non fare il materialista silence. Se tu prendi e lavori una data cosa, essa diviene "parte di te".
L'unico modo per determinare un'ingiustizia su tal cosa è poter dire : animali e piante hanno diritti come gli uomini.
Ciò è scontatamente falso e non implica il fatto che gli animali, le piante e la natura sia esente da diritti.
perchè lo stesso bene non può essere utilizzato da due persone, quindi servono dei metodi per stabilire la proprietà.
e nessuna persona normale direbbe che la mela che ho colto mezz'ora prima che tu trovassi l'albero sia tua e che quindi ti debba risarcire di una mela.
La verità produce effetti anche quando non può essere pronunciata.
L. von Mises
SILENDO LIBERTATEM SERVO
Ok, prendo atto della tua posizione, che mi sembra però dettata da un'opinione (sarei tentato di scrivere superstizione) non molto fondata. Di per mio rigetto che ci possa essere una correlazione diretta tra industrializzazione (o tecnologia) e regressione della società. Tra quest'ultima e democrazia, però, sì.
Siamo fanatici dell’oikos, ci divertiamo ad abitare
Se dovessimo applicare le tue preoccupazione per i diritti dei late-comer, non potremmo nemmeno acquisire nessuna proprietà senza preoccuparci di ciò che i nostri posteri pensano a riguardo.
Raffinatezze logiche a parte, renditi semplicemente conto che così è sempre andato, la terra è di chi la sa impiegare, l'umanità è evoluta così e bon.
Siamo fanatici dell’oikos, ci divertiamo ad abitare
E allora quale dovrebbe essere il "motivo giuridico"?
Plutone è dell'umanità? In base a quale motivo? E perchè non è degli abitanti del pianeta XXXX? Cosa facciamo? Aspettiamo di fare una conferenza con tutti i pianeti dell'universo per dividere equamente in base ad un motivo giuridico o ad un principio di equità le risorse? Stabiliamo che le risorse di Plutone si dividono in base al PIL dei pianeti dell'universo?
No, se io arrivo per primo arrivo per primo. Sì tu ti attacchi al pinguino.
Il motivo giuridico nasce proprio dal principio che chi si muove per primo acquisisce un diritto su cio' che occupa/produce/trasforma, dato che nel farlo, non viola alcun diritto altrui... e non peggiora le condizioni di nessuno.
E non c'e' bisogno di andare su plutone... perche' e' lo stesso principio che si adotta ad esempio quando:
- vai in un bosco a prendere i funghi: quelli che raccogli sono tuoi... non miei... o del resto dell'umanita'.
- ti stabilisci in un luogo disabitato e ci costruisci la tua casa: quella casa e' tua, non mia.... o del resto dell'umanita'.
- quando cinti un campo disabitato e inutilizzato, lo lavori e lo coltivi. Quel campo e' tuo, non mio... o del resto dell'umanita'.
Se ci fai caso e' lo stesso principio che si usa per dire che l'Italia e' degli italiani... non dei marocchini. Ed e' lo stesso principio che persino lo stato usa e pretende di far valere nei confronti di altri stati: altrimenti perche' non dire che la proprieta' di montecitorio, e' degli Indonesiani ?
Non essere daccordo su questo, significa legittimare qualsiasi predone che arriva a casa tua, scavalca il tuo cancello e si siede sul tuo divano, dicendo che tu non hai un motivo giuridico per affermare che e' tua, e che da oggi in poi lui si stabilira' li. Saresti daccordo ?
eri tentato!...dacché lo hai scritto!
Non è affatto una super-stizione poichè è invece ben principiale.Non è però lo spazio adatto per diramare tale questione anche se il principio d'individuazione come esposto da San Tommaso d'Aquino potrebbe fornire qualche risposta, come il concetto di Materia Prima scolastico.
La tecnologia non schiavizza di per sé, ma può sussistere così sviluppata solo in un mondo altamente schiavizzato; essendo dato questo, è chiaro che diventi seduta stante fonte di coercizione dacché è controllata, usata, direzionata, alimentata , fornita dallo stato stesso e dai vari capitalismi che dello stato si fan promotori e gregari.