02/11/2012 - La risposta del leader Idv alle accuse di Report
Non e’ informazione disattenta ma “scientifica opera di killeraggio politico”. Cosi’ Antonio Di Pietro, in un post dal titolo “Da mia sorella Concetta: ‘Tonino, fai il tuo dovere e pagane le conseguenze’” che appare oggi sul suo blog replica alle notizie sul suo patrimonio immobiliare.
LA RIFLESSIONE – “Approfitto di questo momento di pausa e di riflessione – scrive Di Pietro – per rispondere ad alcune delle molte ‘perle’ di disinformazione diffuse in questi giorni in merito ad un mio presunto e inesistente ‘ingente patrimonio immobiliare’. In verita’, piu’ che di disattenta informazione, trattasi di scientifica opera di killeraggio politico, portata avanti da chi vuole, a tutti i costi e da anni oramai, distruggere il mio nome e tentare di bloccare l’azione politica di Italia dei Valori, partito di cui sono stato il fondatore e sono ancora il Presidente”
ECCO I DATI - Per oggi mi limito ad illustrare le proprieta’ immobiliari che fanno capo ai miei figli Anna ed Antonio Giuseppe (detto Toto). Il resto nei prossimi giorni” scrive il leader Idv. “Sui giornali e nelle televisioni sono stati attribuiti ad Anna ben 8 immobili e a Toto 7. Vale a dire ’15 case’, almeno cosi’ e’ stato fatto credere sia in diverse trasmissioni radiotelevisive che da molti giornali. Immobili che, con artifizi linguistici e raggiri comunicativi, io avrei acquistato per loro con i soldi dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito IdV, e anche di questo gli autori dovranno rispondere davanti alle competenti sedi giudiziarie”. Ma per Di Pietro “La verita’ e’ ben diversa, come da estratto catastale che, qui di seguito, allego e che deve essere letto per intero senza fermarsi alla prima pagina, come fraudolentemente e’ stato fatto”. Perche’ se nella prima pagina della visura catastale, si legge che Anna e’ titolare di 7 fabbricati a Milano e Toto di altri 6, in seguito si legge che si tratta in realta’ “solo di due appartamentini, con annesso unico garage, entrambi siti al quarto piano di un condominio popolare di recente costruzione in zona Bovisa a Milano. Tutte le altre particelle immobiliari, indicate nell’estratto catastale, invece, altro non sono che ‘aree urbane’ dell’intero condominio cedute al Comune di Milano per ‘servizi pubblici’”. (AGI) Ted
LA VERITA’ – “Ebbene si’, ai miei figli, Anna e Toto, ho in effetti donato, con atto notarile del 30 giugno 2008, un appartamento con annesso garage a Milano”. “Ho pagato tale acquisto con miei proventi personali, frutto del mio lavoro, dei miei risparmi e dei miei investimenti e, soprattutto, dei tanti risarcimento danni che, in tutti questi anni, ho ricevuto da parte di chi e’ stato condannato dall’Autorita’ giudiziaria competente per le continue e ripetute diffamazioni e calunnie commesse ai miei danni, al solo scopo di annientarmi professionalmente, dapprima come magistrato e poi come politico”. I pagamenti, poi, spiega Di Pietro sono stati fatti con assegni o bonifici dei suoi conti personali. Quanto agli immobili di Bergamo, prosegue Di Pietro, si tratta di un solo appartamento “che mia moglie si e’ comprata, a coronamento del suo lavoro trentennale, e che ha voluto, appunto intestare oltre che a se stessa anche ai figli. Io, quindi, con questo acquisto non ‘c’azzecco’ proprio nulla!”.
MOGLIE – Di Pietro spiega poi la frase ‘mia moglie non e’ mia moglie’ pronunciata “ingenuamente” a Report: “Susanna Mazzoleni e’ si’ mia moglie ma va valutata e rispettata per quello che e’, per cio’ che vale e per il suo mestiere e non per il semplice fatto che sia mia moglie. Susanna e’ una qualificata docente universitaria ed un’affermata professionista legale”, ha uno studio legale ed e’ di famiglia benestante. “Insomma, Susanna Mazzoleni ha di suo e si e’ fatta da sola: quindi, ben poteva e puo’ permettersi, dopo una vita di lavoro, di comprarsi un appartamento, intestandolo a se’ e ai propri figli. Non aveva e non ha certo bisogno di me per attuare i suoi sogni, ne’ me ne ha mai fatto richiesta. Io e mia moglie pensavamo finora, e pensiamo tuttora, che utilizzare i nostri risparmi – frutto del nostro lavoro e dopo averci pagato tutte le tasse previste – per costruire un futuro migliore ai nostri figli fosse un comportamento da ‘buoni genitori’”.
FINE – “Ora ci ritroviamo con Anna e Toto che fanno fatica pure a uscire di casa perche’ si sentono mortificati per le accuse, gli insulti e le umiliazioni che arrivano sulle loro pagine Facebook, come se fossero dei riciclatori di professione di denaro sporco. Anche per difendere il loro onore – assicura Di Pietro -, non intendo arrendermi ne’ indietreggiare e affrontero’ quest’ altra prova del destino con piu’ determinazione di prima. Lo devo alla mia famiglia ma anche alle migliaia di militanti di Italia dei Valori che hanno dato e stanno dando l’anima per il partito e che sono anche in queste ore intorno ai banchetti di raccolta delle firme per i 4 referendum contro la Casta e a favore dei diritti dei lavoratori”. (Agi)
Di Pietro: "Contro di me killeraggio politico" - Giornalettismo