca di farlo partire dal Sud ma a parte nella Campania le ferrovie si sviluppano maggiormente nel Nord (Emilia, Romagna e Piemonte) dove erano sorte attività industriali da decenni.
    Sorgono come nella nostra Timeline la Destra Storica e la Sinistra Storica che si contendono il potere, la prima costituzionale, moderata e monarchica e la seconda democratica, radicale e repubblicana. Giuseppe Mazzini è costretto di nuovo all'esilio per i suoi ideali anti-monarchici, morirà a Londra nel 1872, sarà ricordato come uno dei più grandi politici nazionali per i suoi ideali progressisti e moderni.

    Nel 1870 durante la guerra franco-prussiana il governo borbonico ottiene la riannessione con un plebiscito della Lombardia e parte del Veneto al Regno, gli austriaci continuano però a mantenere quasi tutto il territorio nord-orientale.

    [continua]

  2. #2
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    Predefinito Re: Italia Borbonica

    Regina Elena di baviera? No era Maria Sofia
    ma Roma e lo Stato della chiesa restano intatti al papa?

  3. #3
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    Predefinito Re: Italia Borbonica

    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    Regina Elena di baviera? No era Maria Sofia
    ma Roma e lo Stato della chiesa restano intatti al papa?
    Già.

  4. #4
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    Predefinito Re: Italia Borbonica

    Il 20 settembre 1870 dietro l'ispirazione dell'abate genovese Raffaello Lambruschini viene fondato il Partito Cristiano Democratico nel quale i cattolici liberali si organizzano per partecipare alla vita politica del Regno con l'appoggio papale che non si è visto levare il proprio reame pontificio.

    Nel 1871 Papa Pio IX chiude il Concilio Vaticano I, viene riconosciuta l'infallibilità papale in materia di fede; impulso all'attività missionaria; condanna di molte posizioni associate al razionalismo, liberalismo, materialismo e al fideismo; e viene sancita la vittoria dell'ultramontanismo corrente che propugna il governo monarchico della Chiesa centrato sul Vaticano e consolidando i confini dello Stato Pontificio alla regione del Lazio. Nello Stato della Chiesa rimangono però problemi come la censura, la prigione per oppositori politici e diffidenza nei confronti delle nuove tecnologie come l'illuminazione elettrica o il treno. Lo Stato del Papa è alleato e protetto dall'Imperatore austroungarico Francesco Giuseppe I in sostituzione all'ex Imperatore francese Napoleone III.

    Nel 1872 la società genovese Rubattino che aveva comprato la baia di Assab in Eritrea nel 1869 viene ceduta allo Stato italiano che ne fa un possedimento coloniale.

    Nel 1875 avviene una crisi diplomatica tra l'Italia e la Terza Repubblica Francese per la Savoia e il Nizzardo risolta dal Primo Ministro Marco Minghetti.

    Nel 1878 alla Conferenza di Berlino all'Italia sono riconosciute le sue penetrazioni coloniali in Somalia, Eritrea e la presenza italofona massiccia sulle coste tunisine sancisce l'influenza italiana su quella francese.

    Nel 1876 la Sinistra mazziniana batte la Destra e forma un governo con Primo Ministro Francesco Crispi succedendo a Marco Minghetti continuato con la sua rielezione fino al 1881, la politica irredentista dei mazziniani garibaldini diventa anti-austriaca con un raffreddamento dei rapporti tra il governo e l'Austria-Ungheria sebbene invece i Borboni rimangano fedeli alleati asburgici, in più lo stesso Crispi progetta un'occupazione di Roma ovviamente accantonata per ferrea opposizione degli ambienti più conservatori e reazionari e dell'esercito.
    Re Francesco I impedisce una riforma che abolisca il latifondo in tutto il Sud Italia, alcuni parlamentari accusano che la monarchia influisca troppo sulle decisioni del Parlamento e del governo.
    La Sinistra rimane al governo ancora dopo con la la rielezione di Crispi fino al 1887 quando il marchese Antonio Di Rudinì della Destra viene eletto nuovo Primo Ministro.

    Il 28 luglio 1883 Casamicciola viene colpita da un terremoto disastroso, più di 2000 morti, Francesco I si spende molto per portare sollievo alla popolazione civile e così il popolo comincia a chiamarlo "il Re Buono" certamente un titolo molto più onorifico di quello del padre (Re Bomba).
    Nascono anche il Partito Liberale (d'ispirazione monarchica) e il Partito Socialista Rivoluzionario (in Romagna) per rovesciare lo Stato borghese e monarchico, nel 1892 si staccherà la fazione moderata di Filippo Turati e fonderà il Partito Socialista Italiano, nel 1895 sorge il Partito Repubblicano Italiano, erede degli ideali mazziniani e anti-monarchici.
    Il 28 dicembre 1894 muore Re Francesco I, gli succede Francesco II, conte di Caserta, che ha sposato la principessa Maria Ludovica Teresa di Baviera, per onorare la memoria del padre il nuovo monarca appoggia la spedizione militare per distruggere tribù berbere in Tunisia e il Negus Menelik II d'Etiopia per costruire finalmente un vasto impero coloniale in Africa.
    Il 7 marzo 1895 in Etiopia l'esercito di Menelik II annienta l'esiguo esercito coloniale italiano ad Adua, è una grande disfatta con più 2000 morti, invece i berberi tunisini vengono sterminati e la Tunisia è completamente assoggettata come colonia italiana.

    Nel 1898 i costi del pane e del grano a causa degli scarsi raccolti agrari portano ad insurrezioni e manifestazioni in svariate città italiane, nella stessa Napoli ma anche a Palermo, Torino e a Milano, in quest'ultima le proteste sono represse nel sangue con le cannonate ai contadini ed operai, il governo autoritario di Luigi Pelloux è costretto a dimettersi dallo stesso Re Francesco II, il governante sarà ucciso in un attentato anarchico nel 1900 da Gaetano Bresci. In Sicilia si formano i "Fasci siciliani", organizzazioni contadine che combattono contro i latifondisti e clan mafiosi.

    [continua]
    Ultima modifica di Cattivo; 08-11-12 alle 16:16

  5. #5
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    Predefinito Re: Italia Borbonica

    Dopo l'assassinio dell'ex Primo Ministro Pelloux, nel 1901 compare Bruno Chimirri che è eletto nuovo governante e sconsiglia nuove avventure coloniali ritornando sulle riforme della precedente Sinistra Storica prima della parentesi della destra reazionaria ed inizia una serie di grandi riforme su problematiche che affliggono le zone più povere e depresse della penisola, rimboschimenti, sistemazione idraulica, bonifiche ed infine concedendo il suffragio universale maschile nel 1903, finora riservato invece ad una piccola fetta della popolazione.
    Il Regno d'Italia però sotto spinta della monarchia è entrata dopo la Conferenza di Berlino nella Triplice Alleanza di Germania ed Austria-Ungheria, i cattolici progressisti e socialisti cominciano a propagandare il neutralismo tra le due alleanze europee (l'altra è la Triplice Intesa di Regno Unito, Francia e Impero Russo) per tagliare fuori il paese da una possibile guerra.

    Nel 1909 il Partito Cristiano Democratico si rinomina Partito Popolare Italiano, il suo segretario don Luigi Sturzo riceve una buona fetta di voti e ha posizioni assai progressiste che vengono viste negativamente dagli ambienti cattolici conservatori ed intransigenti.

    Nel 1911 l'Italia dichiara guerra all'Impero Turco, il Regio Esercito occupa la Tripolitania e la Cirenaica reincontrando le resistenze berbere ed arabe fomentate dal sultano ottomano, gli italiani occupano pure l'Albania dai porti di Durazzo e Valona controbilanciando la presenza turca nell'Epiro. L'Impero Ottomano sconfitto con la Pace di Losanna deve cedere all'Italia pure il Dodecaneso e riconoscere le nuove conquiste borboniche.

    Nel 1914 con l'assassinio dell'erede al trono austroungarico Francesco Ferdinando a Sarajevo da parte di uno studente nazionalista serbo Gavrilo Princip, l'Impero Austroungarico dichiara guerra al regno di Serbia e lo invade, scoppia la Prima guerra mondiale, Vienna riceve la dichiarazione di guerra da parte dell'Impero Russo e questi la riceve dall'Impero Germanico, quest'ultimo la riceve da Francia e Regno Unito.
    L'Italia decide di mantenersi neutrale per il momento.
    Un anno dopo nel 1915, col Patto di Vienna l'Italia entra in guerra contro la Triplice Intesa a fianco degli Imperi Centrali, il fronte di guerra per i connazionali si sposta sul fronte occidentale alpino contro i francesi e contingenti britannici, la penisola è attaccata via mare dai navigli dell'Intesa che bombardano Genova, la stessa Napoli, Palermo e Taranto. Gli italiani tentano di occupare Malta e vedono perdere le colonie in Africa, ma realizzano splendidamente l'occupazione della Grecia e delle isole egee e mantengono le posizioni in Tunisia con aiuti austro-tedeschi, i regni balcanici alleati dell'Intesa soccombono cosicché gli eserciti austro-turco-tedeschi riescono a sfondare ben prima il fronte russo, e i turchi che ora si trovano alleati gli italiani che possono sostenerli nel sopraffare i britannici in Egitto.
    Gran Bretagna e Francia rimaste da sole a fronteggiare gli Imperi Centrali ottengono l'entrata in guerra degli Stati Uniti d'America che dispongono di nuove tecnologie militari per battere l'Alleanza ed essere risarciti dai debiti dei franco-britannici per la guerra. Ma i francesi attaccati sia da nord-ovest che da sud-ovest devono capitolare, il governo si sposta a Bordeaux, Parigi è occupata dai tedeschi e ciò porta alla rottura degli accordi col governo di Washington.
    I britannici una poderosa controffensiva, la ritirata dei russi è fatale, le forze degli Imperi Centrali si concentrano sul fronte occidentale e battono l'Intesa, gli Stati Uniti riconoscono la vittoria dell'Alleanza che umilia più la Francia della Gran Bretagna, qui fallite rivoluzioni operaie sono sventate, nella seconda però prende piede la destra nazionalista, nel 1918 nasce la Quarta Repubblica Francese, instabile ed indebitata con gli Imperi Centrali.
    Il Regno d'Italia nel 1919 ottiene Gibuti, la Corsica, il riconoscimento della conquista della Libia e dell'Albania e l'Algeria, poco rispetto ai territori acquisiti dall'Impero Tedesco dagli imperi coloniali francese e britannico, l'Austria-Ungheria ingloba Montenegro, Romania e Serbia.
    Nuove elezioni in Italia assegnano la vittoria al Partito Socialista di Turati e a seguire il Partito Liberale, quello Popolare e Repubblicano.
    Nasce il Partito Nazionale Fascista a Milano, il suo segretario Benito Mussolini è un ex socialista scacciato per le sue posizioni interventiste, suo seguace è Gabriele D'Annunzio.
    Con la nascita dell'Unione Sovietica nel 1921 a Livorno sorge il Partito Comunista d'Italia di Antonio Gramsci e ciò spaventa ed intimorisce il Parlamento e il Re Francesco II che non nasconde le sue simpatie per le posizioni nazionaliste ed imperialiste per proteggere il suo regno da una rivoluzione bolscevica.
    Nel 1922 la Marcia su Roma di Mussolini fallisce, la vittoria mutilata è assai minore rispetto alla Timeline, la polizia spara addosso ai fascisti, Mussolini viene ferito mortalmente. Ma un anno dopo nel 1923 Re Francesco II approva il golpe militare di Pietro Badoglio che instaura una dittatura conservatrice creando il movimento politico Blocco Nazionale alleandosi con grandi industriali, alta borghesia, la Chiesa, l'esercito e gli stessi fascisti, la democrazia è abolita e tutti i partiti antifascisti sono banditi dal Regno e i loro esponenti condannati al confino o al carcere. Il 1° agosto al Palazzo Reale a Napoli, Francesco II è proclamato Imperatore del Nord Africa, Re d'Albania, e Re del Corno d'Africa.

    [continua]

  6. #6
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    Predefinito Re: Italia Borbonica

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    Predefinito Re: Italia Borbonica

    Badoglio instaura un culto sulla sua personalità, Primo Maresciallo dell'Impero, finanzia numerose opere pubbliche ed inizia una massiccia lotta alla corruzione, alcuni fascisti criticano il nuovo governo dittatoriale in quanto sia troppo reazionario e "poco fascista", vengono istituite le Camicie Nere come organizzazione squadrista che iniziano campagne di violenze fisiche e verbali in molte zone della penisola, soprattutto contro gli oppositori al nuovo regime, il 15 dicembre si riunisce per la prima volta a Napoli il Gran Consiglio Imperiale in sostituzione al Parlamento.
    Viene iniziata una campagna di intimidazione nei confronti dei sindacalisti, socialisti ed anticlericali e successivamente uno dei primi assassini della storia del regime militare, quello di don Minzoni, fiero parroco antifascista che viene fucilato per ordine dello stesso Badoglio. A Napoli i fascisti occupano i tram e li utilizzano per la propria propaganda politica distribuendo gratuitamente beni di prima necessità. Ma la resistenza al regime militare diventa subito viva, aizzata dai partiti politici all'estero e appoggiata da molti militanti antifascisti clandestini, tra i quali il nuovo leader dei socialisti Giacomo Matteotti che riesce a salvarsi da un attentato ordito dagli ambienti nazionalisti e fugge a Londra.
    Il Maresciallo Badoglio abolisce l'autonomia che si erano dotati da poco i domini d'oltremare italiani, in Albania avviene un giro di vite nei confronti degli autonomisti e dei musulmani, stessa cosa avviene in Tunisia, Libia e in Africa orientale, sono tollerati solo gli ebrei, protestanti ed ortodossi.

    In Francia nel frattempo ascende sempre di più il Parti Naziste di Henri-Philippe Pétain, vecchio ufficiale della Grande Guerra che desidera ridare prestigio alla sua patria e vendicarla delle umiliazioni e sconfitte subite soprattutto dalla Germania e accusa la Gran Bretagna di averle voltato le spalle per mantenersi il proprio impero coloniale nel mondo. Il generale propaganda pericolose idee razziste, ultranazionaliste, antisemite, anticomuniste, anticattoliche, ritiene che il popolo francese sia il prescelto per unificare l'Europa sotto un nuovo impero alleandosi con le razze europee nordiche per annientare gli impostori giudaici insieme ai musulmani, ai neri africani e a tutte le minoranze etniche, religiose e sociali che sono ritenute nocive da Pétain.

    [continua]

  8. #8
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    Predefinito Re: Italia Borbonica

    Nel 1924 viene assassinato un altro importante politico antifascista, Amedeo Bordiga che aveva denunciato il regime badogliano e pesantemente criticato la monarchia, il 10 giugno le squadracce paramilitari lo uccidono poco fuori Napoli, viene incendiata la sede de L'Avanti quotidiano socialista e L'Unità giornale comunista, Antonio Gramsci si rifugia in Svizzera. Il filosofo Giovanni Gentile espone Il Manifesto degli Intellettuali Fascisti, il repubblicano Giovanni Conti pubblica clandestinamente Italia Libera, manifesto anti-monarchico e antifascista che elogia Mazzini e la democrazia, ma il leader dei repubblicani deve fuggire a Berna per non finire torturato o ucciso.

    Nel 1927 Sacco e Vanzetti vengono giustiziati negli Stati Uniti, in Puglia e in Piemonte si registrano insurrezioni anarchiche che solo con l'intervento massiccio dell'esercito badogliano saranno domate con centinaia di morti.

    Nel 1932 in Francia sale al potere Pétain con la grande vittoria elettorale del Parti Naziste, un anno dopo concentra nelle sue mani le cariche di Presidente della Repubblica e Primo Ministro ed instaura un regime dittatoriale feroce che inizia sistematicamente le persecuzioni contro i nemici del nuovo regime, gli ebrei e i comunisti. La Francia nazista si avvicina politicamente all'Italia badogliana convincendola a poter espandere maggiormente i suoi domini nel Mediterraneo e in Europa solo liberandosi da un'alleanza "opprimente" con l'Austria-Ungheria. Molti ambienti conservatori vicini a Badoglio però sono contrari alle politiche antisemite.


    L'Imperatore dei Francesi Napoleone V

    [continua]

 

 

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