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    Predefinito Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Dedico questo breve scritto a quei pochi, ancora, che leggono i padri fondatori e non le fighettine pacifiste e no-global

    MIA - Lenin: L'epurazione del partito

    L'epurazione del partito

    Lenin (1921)


    scritto il 20 settembre 1921.
    pubblicato per la prima volta nella Pravda, 21 settembre 1921
    Trascritto da Marxio, 30 gennaio 2004


    A quanto pare, l'epurazione del partito è divenuta un affare serio e di enorme importanza. In alcuni luoghi l'epurazione è condotta essenzialmente in base all'esperienza, alle osservazioni degli operai senza partito, orientandosi su quel che essi dicono e tenendo conto dei rappresentanti della massa proletaria senza partito. Questo è ciò che v'è di più prezioso e di più importante. Se riusciremo effettivamente ad epurare in questo modo il partito dall'alto in basso «senza riguardi per nessuno», la rivoluzione farà una conquista veramente grande.


    Le conquiste della rivoluzione non possono infatti essere oggi le stesse di prima. Inevitabilmente mutano «carattere, perché si è passati dal fronte di guerra al fronte economico, si è passati alla Nuova politica economica, poiché la situazione esige innanzi tutto un aumento del rendimento del lavoro, un aumento della disciplina del lavoro. In tempi come questi la più importante conquista che la rivoluzione deve ottenere è un miglioramento all'interno del paese, miglioramento che non colpisce, che non salta agli occhi, non si scorge a prima vista, un miglioramento del lavoro, della sua organizzazione, dei suoi risultati, un miglioramento nel senso che la lotta è diretta contro l'influenza dell'elemento piccolo-borghese e piccolo-borghese-anarchico che disgrega il proletariato e il partito. Per ottenere questo miglioramento bisogna epurare il partito dagli elementi che si staccano dalle masse (per non parlare, s'intende, degli elementi che disonorano il partito agli occhi delle masse). Non accetteremo naturalmente tutte le indicazioni delle masse, poiché talvolta anche le masse — specialmente in anni di eccessiva stanchezza e spossatezza dovute a fardelli e sofferenze smisurate — si lasciano andare a stati d'animo tutt'altro che progressivi. Ma per giudicare le persone, per condannare gli «intrusi», i «commissarieggianti», i «burocratizzati», le indicazioni delle masse proletarie senza partito, e in molti casi anche le indicazioni delle masse contadine senza partito, sono estremamente preziose. La massa dei lavoratori avverte con la più grande sensibilità la differenza fra i comunisti onesti e devoti e quelli che suscitano un senso di ripulsione in chi si procura il pane con il sudore della fronte, in chi non ha alcun privilegio, in chi non ha «nessun santo in paradiso».


    Epurare il partito, tenendo conto delle indicazioni dei lavoratori senza partito, è una grande impresa. Essa ci darà dei risultati importanti. Essa farà del partito un'avanguardia molto più potente di prima, ne farà un'avanguardia più fortemente legata con la classe, più atta a condurre questa classe alla vittoria attraverso grandi difficoltà e grandi pericoli.


    Come uno dei compiti particolari dell'epurazione del partito vorrei indicare l'epurazione degli ex menscevichi. A parer mio, dei menscevichi entrati nel partito dopo l'inizio del 1918, bisognerebbe lasciarne, all'incirca, non più di una centesima parte, e anche questo dopo aver controllato tre, quattro volte ognuno dei rimasti. Perché? Perché i menscevichi, come corrente, hanno rivelato, nel periodo fra il 1918 e il 1921, due tratti caratteristici: il primo è quello di adattarsi abilmente, di «intrufolarsi» nella corrente prevalente fra gli operai; il secondo è quello di servire ancora più abilmente, con piena dedizione, le guardie bianche, di servirle con i fatti rinnegandole a parole. Questi due tratti sono la conseguenza logica di tutta la storia del menscevismo: basti ricordare il «congresso operaio» di Axelrod, l'atteggiamento dei menscevichi verso i cadetti (e verso la monarchia) a parole e nei fatti, ecc. ecc. I menscevichi «s'intrufolano» nel Partito comunista russo non solo e non tanto per machiavellismo (sebbene i menscevichi abbiano dimostrato fin dal 1903 di essere maestri consumati nell'arte della diplomazia borghese), quanto per la propria «adattabilità». Ogni opportunista si distingue per la sua adattabilità (ma non ogni adattabilità è opportunismo), e i menscevichi, come opportunisti, si adattano «per principio», per così dire, alla corrente dominante fra gli operai, si mimetizzano, come fa la lepre che d'inverno diventa bianca. Bisogna conoscere questa particolarità dei menscevichi, e bisogna tenerne conto. E tenerne conto significa epurare il partito da circa il novantanove per cento di tutti i menscevichi che hanno aderito al Partito comunista russo dopo il 1918, cioè quando la vittoria dei bolscevichi è diventata prima probabile e poi certa.


    Bisogna epurare il partito dagli imbroglioni, dai burocrati, dai disonesti, dai comunisti incostanti e dai menscevichi che hanno ridipinto la «facciata», ma sono rimasti menscevichi nell'animo.


    20 settembre 1921

    Non sintetizzo nulla, imperocché bastano 5 minuti per leggerlo.
    Chi lo farà rimarrà sconcertato dall'attualità di Lenin. 91 anni dopo.
    E noterà come già allora si cercasse di contestualizzare un discorso politico al presente, non rispetto al passato. Sia linguisticamente, sia contenutisticamente. Tale era la "prassi" di Lenin.
    Altro che Vendola e Chiancianini.

    Sono certo che il buon Kowalski apprezzerà il genio di Lenin. Come anche Feliks.

  2. #2
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Se penso che oggi i comunisti vogliono fare debito per scavare le buche mi viene da piangere.

  3. #3
    sinistra socialista
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Si, ma cari, dovendo epurare qualcuno, dovremmo scinderci in entità subpersonali (penso a mike in twin peaks che si taglia il braccio e crea il nano...anche se a pensarci bene potrebbe essere già successo, stando alla statura di ferrero)
    "esiste in mezzo al tempo la possibilità di un'isola"

  4. #4
    sinistra socialista
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Poi usare i metodi bolscevichi, anche in un ipotetico paese al redde rationem, ci condurrebbe al disastro, vista che tanta confusione c'è sopra e sotto il cielo.
    Quelli avevano le idee chiare, per un metodo che non era ancora stato testato, ed eventualmente corretto.
    Noi tutti agiamo con metodo, ma spinti da ideali che sono creati dal nostro vissuto, e che non falliscono mai, non sono mai gli ideali a fallire.
    Quello che fallisce è il metodo, e quello va ripensato: fin quando non ne troverò uno abbastanza coerente, non agirò.
    "esiste in mezzo al tempo la possibilità di un'isola"

  5. #5
    288 amu
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    A parte la bellezza e l'attualità dello scritto a me Lenin è sempre stato sul culo, come persona. Ovvero sempre prono a scappare appena sibilavano le pallottole prima a bere wisky e cola a Capri e poi in letargo in Finlandia. Il compagno Stalin invece ha sempre combattuto con la bajonetta in mano sin da quando faceva il robin wood delle steppe

  6. #6
    288 amu
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Citazione Originariamente Scritto da ummagumma Visualizza Messaggio
    Poi usare i metodi bolscevichi, anche in un ipotetico paese al redde rationem, ci condurrebbe al disastro, vista che tanta confusione c'è sopra e sotto il cielo.
    Quelli avevano le idee chiare, per un metodo che non era ancora stato testato, ed eventualmente corretto.
    Noi tutti agiamo con metodo, ma spinti da ideali che sono creati dal nostro vissuto, e che non falliscono mai, non sono mai gli ideali a fallire.
    Quello che fallisce è il metodo, e quello va ripensato: fin quando non ne troverò uno abbastanza coerente, non agirò.
    Non posso darti ragione dato che l'azione comunista la si fa non solo nella rivoluzione ma scrivendo, nel volontariato ed in tutti i luoghi ove il proletario è oppresso. Secondo me si dovrebbe tornare nel raggiungimento degli incarichi in base ai propri meriti.

  7. #7
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Un pò come toni negri che individua nella figura di san francesco il modello del rivoluzionario del XXI secolo

  8. #8
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Secondo me state trattando troppo il tema "epurazione", tralasciando il tema principale (Feliks lo ha inquadrato nel suo primo post)

    Le conquiste della rivoluzione non possono infatti essere oggi le stesse di prima. Inevitabilmente mutano «carattere, perché si è passati dal fronte di guerra al fronte economico, si è passati alla Nuova politica economica, poiché la situazione esige innanzi tutto un aumento del rendimento del lavoro, un aumento della disciplina del lavoro. In tempi come questi la più importante conquista che la rivoluzione deve ottenere è un miglioramento all'interno del paese, miglioramento che non colpisce, che non salta agli occhi, non si scorge a prima vista, un miglioramento del lavoro, della sua organizzazione, dei suoi risultati, un miglioramento nel senso che la lotta è diretta contro l'influenza dell'elemento piccolo-borghese e piccolo-borghese-anarchico che disgrega il proletariato e il partito. Per ottenere questo miglioramento bisogna epurare il partito dagli elementi che si staccano dalle masse (per non parlare, s'intende, degli elementi che disonorano il partito agli occhi delle masse).

    Appare un passaggio privo di importanza. In realtà è la ragione del fallimento del comunismo dell'89.

    Motivo? Nessuno ha capito che nel XXI secolo si necessita di una Nuova Politica, poiché i tempi cambiano, le dinamiche sociali ed economiche di conseguenza. Ed è solo tramite tale presa di coscienza che si può capire come affrontare il presente. Per il futuro Hegel avrebbe qualcosa da ridire, ma lasciamo perdere queste sottigliezze.

    Dobbiamo leggere Lenin nel 1921, perché i comunisti del XXI secolo ancora non lo hanno capito.

    E dopo aver studiato Lenin, si deve studiare Jung.

    Questa la ragione del mio distacco dai comunisti contemporanei. Non so per Feliks come siano andate le cose.

    Leggete Lenin puttana la ma**nna invece che farvi intontire da Toni Negri e Vendola.

  9. #9
    288 amu
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Il fallimento del comunismo è una tua personalissima opinione, non ti dispiacere....

  10. #10
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    Predefinito Re: Lenin e l'epurazione come avanguardia

    Citazione Originariamente Scritto da Feliks Visualizza Messaggio
    Se penso che oggi i comunisti vogliono fare debito per scavare le buche mi viene da piangere.
    I comunisti sovietici fecero una rivoluzione a causa del debito accumulato dallo Zar. Debito che distrusse la vita dei contadini e della classe lavoratrice salariata.
    Oggi, dopo 1 secolo, bramano di avere le casse dello Stato vuote.

    La mia teoria è la seguente: nel XXI l'unica classe rivoluzionaria, intesa nel senso di "Che Fare" è quella degli ultracapitalisti, perché i proletari sono storicamente reazionari, la classe medio-bassa è troppo occupata ad indebitarsi, quella medio-alta troppo occupata a seguire il falsamente libero mercato.
    Solo gli ultracapitalisti sono liberi di pensare senza vincoli sociali, quindi genuinamente rivoluzionari.

    Non a caso, le più grandi rivoluzioni sociali provengono da multimiliardari:
    Bill Gates (ha reso il pc uno strumento di massa)
    Steve Jobs (ha inventato un bisogno laddove non esisteva)
    Richard Branson (ha reso l'idea del volo pindarico galattico alla portata del consumatore)
    Henry Ford (ha permesso all'uomo di muoversi più velocemente degli animali)
    John Rockefeller (ha dato ad una commodity priva di importanza un valore globale)
    Ultima modifica di Cabala Candelaia Circea; 30-10-12 alle 22:57

 

 
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