I candidati per ora
1) Crocetta (PD + UDC)
2) Fava (SEL)
3) Micciché (Grande Sud + PDL + La Destra)
4) Granata (FLI)
Ancora senza candidati l'MPA (partito accreditato di maggioranza relativa), l'IDV e il M5S.
In Sicilia c'è lo sbarramento secco del 5%.
Udc, prove generali di patto col Pd: appoggio all'ex sindaco Crocetta - Corriere del Mezzogiorno
SUL CORRIERE DELLA SERA UNA VITA SOTTO SCORTA, SIMBOLO DELL'ANTI-MAFIA
Udc, prove generali di patto col Pd:
appoggio all'ex sindaco Crocetta
Il sì dei centristi verso le regionali. E Casini apre
alle coppie omosessuali: per loro garanzie civili
ROMA — È il giorno in cui Pier Ferdinando Casini conferma la sua apertura alle unioni gay. Perché, dice a Unomattina, «chi convive, anche persone dello stesso sesso, ha diritto a garanzie civili». Lo stesso in cui, citando Silvio Berlusconi e Romano Prodi a mo' di esempi da non ripetere, prende tatticamente le distanze dalle «coalizioni morte». Insomma il giorno in cui, dopo aver esplicitato l'intenzione di dar vita a un «contenitore di politici seri e uomini nuovi», da battezzare magari a settembre, «Pier» inizia seriamente a tessere la tela insieme ad alcuni dei protagonisti che vorrebbe nella sua «creatura» ipermontiana: dal tridente di ministri Passera-Riccardi-Severino al leader della Cisl Raffaele Bonanni. Passando per Beppe Pisanu, con cui aveva già parlato martedì nello studio di Gianfranco Fini, ed Emma Marcegaglia. Ma l'annuncio più importante della giornata, l'ex presidente della Camera lo lascia al senatore Gianpiero D'Alia. È il plenipotenziario dell'Udc sull'Isola, infatti, ad anticipare l'imminente sostegno dei centristi alla candidatura dell'eurodeputato del Pd Rosario Crocetta alla guida della Regione Siciliana. Con parole chiare. «Proporrò agli organi del mio partito di sostenere la candidatura di Crocetta. Con lui possiamo stringere un patto civico». Sembra il primo, vero, tassello della «svolta». La possibilità di testare in autunno, tra l'altro nella Regione che da sempre è stata considerata la spia più credibile del trend nazionale, quel patto «tra progressisti e moderati» su cui Casini e Bersani sarebbero già d'accordo. Per giunta attorno a un candidato del Pd. Crocetta, dopo aver incontrato D'Alia, raccoglie pubblicamente l'assist. «Sono felice della convergenza con l'Udc».
FINIANI SPIAZZATI - Eppure l'annuncio dei centristi, che lascia di stucco anche i finiani che per il dopo-Lombardo guardavano a Fabio Granata («Fli scelga in fretta il suo candidato», dice il diretto interessato), non provoca alcuna reazione immediata da parte dei vertici nazionali del Pd. Perché Bersani è preoccupato. Molto preoccupato. Ovviamente il leader del Pd sapeva, per averla concordata con lo stesso Casini, della scelta dell'Udc di convergere sull'ex sindaco di Gela Crocetta. Ma adesso teme che il rompicapo siciliano possa trasformarsi in un ostacolo per il «patto dei progressisti» appena varato con Sel. Basta ascoltare Nichi Vendola per comprendere che i timori bersaniani hanno un fondamento. La candidatura di Crocetta? Il sostegno dell'Udc? «Noi un candidato ce l'abbiamo già. Ed è Claudio Fava», mette a verbale il governatore pugliese rilanciando la corsa dell'ex parlamentare europeo di Sel. «E Fava», aggiunge, «è il candidato più forte, il più capace, il più autorevole. È un candidato animato da una passione civile e politica che in Sicilia non ha rivali. Nessuno dimentichi che stiamo parlando dell'autore dei Cento passi».
VENDOLA STA CON FAVA - Ma è il messaggio che Vendola inserisce come nota a pie' di pagina quello che più fa preoccupare il Pd. «Candidandosi a governatore», parola di «Nichi», «Fava sta compiendo un atto di grande generosità. E io mi aspetto che il centrosinistra colga immediatamente questa occasione». Da qui la prudenza di Bersani. E il timore che sull'Isola vada in scena un remake ancora più drammatico del film che ha visto i progressisti spaccarsi a Palermo. Anche perché, è la paura dei fedelissimi di «Pier Luigi», attorno a Fava può tornare a saldarsi quell'asse tra Idv e Sel che il segretario del Pd è riuscito a smontare a Roma. Paradossale che tutto questo avvenga nel giorno in cui «il passo in avanti» di Casini sulle unioni gay è stato riconosciuto persino dall'associazione Certi diritti dei Radicali, che ha dedicato all'ex presidente della Camera l'apertura del suo sito internet (tra l'altro, sopra a un manifesto-appello per «la legalizzazione della prostituzione»). D'altronde lo dice anche Vendola: «L'apertura di Casini? Colgo sempre con favore l'abbandono delle posizioni oscurantiste. Segno che questo Paese può davvero aspettarsi un futuro più laico». Ma non sono più i diritti civili. È la Sicilia, adesso, a poter rallentare l'ingranaggio messo in piedi dal blocco Pd-Sel insieme l'Udc. E a complicare la strada verso quell'appuntamento al «dopo elezioni» del 2013 che sia Bersani sia Casini hanno già fissato nelle rispettive agende.
Tommaso Labate09 agosto 2012