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  1. #1
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    Predefinito Ecco l'Italia flessibile.

    Ecco l'Italia flessibile, secondo Unioncamere
    «Solo un nuovo contratto su cinque è stabile»


    Nell'ultimo trimestre 2012 saldo negativo:
    120mila posti di lavoro in meno rispetto all'anno precedente


    Ecco l'Italia flessibile, secondo Unioncamere «Solo un nuovo contratto su cinque è stabile» - Corriere.it

  2. #2
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    successi della triplice mondezza : FAR IMPLODERE il sistema previdenziale e distruggere lo stato sociale.
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  3. #3
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio



    successi della triplice mondezza :
    FAR IMPLODERE il sistema previdenziale e distruggere lo stato sociale.

    sì,
    più o meno quello è il progetto.

    chiaro che con 3-400 impieghi diversi
    in una vita lavorativa, la flessibilità
    avrà raggiunto il suo scopo.

    tutto questo genera insicurezza tra
    i giovani, che mai potranno pensare a
    mettere su famiglia, stante la misera
    consistenza della busta paga
    e della pensione.

  4. #4
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    Citazione Originariamente Scritto da Maxadhego Visualizza Messaggio
    sì,
    più o meno quello è il progetto.

    chiaro che con 3-400 impieghi diversi
    in una vita lavorativa, la flessibilità
    avrà raggiunto il suo scopo.

    tutto questo genera insicurezza tra
    i giovani, che mai potranno pensare a
    mettere su famiglia, stante la misera
    consistenza della busta paga
    e della pensione.
    Ma dai anche tu ... sarai mica Choosy vero

  5. #5
    Praticamente innocuo
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    Per fortuna che ci sono gli immigrati a sostituire le nuove generazioni italiane
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  6. #6
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    Citazione Originariamente Scritto da Marximiliano Visualizza Messaggio
    Per fortuna che ci sono gli immigrati a sostituire le nuove generazioni italiane
    Certo ... fra non molto sostituiranno anche gli imprenditori e i professionisti italici ... è solo questione di tempo!! perchè dovrei andare da un avvocato, medico, dentista, parrucchiere, geometra e prima o poi anche tassista italiano quando posso andare da un extracomunitario a meta prezzo

    Oramai coi prodotti gli acquisti si stanno sempre più spostando dov'è + conveniente (vedi internet) .. perchè non sui servizi?
    Ultima modifica di heint; 09-11-12 alle 19:50

  7. #7
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    La flessibilità senza ammortizzazione sociale è follia allo stato puro, un principio di implosione collettivo di cui nessun governo riesce a calcolare la portata. Un sistema flessibile, dove redditi e impiego siano modulati sulla base dei cicli di prodotto, non può che reggersi su un'assicurazione sociale contro la povertà, un reddito di cittadinanza che renda possibile, per il lavoratore, adattarsi alle curve dei profitti aziendali. Non solo adattarsi psicologicamente, ma adattarsi anche materialmente.

    Trovo scandaloso che vi siano ancora resistenze fortissime contro una forma di reddito che sarebbe percepito da tutti i cittadini e non solo dai lavoratori iper-sindacalizzati o da specifiche categorie, almeno quanto è pazzesco che qualcuno si illuda di poter tornare ancora ai tempi d'oro del contratto a tempo indeterminato.

    Salario minimo e reddito di cittadinanza sono i contrappesi naturali di un sistema economico intimamente basato su contratti flessibili, e che non può più sopportare matrimoni indissolubili tra impresa e lavoratore.

    E' quanto mai necessario imparare a guardare in altro modo anche il concetto stesso di occupazione, che oramai sta cedendo il passo a una disoccupazione creativa, un universo di soggetti, per lo più giovani, dotati di diverse competenze che chiedono di poter essere applicate. Ma non lo potranno essere più all'interno di una sola impresa, 8 ore al giorno, nelle forme note. Possono essere meglio impiegate liberando la società dall'ossessione del posto fisso, che non sarà monotono come dice Monti ma che è certamente anacronistico. Ebbene, a tutti coloro che scelgono la strada dell' auto-impiego, deve essere davvero garantito un regime agevolato, che non costringa nessuno a lavorare in nero per non dover pagare, ad esempio, la "cagnotta" dei contributi minimi che si mangia gran parte del reddito di una ditta individuale che sta muovendo i primi passi. Tutti, oggi, dovrebbero poter avere una partita IVA anche senza generare volumi d'affari significativi, e poter anche detrarre le spese per l'esercizio dei propri affari.

    E' ora che quelle teste di malta dei nostri politici si sveglino e la smettano di pensare ai fatti loro o di immaginare di vivere in una società che non esiste più, almeno per chi non è parlamentare o consigliere regionale.

  8. #8
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    Citazione Originariamente Scritto da heint Visualizza Messaggio
    Certo ... fra non molto sostituiranno anche gli imprenditori e i professionisti italici ... è solo questione di tempo!! perchè dovrei andare da un avvocato, medico, dentista, parrucchiere, geometra e prima o poi anche tassista italiano quando posso andare da un extracomunitario a meta prezzo

    Oramai coi prodotti gli acquisti si stanno sempre più spostando dov'è + conveniente (vedi internet) .. perchè non sui servizi?
    Basta aver chiaro che in questo modo diventiamo tutti "merce a metà prezzo", e che poichè produciamo la metà del valore che potremmo produrre ci mettiamo in recessione stabile da noi stessi.

    La vulgata liberista invece sostiene che pagando la metà beni e servizi ho un gran vantaggio perchè raddoppio il mio potere di acquisto!
    E' una scemenza: i disoccupati le scarpe non se le comprano neanche se costano la metà.

    Gli arcaicismi del liberismo non sanno tener conto che il "valore" è una convenzione umana. Se tu regali un rolex d'oro al gorilla questo prima lo assaggia e poi te lo tira in testa. Se gli regali un casco di banane invece è tutto contento, le offre alla gorilessa che subito lusingata gli concede i suoi favori.

    Andare avanti con le scemenze monetarie/finanziarie ci porta solo a diffondere la miseria, come più che ampiamente ormai dimostrato.
    Però, dato che questa diffusione della miseria riguarda le categorie basse nella piramide sociale la cosa appare del tutto sopportabile a chi sta nel terzo superiore.
    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

  9. #9
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    Citazione Originariamente Scritto da Maxadhego Visualizza Messaggio
    sì,
    più o meno quello è il progetto.

    chiaro che con 3-400 impieghi diversi
    in una vita lavorativa, la flessibilità
    avrà raggiunto il suo scopo.

    tutto questo genera insicurezza tra
    i giovani, che mai potranno pensare a
    mettere su famiglia, stante la misera
    consistenza della busta paga
    e della pensione.
    ma la sicurezza la crei solo con un economia solida, che crea posti e favorisce gli investimenti, non certo cristallizando i contratti di lavoro
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

  10. #10
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    Predefinito Re: Ecco l'Italia flessibile.

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Basta aver chiaro che in questo modo diventiamo tutti "merce a metà prezzo", e che poichè produciamo la metà del valore che potremmo produrre ci mettiamo in recessione stabile da noi stessi.

    La vulgata liberista invece sostiene che pagando la metà beni e servizi ho un gran vantaggio perchè raddoppio il mio potere di acquisto!
    E' una scemenza: i disoccupati le scarpe non se le comprano neanche se costano la metà.

    Gli arcaicismi del liberismo non sanno tener conto che il "valore" è una convenzione umana. Se tu regali un rolex d'oro al gorilla questo prima lo assaggia e poi te lo tira in testa. Se gli regali un casco di banane invece è tutto contento, le offre alla gorilessa che subito lusingata gli concede i suoi favori.

    Andare avanti con le scemenze monetarie/finanziarie ci porta solo a diffondere la miseria, come più che ampiamente ormai dimostrato.
    Però, dato che questa diffusione della miseria riguarda le categorie basse nella piramide sociale la cosa appare del tutto sopportabile a chi sta nel terzo superiore.
    Tutto questo è certamente vero: un'economia sana non può prescindere da una forte domanda interna. Tra il 40 e il 50% del PIL , in un paese che funziona, dovrebbe essere destinato alla spesa famigliare. Ma è altrettanto vero che il tempo indeterminato è solo uno dei rapporti possibili che un'impresa stabilisce col lavoratore, e probabilmente neanche quella dominante. Ogni prodotto che un'impresa lancia sul mercato ha un ciclo di vita, che non sempre si rigenera sotto forma di un prodotto consequenziale. O che non sempre si rigenera alla stessa intensità.

    In un'economia come quella post-bellica dove la domanda non sembrava saturabile, tanto gli italiani erano partiti in una condizione di povertà, si pensò che i profitti potessero crescere all'infinito e che non fossero soggetti a dei cicli, a delle stasi, a delle recessioni. Oggi che la domanda della maggior parte dei beni che consumiamo è satura, sappiamo che non è così. E le imprese, pertanto, hanno necessità di coordinare attentamente costi e ricavi, e la legge deve metterle nella condizione di farlo, per non distruggere investimenti, affrontando però con le dovute misure i problemi sociali connaturati a questo sistema.

    Un sistema che potrà anche non piacerci, ma che ad oggi non ha un'alternativa capace di soddisfare i bisogni di 60 milioni di italiani. C'è chi ci sta provando, chi sta sperimentando nuove comuni sul modello anarchico, strategie di "downshifting", ritorno consapevole a un'economia di sussistenza, banche del tempo, monete locali. Ma siamo, appunto, a livello meramente sperimentale e di iniziativa individuale.

 

 
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