la Corte di giustizia Ue condanna l’Italia per 44 discariche non bonificate e ancora aperte
La sentenza è per le cosiddette discariche ‘pre-esistenti’, ossia quelle aperte prima del 2001 e che avrebbero dovuto essere chiuse o adeguate alle nuove norme di sicurezza Ue introdotte nel 1999.
Non è la prima volta che una procedura che riguarda le discariche arriva a una sentenza di condanna per l’Italia. Era accaduto con la procedura d’infrazione 2003/2077 che riguardava non solo la corretta applicazione della direttiva comunitaria del ’99, ma anche di altre due norme sui rifiuti pericolosi e, appunto, sulle discariche. A dicembre 2014, la Corte di giustizia dell’Ue ha condannato l’Italia (per il trattamento ‘inadeguato’ dei rifiuti in diverse discariche di Roma e Latina) a pagare una somma forfettaria di 40 milioni di euro, per non aver rispettato una precedente sentenza del 2007 e a una penalità di 42,8 milioni di euro (poi ridottasi) per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure disposte. (...)
Le 31 discariche non conformi nell’ottobre 2015 erano quelle di:
Avigliano (località Serre Le Brecce);
Ferrandina (località Venita);
Genzano di Lucania (località Matinella);
Latronico (località Torre); Lauria (località Carpineto); Maratea (località Montescuro);
Moliterno (località Tempa La Guarella);
Potenza (località Montegrosso-Pallareta);
Rapolla (localité Albero in Piano);
Sant’Angelo Le Fratte (località Farisi);
Capistrello (località Trasolero);
Francavilla (Valle Anzuca);
L’Aquila (località Ponte delle Grotte);
Canosa (CO.BE.MA); Torviscosa (società Caffaro);
Corleto Perticara (località Tempa Masone);
Marsico Nuovo (località Galaino);
Matera (località La Martella);
Rionero in Volture (località Ventaruolo);
Salandra (località Piano del Governo);
Senise (località Palombara);
Tito (località Aia dei Monaci);
Capestrano (località Tirassegno);
Castellalto (località Colle Coccu);
Castelvecchio Calvisio (località Termine);
Corfinio (località Cannucce); Corfinio (località Case querceto);
Mosciano S. Angelo (località Santa Assunta);
S. Omero (località Ficcadenti);
Montecorvino Pugliano (località Parapoti)
Torviscosa (località La Valletta).
Le 7 discariche in cui i lavori per renderle conformi alla direttiva sono stati completati nel corso del 2017 e del 2018 sono:
Andria (D’Oria G. & C. Snc),
Andria (F.lli Acquaviva),
Bisceglie (CO.GE.SER),
Trani (BAT-Igea srl),
Atella (località Cafaro),
Pescopagano (località Domacchia),
Tito (località Valle del Forno).
Le altre 6 per le quali non è stato possibile verificare la conformità alle disposizioni della direttiva sono:
Potenza (località Montegrosso-Pallareta),
Roccanova (località Serre),
Campotosto (località Reperduso),
San Mauro Forte (località Priati),
San Bartolomeo in Galdo (località Serra Pastore)
Trivigano (ex Cava Zof).
da:
https://www.ilfattoquotidiano.it/201...perte/5054221/